Domanda
Gentile Dott.ssa Cioni,
le scrivo per chiederle un sostegno nella gestione delle emozioni del mio primo figlio. Ismaele è un bimbo di 6 anni con un carattere caratterizzato da una grande sensibilità (pianto emotivo di frequente) e stati d’animo carichi di suscettibilità, nervosismo ed impulsività. È nato dopo una splendida gravidanza, desiderato ed amato. Probabilmente c’è stata un‘iperprotezione da stimoli stressanti fin dall’inizio, anche perché io e mio marito ci rendevamo conto che era un neonato appunto suscettibile.
È stato allattato al seno fino a quasi due anni. Abbiamo sempre cresciuto noi nostro figlio alternandoci nel lavoro avendo la possibilità di farlo. Dopo i primi tre mesi di vita caratterizzati dalle coliche, Ismaele si è calmato. Ha sempre dormito di notte.
Durante il primo anno la sua emotività non era “eclatante ” come adesso. È caduto appena stava compiendo i primi passi, con una caduta frontale. Alla nascita della sorellina è avvenuto l’inverosimile. È regredito (aveva tolto il pannolino e stavamo imparando a controllare la pipì di notte. Da quel momento soffre di enuresi notturna, è nervoso e molto intollerante a qualsiasi frustrazione.
L‘inserimento a scuola è stato difficile, caratterizzato da rifiuti, opposizione. Però sul piano delle relazioni ha sempre legato con i bambini ed è molto buono e generoso.
È un bambino creativo e originale, ma sento che mio figlio è come un fiore bloccato che non riesce a sbocciare. Non accetta i no, e non vuole essere contrariato. Ultimamente anche nei rapporti con i bimbi che incontra occasionalmente (al parco) non riesce a entrare in relazione.
È molto impaziente e ha paura sempre di sbagliare (la recita di fine anno l’ha fatta tutta piangendo, una delle due maestre è stata dura con lui e molto squalificante).
Mi sento molto preoccupata e mi chiedo come, nonostante tutto l’amore che riceve, possa vivere questi disagi. Vorrei agire adesso che è un periodo di pausa. Anche perchè a settembre andrà in prima elementare. Il mio pediatra mi ha dato Holly ma non è cambiato niente.
Credo nei fiori di Bach e spero che possano essere un sotegno per noi.
La ringrazio dell’attenzione.
Elena
Risposta
Cara Elena,
grazie della sua narrazione attenta e precisa, che mi dà modo di sottolineare alcuni momenti importanti della vita dei bambini, e quindi dell’utilizzo dei fiori di Bach come sostegno nelle grandi trasformazioni che li riguardano. Intanto sono molto felice di sentire che anche il suo pediatra le abbia suggerito l’utilizzo dei fiori, come aiuto per la gestione delle emozioni, riconoscendo l’estrema importanza di questo aspetto dell’animo umano, inscindibile dal corpo.
Il rimedio Holly (Paura di un bambino) è utilizzato per la gestione dell’emozione della rabbia, anche nella sua sfumatura della gelosia e invidia – immagino che lo abbia utilizzato alla nascita della sorellina. A volte però non basta da solo a placare il complesso stato emotivo che porta a comportamenti regressivi, come l’enuresi notturna o l’incorrere in atteggiamenti tipici di fasi precedenti. In questi casi è opportuno associare Heater e Cherry Plum: il primo per attenuare la ricerca spasmodica di attenzioni – agita indirettamente attraverso la regressione – e il secondo per sciogliere la tensione che viene trattenuta durante la giornata, le emozioni forti verso la sorellina che non trovano sfogo e che si manifestano nel lasciare andare la pipì nel mezzo al sonno.
Mi sembra importante sottolineare che Ismaele è in una fascia di età nella quale riesce a comunicare i suoi stati d’animo, quindi diventa fondamentale aiutarlo ad esprimere quello che prova, i suoi vissuti più difficili e contraddittori, che attraverso l’accoglienza e il confronto di mamma e papà, possono trovare nuovi significati e sciogliersi pian piano. Oltre alla protezione, i bambini hanno bisogno di trovare nei genitori coloro che offrono una chiave di lettura a quel mondo interiore che loro faticano a conoscere e gestire: lo sentono, lo percepiscono e vi reagiscono, ma allo stesso tempo hanno bisogno di trovare strumenti per canalizzare al meglio quello che provano (Due anni, regole e aggresività).
