Come comportarsi con un bambino iperattivo con defifict dell’attenzione?
La diagnosi di ADHD può comportare un vero e proprio stravolgimento dell’equilibrio familiare. Le domande su come comportarsi con i bambini ADHD sono tra quelle che mi vengono poste con maggior frequenza dai genitori, spesso spaventati e privi di strumenti per affrontare questo nuovo percorso.
Cosa fare? Come è bene muoversi per evitare che la qualità della relazione con il proprio figlio venga pregiudicata (questo succede soprattutto quando i genitori sono convinti che i sintomi dell’ADHD siano una criticità temporanea che rientra con il passare del tempo)?
Innanzitutto è essenziale impegnarsi a instaurare in casa un clima che favorisca riflessività e autoregolazione. Si deve infatti considerare prima di qualsiasi altra cosa che il disturbo di cui soffre il bimbo lo porta a mettere in secondo piano l’autocontrollo.
Questo approccio costituisce il punto di partenza per affrontare in maniera consapevole il deficit di attenzione e iperattività.
Il secondo consiglio fondamentale consiste nel comunicare nel modo più chiaro possibile, evitando di trasmettere al bambino un numero eccessivo di messaggi, comportamento che favorisce solo la sua confusione mentale e non viene incontro alla necessità di puntare al miglioramento dell’autocontrollo.
Un altro aspetto che mi preme approfondire per quanto riguarda la chiarezza della comunicazione è l’armonia tra i due genitori, che dovrebbero sostenersi vicendevolmente e fare in modo che il bimbo con ADHD riconosca in entrambi un punto di riferimento autorevole.
Quando mi chiedono come comportarsi con un bimbo ADHD ricordo questi suggerimenti e sottolineo l’importanza dell’organizzazione quotidiana, che può essere migliorata anche con soluzioni molto semplici, come per esempio la scelta di appendere sulla porta del frigorifero una tabella con i compiti da portare a termine di giorno in giorno.
Un discorso a parte merita la centralità dell’esempio dei genitori, che dovrebbero mantenersi sempre calmi davanti ai comportamenti impulsivi del bambino.
Fondamentale è anche limitare i rimproveri e incoraggiare gli atteggiamenti positivi; in questo modo si eviterà infatti di far sentire il bambino in colpa per le manifestazioni di iperattività.
La collaborazione e l’esempio dei genitori rivestono un ruolo nodale nel trattamento dell’ADHD nei bambini. È non a caso il gruppo familiare il primo punto di riferimento sociale nel corso della crescita, il contesto che determina più di altri lo sviluppo dell’autostima e le convinzioni più o meno limitanti sulla propria persona.
L’ultimo consiglio che voglio dare per vivere al meglio la quotidianità con i bambini ADHD consiste nel proporre al proprio figlio occasioni di socializzazione positiva e costruttiva, in ambienti in cui possa sentirsi accettato e divertirsi interagendo senza problemi con i suoi coetanei.
Dott.ssa Miolì Chiung Ching Wang – Studio Salem
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