Domanda
Gent.ma Dott.ssa Bevilacqua,
sono la mamma di due splendide bambine di 11 anni e 10 mesi, le scrivo in quanto avrei bisogno di un consiglio.
A distanza di 10 mesi ho ancora un fortissimo senso di colpa per il fatto di non aver allattato, o meglio di non aver avuto la forza di allattare la mia seconda bimba, ci tenevo tantissimo, appena nata la piccola l’hanno attaccata al mio seno ma dopo circa 2 ore presentavo ragadi, abrasioni e tagli un dolore fortissimo. In quel momento di confusione fra gioia e paura non sapevo che fare, non sono stata seguita correttamente, in una fase tanto delicata vedendo la più piccola poi calata di peso più di 300 g mi sono preoccupata di alimentarla subito e fra un problema e l’altro ho mollato il tanto mio amato allattamento…per la mia bambina sarebbe stato il meglio!
Premetto che la piccola sta bene e cresce, però io ci tenevo tantissimo , mi ero preparata e non so cosa sia successo ma non dovevo mollare, però stavo male, tanto male…da non riuscire neanche ad indossare il reggiseno.
Cara Dott.ssa , ci penso ancora e non riesco a trovare una via di uscita, la mia prima figlia è stata allattata pe circa 4 mesi e sono sempre stata tranquilla anche dopo, ma adesso a non aver allattato neanche un giorno sto male, ci penso tutti i giorni anche perché è un continuo sentirsi dire o leggere dei numerosi effetti preziosi sulla salute del lattante. E una mamma ansiosa come me ci pensa in continuazione.
Gentilmente, mi dia un suo prezioso consiglio, il senso di colpa mi accompagna praticamente ogni giorno…potrei aiutarmi anche con qualche rimedio naturale? Sono tanto giù moralmente.
Grazie mille della cortese risposta.
Anna
Risposta
Cara Anna,
non entro nel merito del discorso allattamento, di quanto sono convinta faccia bene al bambino e alla mamma, di come sia importante per la costruzione della relazione con il proprio piccolo, dei vantaggi nutrizionali che porta il latte della mamma.
Queste cose le sai già, anzi, le sai così bene da sentirti abbattuta dal senso di fallimento che ti porti appresso da 10 mesi.
Non ti basta guardare come cresce bene la tua piccola, immagino non servano nemmeno le rassicurazioni dei medici che hai consultato o delle persone che ti sono accanto.
Da quello che scrivi però mi pare evidente che tua figlia ha superato brillantemente il fatto di non essere allattata al seno e -come tantissimi bambini- è riuscita a crescere bene e in forze.
Lei ha voltato pagina ed è andata incontro al suo futuro, e tu?
Con l’allattamento si passa latte, sensorialità, amore. Se il latte non è arrivato è necessario concentrarsi ancora di più sulle altre due componenti, che sono (spero sarai d’accordo con me) altrettanto importanti e preziose per la crescita della tua bambina.
Non permettere al senso di colpa di riportarti sul passato quando quello che conta davvero adesso è il presente e il futuro, tuo e della tua famiglia.
Il lutto per questa mancata esperienza riguarda te e come per tutte le perdite che riguardano gli esseri umani -anche se sono immateriali- ci sono delle fasi che vanno affrontate e superate. È un vero e proprio lavoro che coinvolge noi stessi, le nostre aspettative, la visione della realtà, i nostri desideri e il confronto con la frustrazione e le imperfezioni.
Noi umani siamo così: sbagliamo e cadiamo ma siamo anche in grado di rialzarci in piedi e tornare a essere più forti di prima. Anche grazie alla sofferenza emozionale.
E se è troppo difficile possiamo parlarne con qualcuno di esperto che ci possa insegnare la strada, per guardare in faccia le nostre paure e andare oltre.
Un abbraccio
Ciao Anna! Ti parla una mamma che ha lottato anima e corpo per poter allattare. Il bimbo (che adesso ha 3 anni) è nato sottopeso, l’hanno tenuto in ospedale 5 giorni e in quel periodo l’hanno allattato artificialmente. Lui al mio seno si attaccava bene e senza farmi male, latte ne avevo tanto, ma abituato com’era al facile bibe non ne voleva sapere di far fatica con il seno. Le ho provate tutte (tenerlo a digiuno, il DAS…) ma nulla. Come te, la testa piena di “si deve fare…è per la sua salute…non puoi privarlo di una cosa così importante ecc.” ho iniziato a tirarmi il latte. Per un’ora, ogni due e mezza. Anche di notte perchè mi svegliavo esplodendo. Morale? Per fare una cosa del genere ho dovuto appoggiarmi completamente per 4-5 mesi ai miei suoceri. E il senso di colpa e di inadeguatezza per non essere riuscita a gestire autonomamente e serenamente i primi mesi del mio piccolo è ancora lì. E vuoi saperla tutta? Avessi un altro figlio e gli stessi problemi, manderei in malora l’allattamento (di sicuro!!)e mi dedicherei ai miei piccoli. Perchè mia madre non mi ha allattata un giorno eppure non mi ammalavo mai. Perchè mio figlio l’ho allattato 5 mesi e, appena è entrato in contatto con gli altri bambini al nido, ho passato un anno in cui era un giorno in asilo e 5 a casa, un vero disastro. Non dico che non faccia bene, per l’amor di dio, se tutto filerà liscio come dovrebbe allatterò anch’io con gioia. Ma è talmente complessa la situazione di una neomamma e talmente delicati certi equilibri (che per altro cambiano da caso a caso)…che davvero i sensi di colpa per non aver allattato sono comprensibili ma, con le tue motivazioni, non ci dovrebbero essere. Ti vedi, lì, sofferente e piangente, ad allattarlo? Che sentimenti gli avresti trasmesso? Serenità? Le ragadi non sempre riescono a guarire, ci sono casi davvero gravi che non comportano altra scelta. Perdònati e smettila di fustigarti: la salute di tua figlia ti dà conferma ogni giorno che non hai sbagliato.