In collaborazione con Johnsons&Johnsons
Il sonno, si sa, è fondamentale. Ma solo chi ha avuto bambini insonni può capire realmente che cosa sia la privazione profonda di ore di riposo.
Niccolò per 3 anni non ha mai dormito più di un’ora di seguito (da neonato non più di 20 minuti), con conseguenze realmente pesanti sullo stato psicofisico di tutti quanti.
Jhonson’s ha messo a punto una routine clinicamente provata per aiutare i bambini ad addormentarsi più velocemente e ci ha invitato a Milano a scoprirla insieme, con l’aiuto di un’ostetrica e di una musico-terapista.
Ben il 95% dei pediatri raccomanda infatti una routine per accompagnare più dolcemente i bambini verso l’ora della nanna. Vediamo insieme quali sono i 3 step fondamentali per una notte più serena.
- Bagnetto
Il bagno, si sa, rilassa e distende, ma soprattutto aiuta il bambino a capire che il momento della nanna sta per arrivare. - Massaggio
Chiunque, anche un adulto, se massaggiato raggiunge più facilmente uno stato di abbandono al sonno. - Relax
Dopo il massaggino, aiutare il bambino a rilassarsi con una canzone, ascoltando un po’ di musica o utilizzando suoni e rumori che potremo creare utilizzando oggetti anche di uso comune.
Ben 400 mamme hanno testato la routine della nanna di Johnson’s ed ecco quali sono i risultati:
- Il 37% dei bambini si addormenta più velocemente
- Il 38% si sveglia con meno frequenza
- Complessivamente i bambini dormono fino a un’ora in più
- Si svegliano in un modo migliore
La linea Johnson’s Dolci Notti è stata pensata e formulata proprio sullo studio di questa routine e comprende, per la fase 1, sia il Baby Bagno che lo Shampoo nella tradizionale formula “Mai più lacrime” e per la fase 2 per il massaggio sia l’olio che la crema liquida.
La fase 3 è lasciata alla creatività e alle inclinazioni di mamme e papà e si può declinare con canzoni, sussurri, suoni, rumori ritmici. Ma Johnson’s ha pensato anche a questo e ha messo a punto diverse Ninne Nanne per facilitare questa fase dell’addormentamento.
La nostra giornata a Milano è stata scandita dagli incontri con un’ostetrica specializzata del post partum e una musico-terapista. Con noi anche Elena Santarelli (altissima e bellissima) che ha raccontato la sue esperienza di mamma di due bambini piccoli e di come viene gestita la routine quotidiana e serale in casa Corradi.
Ecco cosa mi ha più colpito in questo scambio tra ostetrica, musico-terapista ed esperienza e domande delle mamme.
- Per capire lo stress della nascita, occorre capire dove stavano i bambini pima di nascere. Prima di nascere stavano immersi in ambiente liquido e caldo: ecco perché il bagnetto è così fondamentale, soprattutto nel delicato periodo di esogestazione (i 9 mesi dopo la nascita).
- Cos’è l’esogestazione? Ve lo spiego con le parole che il Dott. Lorenzo Braibanti, scrive in Parto e nascita senza violenza (libro che io ho amato molto e che consiglio davvero a tutti): “Esaurita la gestazione endouterina, il neonato umano si trova in una condizione alquanto diversa rispetto a quella della maggior parte degli animali, in parte assimilabile alle specie nidicole con prole inetta. Nei gradini della scala zoologica più prossima alla specie umana i piccoli presentano alla nascita un grado maggiore di autonomia e, conseguentemente, minore necessità di cure parentali. Il neonato umano invece si trova in uno stato di relativa impotenza e, come sostiene Hartmann, la ridotta gamma degli istinti lo costringe ad una dipendenza pressoché totale nei confronti dei genitori e, in generale, dell’ambiente circostante.”
- Perché alcuni bambini piangono in acqua? Perché hanno un’alta sensibilità al contatto. La tecnica migliore per trasformare il bagnetto in un momento di relax è avvolgere il piccolo con un asciugamano prima di immergerlo nell’acqua e sfilarlo lentamente una volta immerso.
- Anche il massaggio evoca lo stato endouterino del bambino: la placenta massaggia e passa ormoni esattamente come le mani della mamma e del papà durante il massaggio dei loro piccoli.
- La musica è una modalità diversa per entrare in relazione con i nostri piccoli. È una comunicazione senza schemi verbali. Un diverso vincolo d’amore.
Studi sui neonati pretermine hanno evidenziato come con la musicoterapia i piccoli migliorino nella suzione, nella frequenza cardiaca (che si abbassa) e nel ritmo sonno-veglia che diventa più regolare. I neonati che ascoltano musica o suoni alle giuste frequenze sono mediamente più tranquilli.
Scoprite qui tutti i prodotti della linea Dolci Notti.
Posso affermare di esser stata una delle poche mamme con una una bambina che per quanto riguarda la nanna, non ha mai fatto grossi capricci”. Sono stata molto fortunata e me ne rendo conto e non oso immaginare chi invece ha il problema inverso, immagino non sia una bella cosa e a loro va tutta la mia stima e comprensione. Complimenti bellissimo articolo!