Domanda
Gentile dott.ssa Del Casale,
sono un’insegnante di scuola elementare; insegno in due prime per cui vedo spesso tra i bambini atteggiamenti da correggere e mi sento libera di intervenire per bloccare ogni possibile bullismo. Lo scorso anno, che era il mio primo anno di ruolo, ero sempre in una prima con bambini molto vivaci che si divertivano a pendere in giro i bimbi un po’ più insicuri e ho attivato un progetto sul bullismo che è piaciuto a tutti i bambini, piccoli bulli compresi. Abbiamo parlato tanto dell’argomento e abbiamo cantato e ballato per lo spettacolo di fine anno la canzone dello Zecchino d’oro “Il bullo citrullo”.
Bhe, non posso prevedere il futuro, ma ciò che ho visto accadere in classe mi ha dato fiducia. Anche i più bulletti sono arrivati a vedere nella figura del bullo quella di un pollo senza cervello. L’unica figura da prendere in giro.
Ora però, da mamma, intravedo un atteggiamento antipatico nei confronti di mia figlia da parte di alcune sue compagne di classe. Lei è andata a scuola con qualche mese di anticipo rispetto ai suoi compagni. I risultati scolastici sono molto buoni ma è lenta, più lenta dei suoi compagni e non so quanto questo possa essere attribuito ad una mera differenza anagrafica. Penso sia proprio lenta di suo, lo è sempre stata, ed in questo mi ricorda molto mio marito, suo padre, che è bravissimo a fare un sacco di cose cose, le più svariate, ma in altre è di una lentezza spropositata, soprattutto per me che sono invece molto veloce e talvolta frettolosa. Mi innervosisce la lentezza e tante volte rimprovero mia figlia dicendole senza mezze misure che si deve dare una scantata. Oggi mio marito l’ha portata a un compleanno; dopo un po’ mia figlia torna a casa in lacrime dicendomi di essere stata presa in giro dalla festeggiata per la sua lentezza. Io le ho detto con molta calma “Te lo dicevo io che prima o poi ti prendevano in giro, comunque adesso ti riaccompagno io e se si azzarda a farlo di nuovo ci penso io a rimproverarla a dovere. Non si deve permettere.” E ho aggiunto “… e comunque tu potevi anche rispondere dicendole che tu correrai anche lentamente ma che lei legge da analfabeta…” Bhe ecco, non è che sia molto fiera di quest’ultima trovata…forse non dovrei alimentare dell’astio o abbassarmi io a prendere in giro una bambina per dei suoi difetti (come lacune scolastiche).
Però ecco, da maestra, avrei parlato pubblicamente alla classe e avrei detto a tutti che ogni bambino ha punti di forza e punti di debolezza e che non è giusto prendere in giro l’uno o l’altro…e forse avrei dato un piccolo giro di parola ai bambini per elencare alcuni pregi ed alcuni difetti dei compagni. Ma io per loro non sono la maestra, sono la mamma della bambina presa in giro…e così ho portato mia figlia alla festa e non ho saputo davvero come intervenire. L’unica cosa che farò e che già ho iniziato a fare da tempo è lavorare sulla sua lentezza portandola ad attività sportive di gruppo con i suoi coetanei e facendole fare sport con me. Però ecco la mia domanda è questa: cosa può fare una mamma nell’immediato? Come si deve comportare? Io fra le altre cose lavoro nella stessa scuola di mia figlia, non nella stessa classe essendo lei in seconda, e porto la sua classe in mensa per l’unico loro giorno di rientro pomeridiano…
Risposta
Ciao Enrica,
complimenti per le attività svolte nella tua classe, per tentare di arginare e risolvere il problema sempre più frequente nelle scuole: il bullismo. Davvero brava.
Peccato aver continuato a leggere la tua e-mail, perché hai scritto delle cose poco piacevoli sulla tua bimba, che credo sia una dolcissima bambina, molto sensibile.
Il fatto che lei non abbia problemi scolastici, dimostra che la lentezza può essere una caratteristica di una persona, senza influire in modo negativo sul rendimento scolastico.
Mi viene da chiederti: “Tu accetti tua figlia?”
Da quanto emerge credo di no, difatti, non appena si è creata una situazione spiacevole, hai colto la palla al balzo per farla sentire ancora più inadeguata, ancora più insicura, ancora più “diversa” dai suoi compagni. Con le tue parole hai quasi giustificato l’atteggiamento avuto dalla sua compagna verso di lei.
Va bene che la tua bimba faccia sport con i suoi coetanei, ma cosa vuol dire che fa sport anche con te? Non capisco.
Nell’immediato una mamma cosa può fare?
Innanzitutto una mamma ha il difficile compito di accettare il figlio, sia con i pregi, che con i difetti. Tu vorresti tua figlia più simile a te, invece in lei rivedi la figura del padre e quest’aspetto di lui, probabilmente, non ti piace. Ma se non sei tu la prima ad accettare tua figlia, per quello che è, come puoi pensare che venga accettata dai suoi compagni?
Prova a cambiare atteggiamento verso di lei: non farle pesare più di tanto questo aspetto che sicuramente la rende unica, va bene la pratica dello sport con i coetanei, ma senza puntualizzare il “suo difetto”, o quello che per te è un difetto.