Tutti i bambini fanno domande, ma, come dico spesso ai genitori, occorre imparare a leggere fra le righe: rispondere sì a quella domanda precisa, ma da adulti chiedersi che cosa avrà mosso quell’interrogativo? Quale evento avrà fatto nascere una curiosità o un’insicurezza? E di conseguenza adattare la risposta a quello che si è colto, per rassicurare, senza però negare l’eventuale difficoltà. Ai bambini piace imparare che di fronte ai problemi ci sono soluzioni, non che i problemi non esistono.
Ho fatto questa parentesi per suggerirvi di far parlare Ismaele di ciò che lo preoccupa, magari non direttamente ma utilizzando delle storie con personaggi che hanno il suo stesso problema, di modo che attraverso di loro possa parlare di sé, senza vergogna. Il momento che precede la nanna è sempre il migliore per entrare nel magico mondo delle storie, può diventare una parentesi speciale per fare il punto della giornata, quasi un piccolo rituale di affidamento di confidenze, mediato dal racconto.
Potete anche fare un gioco che si chiamerà “Inventiamo una storia…” dove voi genitori date l’incipit guidando i bambini verso il tema che volete approfondire (es. c’era una volta un piccolo struzzo che ogni volta che doveva affrontare una novità preferiva mettere la testa sotto la sabbia… chissà come mai… secondo voi perché?) e vedrete che saranno ben felici di creare, proiettando però la loro interiorità…così che possiate avere spunti di riflessione e dialogo. Soprattutto nel caso di fratellini, potrete già scorgere le differenze, i modi di affrontare le situazioni, ma anche per loro può rappresentare un arricchimento reciproco per trovare strategie e risorse inaspettate, mutuate l’uno dall’altro.
Il rimedio floreale del repertorio di Bach, per affrontare l’insicurezza e la fiducia in se stessi è Larch, che riconnette con il proprio potenziale e apre allo sbocciare delle risorse che ciascuno possiede.
In alternativa, c’è il fiore Buttercup dei rimedi californiani, che racchiude in sé il potenziale di trasformazione nei casi di scarsa autostima, ma focalizzato nel confronto con gli altri. Si suggerisce per i bambini timidi, che si svalutano, che tendono a considerarsi inferiori soprattutto rispetto agli standard sociali o nel confronto coi pari, o anche nei confronti della famiglia quando c’è un fratellino che vivono come più importante agli occhi di tutti. Per questo il bambino che ha bisogno di buttercup tende a mostrarsi più piccolo ad avere atteggiamenti regressivi, a impedirsi di esprimere tutta la sua potenzialità, per il timore inconscio che se riuscirà in quello che fa o se diventa troppo grande non sarà più considerato dai genitori. Tutto questo però porta irascibilità e nervosismo perché c’è allo stesso tempo una grande energia che vuole esprimersi ed evolvere, creando uno spiacevole circolo vizioso di frustrazioni.
Riassumendo, la miscela che consiglio è:
Holly + Cherry Plum + Heater + Buttercup (ma se non lo trovate va bene anche il Larch) nel caso in cui tutt’oggi vi siano i comportamenti regressivi e gli episodi di enuresi.
Solo Buttercup (repertorio FES) [o Larch (repertorio Bach)] nel caso gli episodi di cui sopra siano passati.
In entrambi i casi 4 gocce per 4 volte al giorno.
Visto che Ismaele è in grado di cogliere l’aiuto che i rimedi possono dargli, può essere un’idea comunicare con lui su che cosa sono e per che cosa possono aiutarlo (valutate voi se dirgli che lo aiuteranno per essere più coraggioso o per essere più paziente, più forte, per prepararsi alla scuola e così via…). Come molti anni fa ho scritto nella mia tesi, i fiori in molti casi sono un rimedio “magico” per i bambini, che più degli adulti sono in contatto con le infinite possibilità di trasformazione.
Vi auguro un meraviglioso inizio della nuova avventura scolastica.
Lascia un commento