Domanda
Gentile Dott.ssa Bevilacqua,
sono la mamma di una bimba di 7 anni e 3 mesi: sveglia, intelligente, precoce.
Il problema è che fa sempre polemica, si arrabbia continuamente e spesso per motivi futili, ripete in continuazione che si annoia e piagnucola sempre.
Eppure cerco di farle svolgere tante attività piacevoli, sia in casa che fuori (palestra, inglese, giardinaggio, pittura,ecc.). Non riesce a stare un momento senza svolgere una qualche attività, ome se volesse sfuggire continuamente alla noia.
La mia pazienza è messa continuamente a dura prova. Però vorrei capire perchè si comporta così e cosa possiamo fare per aiutarla.
Grazie
Risposta
Cara mamma,
la sua bambina sta cominciando ad affrontare uno dei quesiti che più a lungo la accompagneranno: la relazione con se stessa, i suoi pensieri, le sue potenzialità.
Insegnare ai nostri figli a gestire le proprie emozioni e restare apparentemente senza attività da svolgere è una sfida importante e anche impegnativa per la nostra pazienza.
Il tempo passato da soli ad annoiarsi, apparentemente vuoto di attività, è un tempo così prezioso che per molti studiosi della mente umana è alla base del pensiero. Anche per gli antichi romani il termine otium non significava non fare nulla ma restare presenti a se stessi, in un tempo libero dagli impegni nel quale era possibile arrivare alla creatività.
Questa capacità non è però né immediata né naturale per gli esseri umani, come tutto quello che riguarda il nostro mondo interno va appresa attraverso la pratica e la sperimentazione.
Da quello che mi scrive sua figlia non è ancora autonoma in questo.
Però, diciamocelo, anche tanti adulti non lo sono, non si spiegherebbe altrimenti il grande successo nella nostra cultura dell’industria dell’intrattenimento. Siamo talmente abituati alla velocità, al rumore e alla confusione da essere un po’ spaventati da calma, silenzio e solitudine.
Non ho una risposta precisa sul perché sua figlia faccia così fatica a fare (e stare) da sola, da lontano posso solo fare delle ipotesi.
Forse non sa bene come fare e proprio per questo si arrabbia.
Forse è talmente abituata ad avere tanti stimoli già pronti intorno a sé che non ha mai potuto/dovuto sperimentare la possibilità di inventare qualcosa di meno perfetto ma di molto più coinvolgente.
Forse vede intorno a sé adulti che fanno, fanno, fanno senza sapersi o potersi fermare.
Forse non ha ancora scoperto cosa davvero le piace e la appassiona.
Parlando di noia è inevitabile arrivare a chiedersi cosa davvero ci appassiona, ci risveglia, ci fa perdere la cognizione del tempo, ci diverte.
E arriviamo così alla differenza tra l’intrattenimento e il divertimento: divertirci (da divertere) ci permette di aprire un ventaglio di possibilità di azione e di pensiero, in-trattenere è già limitare lo spazio a nostra disposizione.
Come fare a insegnare ai nostri figli quello che -spesso- nemmeno noi adulti siamo in grado di fare?
Provando a farla anche noi, non ci sono molte altre possibilità se non passare dalla pratica e dall’esempio. Imparando con loro. Magari dicendo “io mi riposo sul divano, tu fai quello che hai voglia di fare oppure non fare niente come me”.
Lasciando a noi adulti e ai nostri bambini del tempo vuoto o svuotando di attività i momenti che ce lo consentono facciamo un grande regalo a questi piccoli esseri umani che sin da piccoli vivono in un mondo impegnativo.
I ritmi estivi ci possono aiutare in questo percorso. Lo auguro a lei ma lo auguro anche a tutti noi: tutti abbiamo bisogno di tempo vuoto per tornare a generare qualcosa di nuovo e creativo, buona estate!
Gloria Bevilacqua – Psicologa e Psicoterapeuta
maria rosaria dice
Grazie per il suo intervento, proverò a seguire i suoi consigli, anche se non sarà facile.
maria rosaria dice
Buongiorno dottoressa Bevilacqua, sono la mamma della bimba di 7 anni, che facilmente si annoia e si lamenta. Voglio innanzitutto ringraziarla per aver risposto alla mia lettera e dirle inoltre che, pur senza conoscere mia figlia, credo che lei abbia centrato in pieno il problema. 1)ho sempre stimolato tanto la bimba (io madre attempata volevo dedicarle tutto il tempo possibile e inoltre non ho mai visto giusto il lasciare i bimbi da soli magari parcheggiati davanti alla tele). 2)io per prima sono una persona “iperattiva”, pur non lavorando sono sempre in movimento e mi piace fare mille cose. Credo di dover cominciare da me. Grazie ancora.
MariaRosaria
Mariarosaria dice
Ciao Maria Rosaria, non sono una psicologa ma un’insegnante con tanta esperienza. Mi permetto di rispondere e dirti che sono pienamente d’accordo con l’esperta in quanto nella società odierna MOLTI bimbi hanno il problema di tua figlia e, purtroppo, sono i bimbi meno autonomi: quelli con genitori entrambi lavoratori che pensano di sopperire la loro mancanza fisica con mille attività (palestra, ballo, vacanze in ogni periodo…) o quelli lasciati per molte ore ai nonni i quali, avendo una responsabilità al 200%, non LASCIANO VIVERE i piccoli; li iperproteggono e risolvono in prima persona i piccoli problemi che invece i bimbi DEVONO imparare a risolvere da soli (un esempio? se cercano di prendere qualcosa troppo in alto per loro, non permettendo di prendere una sedia magari per salirvi, sono pronti a farlo loro. Sembra banale ma anche questo fa esperienza e soprattutto gratifica il piccolo che RIESCE a fare le cose dei grandi) Un mio consiglio? Responsabilizza la tua piccola: permettile di riordinare le sue cose, lascia in giro carta, cartoncini, forbici, colla e pittura in modo che possa creare, ma… soprattutto FATTI AIUTARE chiedendo anche a lei spesso COME FARE le cose. Io, a scuola, riesco in questo modo ad aumentare l’autostima e conseguentemente raggiungere l’autonomia. Essere genitori o nonni troppo apprensivi non lascia crescere! Auguri
lala dice
Che bella risposta, e che brava insegnante, complimenti!!