Domanda
Buongiorno Dottoressa,
ho bisogno di un consiglio per il comportamento da adottare con nostra figlia di un anno e mezzo che quando fa i capricci non solo mi morde ma batte la testa in terra e questo mi spaventa tantissimo non so come fare.
Il mio compagno mi rimprovera che gliele do tutte vinte e corro sempre al minimo richiamo e lei se ne approfitta. A volte mi sfinisce e dal dolore che mi provoca mordendo gli do uno sculaccione ma vorrei evitare perché non é certo una soluzione, questa.
Mi sento una cattivissima madre e invece vorrei cercare di migliorarmi e trasmettere amore ma anche rispetto a mia figlia.
La prego di darmi un aiuto , un suggerimento su come fare.
Daniela.
Risposta
Cara Daniela,
in poche righe di mail quanta fatica, sofferenza, dolore!
Non dici molto di te se non che questa situazione non va bene e ti fa soffrire.
Mi sembra che la difficoltà sia allargabile anche al tuo compagno che ti rimprovera e sicuramente alla tua bimba, su questo non ho proprio dubbi. Qui non vedo sola una bambina in difficoltà o una mamma che non sa cosa fare, ma un intero nucleo familiare in crisi.
Mi piacerebbe concentrarmi su di te e su quello che tu puoi fare in questa situazione, ti consiglio però di leggere anche una recentissima risposta della mia collega Marcella Agnone proprio sul tema dell’aggressività orale: sono certa che tante cose del comportamento di tua figlia ti saranno più chiare e spero affrontabili con maggiore serenità, qui ti riporterò in corsivo qualche stimolo proveniente da lei e dalla sua esperienza di lavoro con i bambini.
In questo momento di difficoltà è normale sentirsi fragili: quando abbiamo dei problemi e non abbiamo ancora compreso da che parte iniziare a risolverli ci sentiamo sperduti e senza una bussola che ci possa orientare. Eppure dei punti fermi nella nostra vita ci sono sempre, spesso sono anche più forti e stabili di quello che pensiamo mentre siamo nella tempesta. Nella tua mail riporti i tuoi punti fermi sugli sculaccioni, sul rispetto e l’amore, sul tuo miglioramento: forse senza esserne consapevole stai già tracciando la direzione della tua traiettoria educativa con tua figlia, ricordalo ogni volta che ti troverai in difficoltà.
Eh già, perché nel momento in cui sei diventata mamma non hai solo generato nuova vita diventando genitore ma hai cominciato quel lungo e faticoso percorso legato all’educazione, dall’etimologia della parola letteralmente “tirare fuori, condurre fuori”. Da un lato significa tirare fuori da una persona tutto ciò che c’è di buono e contemporaneamente condurre fuori la persona stessa dal negativo, da ciò che può fare del male.
Questo è il compito di chi educa bambini, non solo i genitori, non solo gli operatori ma tutti gli adulti che entrano in contatto con i più piccoli. E’ ovvio che un bambino non può educare un bambino, lo può fare solo un adulto.
Non spaventarti davanti ai comportamenti aggressivi di tua figlia, se tu ti spaventi chi la può aiutare? Prova a guardare i comportamenti della bambina e a legittimarlo, a riconoscerlo: “vedo che sei molto arrabbiata, capisco che dev’essere brutto per te non avere tale cosa che vuoi”, e nello stesso tempo provare (invece che sculacciare) a verbalizzare in poche parole l’intenzione dei genitori, che sanno cosa è bene per lei. Lei si sta confrontando con l’emozione della rabbia e voi di riflesso pure, ma per la tua bimba è molto più difficile rispetto a voi adulti: ti sei chiesta come mai vostra figlia è così arrabbiata? Ve lo siete chiesti come coppia genitoriale? Noi adulti chiamiamo “capricci” tutti i comportamenti che riteniamo inadeguati, spesso queste azioni sono solo un appello del bambino che non sa come altro esprimere il suo disagio e la sua sofferenza.
La tua bambina potrà essere educata da te, perché tu sei la sua mamma, perché l’hai cresciuta nella tua pancia, perché la conosci e la ami, ma soprattutto perché tu sei l’adulta tra le due. Sei tu a sapere cosa è bene e cosa non lo è, dalle tue parole mi sembra che tu abbia le idee chiare: bene, benissimo. Ora queste idee vanno messe in pratica!
Questo percorso però non può essere affrontato da sola: hai di fianco a te il tuo compagno, il papà della tua bimba. Da coppia siete diventati una famiglia e proprio per questo è necessario che siate entrambi molto coinvolti nella risoluzione di questa situazione, anzi di più, è indispensabile che creiate un unico e condiviso progetto educativo per vostra figlia.
Diventare genitori non è mai un percorso semplice, è indispensabile fornire cure e attenzioni al piccolo ma spesso ci si scorda di dedicare tempo, spazio, parole alle persone della famiglia, soprattutto cercando occasioni per comunicarsi gli stati d’animo. I bambini , anche quando non colgono il senso delle parole, capiscono però tutta la prosodia del discorso, i significati relazionali, e soprattutto il linguaggio corporeo con cui si comunica con loro. E poi, altra cosa importante, quando i bambini scoprono che gli adulti parlano a loro, si calmano, sempre, perché colgono l’intenzione sotto le parole.
Bene, ora che abbiamo inquadrato la questione ho una domanda per voi: cosa fanno gli adulti quando hanno un problema che non sanno risolvere? Ci pensano, provano e se non arrivano risultati (o se vogliono fare meno fatica) chiedono aiuto, esattamente come hai fatto tu via mail e magari anche di persona, perché faccia a faccia le cose si capiscono e risolvono meglio. Perché quando abbiamo un appoggio o un incoraggiamento noi essere umani siamo in grado di fare miracoli.
Educare un figlio è come imparare una lingua nuova: servono studio, preparazione e a volte il supporto di chi parla quel idioma da più tempo di noi, perché farne a meno? Da remoto non posso che darti informazioni e stimoli mentali ma nell’educazione non basta conoscere se ci sono dubbi sul saper fare e sulla propria stabilità, per questo credo che il confronto con una persona in carne ed ossa ti possa davvero essere utile in questo momento. Vi consiglio un percorso di psicoterapia che vi aiuti come coppia e come genitori ad utilizzare al meglio tutte le risorse che avete a disposizione per superare questa crisi e iniziare anche a godervi il bello di essere una famiglia.
Spero che queste parole ti siano d’aiuto per affrontare questa situazione, per stare meglio tu, la tua bambina e tutta la tua famiglia.
Un abbraccio.
Gloria Bevilacqua – Psicologa e Psicoterapeuta
Marcella Agnone – Psicologa e Psicoterapeuta
grazia dice
Adoro questo blog!!!
Mi fa sempre bene sentire le vostre risposte rassicuranti…
GRAZIE
IL mio bambino di tre anni quando è arrabbiato ultimamente picchia sia me che il padre e tenta anche di morderci se gli blocchiamo le braccia…
La prima volta che il fatto si è verificato mi sono sentita una nullità e tanto in colpa…
Ora tento sempre si di calmarlo bloccandogli le braccia …Ma sto ottenendo grossi risultati parlandogli con calma e con fermezza…
Quest’ultima soluzione mi sta dando grandi risultati…
Ancora grazie…