Domanda
Buon giorno dott.sa Agnone,
sono la mamma di un bambino di 8 e mezzo. Premetto che non è mai stato un dormiglione fin da bambino, a lui piace molto dormire nel lettone con mamma e papà, quest’inverno eravamo riusciti a farlo dormire nel suo letto con un po’ di compagnia leggendo un libro prima di addormentarsi e avevamo fatto dei progressi, poi è arrivata l’estate e lui è andato ai centri estivi per circa un mese e mezzo. Ora è cominciata la scuola e lui vuole sempre compagnia per addormentarsi.
Poi quando ha fatto il primo sonno comincia a lamentarsi che lui non ha più sonno, che fa dei sogni brutti, insomma lo vedi che ha paura di qualcosa e non vuole più dormire a meno che non venga nel lettone oppure rimango io nel suo letto e non sempre ha un sonno tranquillo anche rimanendo in compagnia,
Ho notato inoltre che quando va in bagno per fare i suoi bisogni ora chiude la finestra del bagno, cosa che prima non ha mai fatto.
Non ha mai avuto paura del buio ora invece vuole la luce accesa quando è in camera sua: volevo sapere da lei, gentile dottoressa, se questa cosa passa con il tempo e se devo avere un atteggiamento diverso cioè fargli capire che non deve avere paura in casa sua, noi siamo una famiglia serena non ci sono mai stati diverbi tali da poter creare delle situazioni particolari, volevo avere da lei un consiglio su come comportarmi in questa delicata situazione.
Grazie.
Risposta
Carissima,
certamente quella del buio è una paura evolutiva, ovvero fa parte della crescita e -si dice- scomprare col tempo.
In realtà sappiamo bene che nell’angolo più recondito del nostro cuore persino noi adulti non amiamo troppo il buio, che ha -oggettivamente- degli aspetti che la nostra mente registra come poco piacevoli!
La paura del buio viene tradotta come paura verso ciò che è sconosciuto, che non può essere controllato, ma anche come paura della solitudine che i bambini provano quando devono restare soli nella loro stanza. Sono tutti aspetti che necessitano di una certa maturità per essere padroneggiati: mostrano una certa coscienza di sé e dei propri limiti, ma richiedono una buona fiducia nelle proprie possibilità per essere superati (cosa che avviene, appunto, con la crescita).
La paura ha la funzione di proteggerci da qualcosa di sconosciuto e pericoloso: è il modo che la nostra mente ha di elaborare strategie di sopravvivenza, e nel corso della prima infanzia i bambini hanno molte paure comuni che si assomigliano sia nelle manifestazioni che nell’esordio.
Questo ci mostra come appartengano a delle tappe di sviluppo e come tali vadano osservate e considerate. Non sottovalutate.
Sicuramente tuo figlio chiede vicinanza e protezione, mostra di non avere ancora elaborato nella sua mente una strategia per affrontare gli aspetti “misteriosi” del buio e della notte, cosa che certamente avverrà col tempo ma che in questo momento ancora non riesce a fare…da solo.
Cosa pensa il papà del bimbo di queste paure? Siete entrambi preoccupati?
È difficile per un bambino superare le sue preoccupazioni quando “sente” che uno dei suoi genitori (o entrambi) sono in pensiero per le stesse cose.
Il vostro atteggiamento ha un ruolo determinante.
La paura del buio va affrontata con pazienza, senza minimizzarla o ridicolizzarla, e con tanta dose di fiducia e ironia.
Come tante cose della vita dei piccoli, la paura parla di loro, di come vedono il mondo, e sarebbe molto peggio che timori ed insicurezze non venissero espressi rimanendo così silenti e non elaborati.
Un suggerimento che do spesso ai genitori eccessivamente preoccupati è quello di ricontattare i loro ricordi relativi alla paura del buio: sarebbe carino che tu e tuo marito raccontaste com’era per voi avere paura del buio, quali soluzioni avete trovato, e chi vi aiutato a superarla.
Trovate un modo giocoso di affrontare il discorso, ma soprattutto siatene convinti o non sarete convincenti.
Non ci sono “cause misteriose e problematiche” perché un bimbo manifesti queste fasi necessarie della crescita, ma è importante il vostro supporto perché possano essere superate. In questo la paura del buio non differisce da altre tematiche educative: solo un genitore che ci trasmette fiducia e coraggio sarà un sostegno che ci permette di “appoggiarci” prima, e di “spiccare il volo” poi.
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