Sono certa che se tu inizierai ad accettare tua figlia, lei da sola, capirà, magari crescendo, che a volte la lentezza può farle perdere degli appuntamenti, delle occasioni con le sue amichette, etc…
Il lavoro che si può fare a scuola sulla lentezza è valorizzare le singolarità, le peculiarità che ognuno di noi possiede, senza condannare, escludere, emarginare.
Alcuni anni fa realizzai delle letture animate nella biblioteca comunale di S. Benedetto del Tronto. Tra i tanti ne animai uno: Ma dov’è il Carnevale dove si parlava di animali; tra questi c’era il bradipo, un animale lentissimo… Ebbene, si possono proporre in classe delle letture animate dove si dà la possibilità alle caratteristiche personali di ciascuno di emergere ed essere accettate da tutti e rispettate.
Scusami se sono stata un po’ forte, ma essendo un’insegnante, puoi capire e valorizzare al meglio quanto detto.
Spero di esserti stata di aiuto, fammi sapere.
Un grande abbraccio.
Angela Del Casale – Pedagogista
Leggi le altre domande sul bullismo
Ciao Enrica, mi fa piacere che tu abbia accolto il mio consiglio pedagogico, magari mettendoti in discussione, rivisitando i tuoi modi di agire e di porti con la tua bimba, dolce e determinata.
Sarebbe molto bello poter lavorare a scuola su quelle che per me sono caratteristiche della persona. Vedi a volte le cose cambiano in base a come noi le vediamo. Se la lentezza la intendiamo come caratteristica personale prende un’accezione positiva, la stessa lentezza, vista come difetto, assume un’accezione negativa.
Ti mando un abbraccio, se hai voglia e piacere, seguimi sul mio blog, per lasciare traccia di te, dei tuoi pensieri, delle tue emozioni. Un abbraccio. Dott. ssa Angela Del Casale
http://www.corsomassaggioinfantile.blogspot.it
Onestamente…penso che esistano non solo differenze ma anche difetti da correggere…altrimenti noi adulti che ci stiamo a fare? Quella di mia figlia più che una lentezza è una sorta di pigrizia mista ad un atteggizmento da perenne sognatrice…una bimba che vive oltre le righe…per nulla indifesa…ha un carattere molto forte e testardo…assolutamente convinta delle sue idee…molto matura…ma anche molto sognatrice…attualm3nte ha una passione sfrenata per Jovanotti…una passione che io stimo tantissimo perchè ha ripercorso da sola la sua carriera ascoltando ed affezzionandosi alle sue prime canzoni, come “Vasco” passando per “Bella” ed arrivando a “le tasche piene di sassi”. Riconoscendone da sola la maturazione artistica. Non gliel’ho fatto ascoltare io! Ha iniziato ad ascoltare queste canzoni con suo padre in momento in una sera qualsiasi ed ha poi proseguito da sola, tramite tablet. Cosa dire? A 6 anni mi sembra un prodigio! Chi la prende in giro non ha la metà della sua sensibilità…ma la sua lentezza esiste ed io non mi sento di nasconderle che lo considero un problema soprattutto perchè si presta ad essere presa in giro…e come detto dalla dottoressa a perdere occasioni. Ed è prorpio questo che mi spaventa di più. Troppi sogni in testa e troppi sassi in tasca. Forse non sarà così ma la paura che si possa perdere è per me molto alta. Ha davvero un carattere determinato, accetta difficilemnte consigli e guarda dritto per la sua strada. Ripensando oggi, a distanza di tempo, a quanto accaduto non posso che pensare al fatto che anche la su risposta silenziosa alla presa in giro sia stata degna di nota. Non ha risposto alle bambine, non ha pianto davanti a loro…si è semplicemente allontanata sentendosi offesa, è venuta da me a raccontarmi l’accaduto. Ha pianto sfogandosi con me e sottolinenandomi il fatto che non lo ha fatto davanti a loro. Forse è vero che io non accetto la sua lentezza e che ne sono spaventata ma è altrettanto vero che amo terribilmente quelli che riconosco come suoi pregi. La sua risposta mi ha però indicato la strada da seguire..assistere senzz intervenire di fronte agli altri ma cercando comunque di essere da sostegno ai propri figli, incoraggiandoli…ma io penso anche…correggendoli nei loro comportamente sbagliati, se non strutturali perchè io penso che la sua lentezza non sia tale…quando vuole sa non essere affatto lenta. Per lo sport assieme mi riferivo allo sci, , attività che condividiamo con grande passione. Momento che ci diverte e ci unisce e che penso le faccia bene anche nello stimolare la concentrazione e la prontezza di riflessi.
Molto interessante…per una mamma è molto difficile vedere i propri figli che vengono presi in giro ma proprio perché noi non possiamo e non dobbiamo esserci sempre anche per aiutarli a crescere con le proprie gambe dobbiamo cercare di renderli forti nelle loro scelte e non tanti “pecoroni” che seguono un gruppo per sentirsi accettati…. purtroppo in tutte le classi più o meno ci sono realtà diverse bisogna agire presto per evitare che una situazione piccola poi si ingigantisca creando un disagio che lasci un segno forte nel carattere dei ns figli…. incrociamo le dita e interveniamo …..