Domanda
Gent.mo Dott. Lopalco,
il mio bambino ha appena compiuto 3 anni e a giugno ha fatto la prima dose di esavalente. Ad agosto dovrebbe fare la seconda e a gennaio 2018 la terza.
LEGGI ANCHE
Ho letto però che dopo i 36 mesi non sono certi effetti e reazioni, il numero di informazione 1500 mi ha consigliato di richiedere il pentavalente all’asl e un piano personalizzato.
Lei cosa ci consiglia? Si può cambiare il farmaco per le dosi successive? Se continuassimo con esavalente ci sarebbero rischi? Alla prima dose non ha avuto reazioni.
Grazie mille.
Elisa
Risposta
Gent. ma Elisa,
purtroppo questi sono i problemi in cui si incappa quando non si seguono i calendari ufficiali. I vaccini in uso nell’infanzia, infatti, sono valutati negli studi clinici su quella popolazione (e quindi su quelle fasce di età) in cui dovranno essere usati una volta immessi nell’uso. I prodotti esavalenti, quindi, sono stati valutati in gruppi di bambini fra 2 e 36 mesi di vita. Non nei bambini più grandi perché non era ipotizzato l’uso del prodotto età maggiore ai 36 mesi (un esavalente a 36 è già da considerare un grave ritardo).
Pier Luigi Lopalco dice
Gent.mo Antonio, è bene che le spieghi meglio le mie affermazioni. Nel post a cui si riferisce io condannavo proprio la tendenza di alcuni medici (pochissimi per fortuna) a inventarsi calendari personalizzati che poi obbligano i poveri medici dei servizi vaccinali a fare i salti mortali per trovare il prodotto giusto per recuperare la situazione. Il rischio cui si va incontro è che questi vaccini non diano la protezione voluta. Nel caso di sua figlia, parliamo ancora di una bambina che ha meno di 7 anni. In questo caso la scelta migliore è proprio l’esavalente. Se avesse avuto più di 7 anni la situazione sarebbe stata ben più complicata. Per confermarle che non si tratta semplicemente di una mia opinione, la informo che da poco è stata finalmente emanata una circolare chiarificatrice da parte del Ministero della Salute che suggerisce i migliori calendari per il recupero dei bambini ritardatari. Usare un esavalente all’età di sua figlia non comporta alcun rischio aumentato in termini di sicurezza. Le confermo che si tratta di un pentavalente + un vaccino Hib che si mescolano insieme e si somministrano in una stessa iniezione. Anche la circolare del Ministero è molto chiara a questo proposito. Il testo della circolare può trovarlo a questo link http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2018&codLeg=62700&parte=1%20&serie=null
Sono assolutamente d’accordo con lei sulla necessità di uscire dalla contrapposizione e dallo scontro ideologico su una materia che è questione fondamentale di salute. Però lo sforzo deve essere anche fatto dai genitori che devono recuperare il rapporto di fiducia con il proprio medico. Negli ultimi anni la disinformazione che è circolata soprattutto sui social media ha portato a questo punto ed ha obbligato il Governo a fare una scelta drastica che nessuno nella sanità pubblica, mi creda, ha accolto con il sorriso. Personalmente spero che il rapporto di fiducia con la classe medica si ripristini e che si possa tornare a vedere tutti i genitori tranquilli nella scelta di vaccinare i propri figli nella piena consapevolezza di aver fatto la scelta migliore.
antonio dice
Buongiorno Professor Lo Palco,
sono un papà con lo stesso problema di Elisa, anzi “peggio”, visto che mia figlia dovrebbe ricevere la prima dose di Infanrix Hexa all’età di 42 mesi ( e quindi le altre due a 44 e 49 mesi rispettivamente, come minimo).
Riprendendo un suo post che ho trovato qui (http://www.adultievaccinati.it/2017/08/20/si-ma-solo-su-misura/) lei asserisce che “Usare gli stessi prodotti (i vaccini) al di fuori del range di età per cui sono stati disegnati e clinicamente testati è inutilmente rischioso.”.
Non le sembra quindi inutilmente rischioso basarsi solo su studi effettuati su vaccini simili come il pentavalente? Ricordiamoci anche che è lo stato che mi sta obbligando alla vaccinazione e pertanto dovrebbe garantirne la totale sicurezza o almeno la stessa sicurezza di chi effettua la vaccinazione secondo calendario vaccinale. Non crede?
Quindi effettuare più “buchi” alla mia bambina potrebbe essere la procedura più corretta ed è questo che dovrei richiedere alla ASST?
Io credo che si dovrebbe uscire da queste logiche di crociate pro-no-vax magari sbeffeggiando anche chi ha fatto scelte differenti e che invece sia fondamentale procedere per garantire la massima sicurezza possibile per tutti, ripeto tutti, i bambini che si devono sottoporre alla vaccinazione.
Ringrazio in anticipo.
Antonio