Domanda
Buongiorno Dottoressa,
mia figlia di tre anni sta attraversando insieme a me e suo padre un momento difficile da oltre un anno, la nostra separazione, ormai concluso.
È sempre stata uno ‘spirito libero’ ma credo per questo motivo ha accentuato il suo rifiuto ai ‘no’ e alle imposizioni.
Ad ogni regola imposta, suprattutto dalle maestre dell’asilo, la prima risposta è di rabbia (gettare qualcosa per terra o rifiutarsi). Questa è la pricipale difficoltà. Anche perchè a casa, forse perchè è il suo ambiente familiare, è più facile gestirla, ma per le maestre diventa critica e a volte anche per me.
Essendo il suo punto di riferimento principale è fortemente attaccata a me. A volte non so più se sbaglio e in cosa, sembra un senso di inquietudine. In più non vuole assolutamente che mi arrabbi. Si preoccupa, e si arrabbia a sua volta mettendosi al mio pari. Vorrei che accettasse le regole per quello che sono, non come affronto, ma come aiuto per vivere in comunità. Ha molta memoria e ama l’aria aperta. Tende però a giocare per poco tempo con la stessa cosa. Si annoia.
Vorrei una sua opinione per sapere se i fiori di Bach possono aiutarla a trovare una sua serenità d’animo.
La ringrazio tanto.
A.
Risposta
Cara A.
credo che lei abbia centrato a pieno il nucleo del disagio della sua piccolina. Per i bambini la separazione dei genitori è sempre qualcosa di incomprensibile – a maggior ragione se sono così piccoli – quindi occorre fare con loro un percorso, da adattare alle varie fasi di crescita, che li aiuti a metabolizzare un evento che ai loro occhi risulta strano e misterioso.
Mi piace la sua visione, dove comunque al centro c’è la vostra famiglia come protagonista di questo periodo: “mia figlia sta attraversando insieme a me e suo padre un momento difficile”. La separazione è qualcosa che coinvolge tutti, è un “lutto” da elaborare per ogni membro del nucleo familiare, stando attenti a mantenere comunque i ruoli che non possono venir meno, perché anche se la coppia si allontana sarete sempre i suoi genitori.
È normale che la bimba si attacchi molto al genitore che resta a casa con lei, perché nella sua logica infantile, deve tenersela ben stretta per paura che anche lei si allontani e quindi scatta l’angoscia di restare sola. Al tempo stesso però, ogni bambino prova dei sentimenti contrastanti verso i genitori separati che hanno preso quella “brutta decisione”, li ama in quanto tali, ma prova dell’aggressività per il loro aver rotto l’immagine della famiglia che donava tante sicurezze, così fondamentali per i figli. Non conoscendo nello specifico la vostra storia, mi fermo qui, ipotizzando che, anche in una situazione gestita molto bene, comunque ai bambini non sfuggano le sfumature delle dinamiche dei genitori, che colgano sguardi, gestualità, litigi ma anche silenzi, e quindi che possa essere il caso che la piccola ancora non abbia metabolizzato la rottura della vostra famiglia.
Credo che la sua bimba stia proprio manifestando questa rabbia dovuta al non accettare la situazione che si è creata. C’è da ricordare che – visto che il tutto è avvenuto nell’ultimo anno, quindi il suo secondo anno di vita – si ha proprio fisiologicamente l’emergere della fase oppositiva, che serve al bambino per cominciare a separarsi dalla mamma. Così se da un lato la bimba ha esasperato i suoi no, dall’altro ha paura di perderla, così magari si sfoga di più con le maestre dell’asilo, i primi sostituti materni.
Lei giustamente ha colto un aspetto importante: l’opposizione non è tanto dovuta a cose concrete che lei sbaglia o meno, ma sembra un senso di inquietudine. Questo è proprio quello che forse la piccola sente dentro, e visto che non riesce ancora a dargli un nome, si arrabbia indiscriminatamente.
“In più non vuole assolutamente che mi arrabbi”: si preoccupa, e si arrabbia a sua volta mettendosi al mio pari. Qui mi viene da farle porre l’attenzione su quel “si preoccupa”: può essere che abbia visto scene di litigio fra lei e il papà? O che abbia visto soffrire uno dei due o entrambi? I bambini sono molto empatici e potrebbe essere che, per riuscire a controllare dei sentimenti troppo forti, li riproponga lei stessa per scongiurarne la portata e non voglia vederli agire ai genitori.
Ovviamente tutte queste sono mie congetture, domande ad alta voce che possono servire per riflettere e mettere a fuoco una situazione molto complessa, fatta di emozioni, esperienze, ma soprattutto di persone che cercano con coraggio di fare del loro meglio per uscire da un momento di crisi e il fatto che lei sia qua a scrivermi mi fa sottolineare tutto l’amore e l’attenzione per la sua bambina, che con il vostro appoggio riuscirà ad attraversare questa tappa necessaria della sua crescita.
Sono d’accordo con lei: le regole sono fondamentali, per se stessi e per riuscire a vivere in comunità. Prendo a prestito un’altra sua espressione che forse può aiutarci a interpretare gli agiti di sua figlia: “ad ogni regola imposta(…) la prima risposta è di rabbia”.
Ad ogni regola imposta… entrando per un attimo nell’animo di sua figlia, mi viene da pensare che anche la vostra decisione di separazione è “imposta” – o per lo meno lei la vive come tale, perché non può fare niente al riguardo – quindi si ribella come può a qualsiasi altra cosa alla quale può provare ad avere voce in capitolo… visto da questa prospettiva il suo strenuo opporsi può acquistare un nuovo significato.
Credo che sia importante permettere alla bambina di esprimere la sua arrabbiatura, ma allo stesso tempo se la cosa dovesse protrarsi, potreste valutare di farvi aiutare da un esperto che, potendo osservare più da vicino e accedere ai vostri racconti, possa sostenervi in questo percorso.
Pensando a una miscela di fiori di Bach per affrontare al meglio questo cambiamento, vi suggerisco:
- Holly– il fiore che apre di nuovo il cuore dopo ferite che riguardano il sentirsi traditi, quando la rabbia è il sentimento dominante, quando c’è sfiducia verso gli altri per timore di provare di nuovo dolore.
- Walnut– il fiore del cambiamento, supporto necessario ogniqualvolta si deve affrontare – anche nostro malgrado – una trasformazione interiore o esteriore.
- Honeysuckle– il fiore che lascia andare il passato, che apre una luce sul futuro, cercando di non fissarsi sui “bei tempi che furono” (quindi consola rispetto al ricordo della vostra famiglia unita)
La faccia preparare in diluizione di aceto di mele e ne dia a sua figlia 4 gocce per 4 volte al giorno.
Vi auguro una serena trasformazione, siete già sulla buona strada!
Virginia Cioni – Psicoterapeuta e Floriterapeuta
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