Domanda
Ho un figlio di 13 mesi, nato da una relazione extraconiugale. Mio marito l’ha riconosciuto con il suo cognome, ora però ci siamo separati, viviamo in due case diverse. Volevo sapere se ho diritto al mio mantenimento visto che lavoro part-time.
Risposta
Nella tua domanda ometti un particolare fondamentale cioè se tuo marito ha «riconosciuto» tuo figlio come suo consapevolmente, cioè sapendo che non era biologicamente suo figlio, e quindi conoscendo sostanzialmente che avevi violato il dovere di fedeltà coniugale, o se invece tuo figlio ha acquistato lo stato di figlio legittimo di tuo marito automaticamente e solo perchè lui non sospettava che in realtà non fosse figlio suo.
Nel primo caso, sussistendone i presupposti di legge, tuo marito potrebbe esercitare l’azione volta ad ottenere l’accertamento che tuo figlio non è biologicamente suo figlio, ottenendo così indirettamente anche la prova della tua grave violazione del dovere di fedeltà e lealtà, che potrebbe condurre all’addebito della separazione, che avrebbe come ulteriore conseguenza la perdita, da parte tua, del diritto al mantenimento.
La cosa, tuttavia, non sarebbe automatica, dal momento che sarebbe necessario dimostrare ulteriormente da parte di tuo marito che tale violazione, da parte tua, del dovere di fedeltà, è stata la vera causa della crisi familiare che ha determinato la separazione, cosa appunto impossibile nel caso in cui tuo marito avesse accettato consapevolmente di assumere lo status di genitore di un bambino che sapeva non essere suo, mentre invece poi vi siete separati per altri motivi sopravvenuti.
Il tutto, ovviamente, andrà valutato non solo alla luce del tuo interesse alla percezione del mantenimento, ma anche a quello di tuo figlio a poter individuare un padre biologico e a che la realtà fattuale corrisponda, al riguardo, con quella giuridica, quindi suggerisco la massima prudenza ed attenzione.
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Tiziano Solignani – Avvocato
http://blog.solignani.it
mara dice
Grazie, e’ stato molto chiaro.
In risposta alla sua domanda : mio marito ha accettato di prendersi cura del bambino sapendo che non era suo dopo aver fatto il test del dna.