Gentile Dott.ssa Agnone,
la ringrazio sin d’ora per il tempo che vorrà dedicarmi.
Mi rivolgo a Lei per mia figlia (che chiamerò Laura per quanto leggerà di seguito), 15 anni quasi 16, fragile, insicura e con tanta voglia di piacersi e di piacere.
Una ragazza sensibile e molto, troppo attenta a non far male a nessuno, ha di recente conosciuto su Instagram (altra grave piaga sociale) un coetaneo della nostra zona (Leggi il post sugli adolescenti e l’utilizzo dei social network) , già amico di un suo amico.
Si vedono una volta e poi mi racconta la sua storia: il fratello ventitreenne, si trova in psichiatria e sotto processo per l’omicidio della madre e tentato omicidio del padre invalido. I due vivono ospiti da un parente stretto perché totalmente indigenti. Dapprima ho chiesto a Laura di non vederlo più, spiegandole tutte le ragioni che mi inducevano a tale richiesta, il timore che ci fosse un gene di follia che renda anche il fratello più piccolo pericoloso, il timore di una eventuale dimissione del fratello, la situazione giudiziaria e, perché no, anche quella economica.
Le ho spiegato che, benché il suo amico non necessariamente debba essere come il fratello, tuttavia, il solo fatto di aver subito tutto ciò fa di lui un ragazzo con un vissuto fortemente problematico, forse con disagi. Le ho detto che vorrei essere tranquilla quando esce e che vorrei saperla in compagnia di persone “normali”, le ho ribadito che lei non ha strumenti per aiutare nessuno e che le persone che hanno problemi possono essere aiutate solo da adulti competenti e non dagli amici.
Posto che pareva capire ma, comunque continuava a sentirlo, sono passata, sbagliando, al divieto categorico che ovviamente ha solo sortito l’effetto di un’uscita di nascosto che mi ha terrorizzata letteralmente. Dopo l’ovvia punizione, lei mi ha pregata di perdonarla, posto che non è mai stata abituata a nascondermi nulla, abbiamo pianto e ci siamo confrontate, lei mi ha proposto di cancellare il contatto ma ho capito che questo l’addolorava molto, allora ho ripreso il controllo della situazione, almeno in apparenza.
Ho deciso di cambiare strategia, le ho spiegato di nuovo tutti i miei timori e le ho fatto una proposta. Potrà sentirlo al telefono e messaggiare con lui ma senza cancellare le conversazioni (cosa che fino a quel momento aveva sempre fatto); le ho spiegato che non controllerò nessuna delle sue “chat” ma che voglio poter accedere, in caso di sospetto, a quella con lui. Le ho offerto di incontrarlo una sola volta al mese, non in casa nostra né tanto meno in casa sua, all’aperto o in un cinema. Le ho chiesto di promettermi di non nascondere mai più uscite perché potrebbe rivelarsi pericoloso per lei. Ha accettato. Io però vivo nel terrore, che non abbia senso critico, che non si ami abbastanza da essere più selettiva, che questa storia si faccia importante e lei possa finire ad avere rapporti con questa famiglia.
Non so se ho fatto bene a contrattare, non so se Laura stia correndo un serio pericolo e io debba essere più categorica. Sono molto confusa, non voglio perdere la confidenza e la fiducia che hanno sempre caratterizzato il nostro rapporto ma nemmeno voglio che corra dei rischi. Penso sia una una situazione molto delicata e per la prima volta non so proprio come affrontarla.
Grazie, grazie davvero per quello che potrà e vorrà consigliarmi.
Giorgia
Risposta
Cara Giorgia,
posso comprendere la tua difficoltà nell’affrontare la delicata questione della crescita di tua figlia, che si intreccia con l’imprevedibilità della vita e delle strade che ci pone davanti quando meno ce l’aspettiamo.
Ritengo che non sia facile discuterne attraverso un consulto online e che l’argomento non si esaurisca solo nella questione che mi poni. Pertanto mi sento di dirti che potrebbbe essere un buon momento per chiedere aiuto a un professionista che accompagni te, o eventualmente la coppia genitoriale, in questa fase di transizione importante che è l’adolescenza di tua figlia e le sue prime scelte sentimentali (e sociali).
Non a caso, si dice, l'adolescenza non appartiene solo al ragazzo, ma alla sua famiglia per intero. Click To Tweet
Lascia un commento