Domanda
Buonasera dottoressa,
sono Stefania ho 36 anni e sono mamma di una bimba di 15 mesi.
Due settimane prima di partorire mio padre è scomparso in un incidente stradale lasciando tutta la famiglia in uno sconforto totale. Io da quel momento in poi non ho più avuto la forza di pensare alla mia gravidanza anzi, h vissuto quasi un rifiuto di quel pancione.
Ho anche vissuto malissimo il parto, non volevo partorire avevo paura di tutto anche di morire. Poi è subentrata una brutta depressione e mio marito mi ha portata da una floroterapeuta. Sono stata meglio: ora vorrei tanto un altro bimbo ma ho paura di tutto: del parto,di avere un altro lutto.
Le chiedo aiuto, mi aiuti a trovare la strada giusta.
Grazie
Risposta
Cara S.
per prima cosa sento di ringraziarla per la franchezza del suo racconto, così denso di vita in tutte le sue sfumature. Lei ha vissuto un paradosso molto forte: insieme alla gioia di un bimbo che nasce, ha dovuto affrontare il peso della perdita di un genitore, in maniera improvvisa e prematura. Affrontare un lutto in un momento di così grande vulnerabilità come la gravidanza (e subito dopo la nascita) lascia inevitabilmente dei segni profondi che lei ci ha narrato essere sfociati in una depressione post parto.
Ritengo che prima di affrontare un’altra gravidanza sia opportuno elaborare il lutto della perdita di suo padre, che ancora la tocca molto da vicino se sono presenti queste paure che mi dice. I fiori di bach sono di molto sostegno e sono felice che si sia trovata bene con la floriterapeuta, ma il processo di elaborazione di una perdita è qualcosa di molto complesso e soggettivo, che può necessitare di tempo e di un lavoro specifico per essere risolto. Sento di suggerirle di farsi aiutare da un/una collega psicologo/a che possa accompagnarla ed esserle di sostegno anche in vista della progettazione di una nuova gravidanza.
Sul momento, rispetto ai fiori di Bach può sicuramente usare lo STAR OF BEHTLEHEM – il rimedio consolatore anche rispetto a traumi lontani – insieme a MIMULUS – il fiore per le paure che attanagliano l’animo e portano un blocco nella vita.
Li prenda in miscela, 4 gocce per 4 volte al giorno. Sono sicura che abbinati a un percorso di accoglienza ed elaborazione del suo dolore, le permetteranno di investire nuovamente nella vita, la sua e quella di un altro bambino.
Un affettuoso abbraccio
Virginia Cioni – Psicologa e Psicoterapeuta specializzata in Floriterapia (Fiori di Bach)
stefania dice
Grazie dottoressa ,ora sto iniziando il mio percorso con uno psichiatra,sto meglio ma la paura del parto e di morire in parto e ancora vivo in me,e credo che non passera mai!! Io lo vorrei presto anche perche non sono piu una ragazzina..secondo lei se dovessi restare incinta cosa mi potrebbe succedere psicologicamente? Mi aiuti ho un grande conflitto dentro..
virginiacioni dice
Cara Stefania, mi scuso per il ritardo ma leggo solo ora il commento che ha lasciato.. spero che a distanza di due mesi le cose vadano meglio e che il percorso con lo psichiatra abbia dato buoni risvolti. Purtroppo non posso prevedere che cosa succederebbe se lei restasse incinta, ma credo che ogni mamma abbia il diritto di vivere serenamente quei nove mesi di attesa, creando dentro di sé l’ambiente emotivo migliore per far nascere il suo piccolino. Proprio per questo è importante che lei affronti prima le sue paure, che possono essere risolte con un po’ di pazienza, e un passo alla volta si avvicini di nuovo verso l’esperienza meravigliosa della nascita di una nuova vita. Mi viene da suggerirle un libretto poetico e struggente che parla di genitori che non ci sono di più, di figli che li amano e della vita che va avanti, nonostante tutto. Si tratta di “Se è una bambina” di Beatrice Masini (Fabbri Ed).