Poi arriva quel momento che aspetti da anni.
Quel momento in cui finalmente qualcuno, sul lavoro, prende atto delle tue skills, anzi, meglio, qualcuno decide di darti piena fiducia.
Dopo un’attesa estenuante e sfiancante di “soli” 10 anni in cui hai lavorato seriamente, con professionalità, autoformandoti, autoaggiornandoti (anche mentre sei in maternità, con un neonato e un bambino di 25 mesi attaccati alle gambe), autostimolandoti, autocommiserandoti (poco, per fortuna), autostimandoti, autoimponendoti di tenere botta per non salpare verso allettanti e invitanti lidi perché in fondo, da ultima delle romantiche, tu ancora ci credi a quella cosa lì e al sistema valoriale che ti comprende (nonostante tutto), dopo 10 anni arriva quel momento in cui:
…e vorrei che questa responsabilità passasse nelle tue mani.
Arriva quel momento e cosa succede?
Succede che anziché godere appieno il tintinnio di quelle parole, anziché gioire senza condizioni, anziché congratularti con te stessa, cosa fai? A cosa pensi? Dove corre la tua testa?
Una frazione di secondo in cui si ammassano senza ordine, domande, perplessità, paure di ogni tipo.
Come diavolo farò a tenere in equilibrio ogni cosa? Chi andrà a prendere Matteo alle 13 il prossimo anno? Chi lo aiuterà nei compiti? Come farò? Ce la farò? Chi mi aiuterà? Ha senso tutto questo se poi i tuoi figli li devono crescere gli altri perché tu stai lavorando?
E poi, ancora, subito dopo: un uomo, al mio posto, un padre, si porrebbe le stesse domande? Si? No? Perché? Perché per quanto tu non sia chioccia, per quanto tu sia consapevole dei tuoi limiti, per quanto tu da due anni su questo blog sostenga le mamme anche nella lotta contro gli osceni e inutili sensi di colpa, perché, alla fine, quando è il tuo turno, dopo 10 anni di gavetta non sei capace di trasformare quel che accade in totale e pervasiva felicità? C’è sempre quel quid perturbante nelle scelte di una madre, nelle decisioni su come deve investire le ore della sua giornata, c’è sempre un pensiero che corre veloce ai bambini che stanno crescendo e che sono piccoli solo una volta.
Ciao ti faccio anche io le mie congratulazione,è passato parecchio tempo da quando hai avuto la proposta e sarei curiosa di sapere alla fine cosa hai scelto…hai accettato?
Io ho avuto la tua stessa proposta passare da un part-time a 4 ore ad un full time con avanzamento di carriera e pur non avendo ancora figli…il mio primo pensiero,dopo l’ attimo di felicità,è stato questo:e ai miei figli chi ci pensa??mancherei 10 ore da casa..chi li accudisce?Beh non ci crederai ma ho rifiutato!
Non ti nego che a distanza di un anno ci penso ancora,e non ti nego che alcuni momenti penso di aver sbagliato,ma credo che tutto dipenda dal fatto di non avere ancora dei bimbi…
Purtroppo la donna deve portare avanti tutto..e non è molto semplice!credo che avere un lavoro full time ai giorni d’ offi,vista la crisi,conviene a tutti..ma credo anche che nella vita quello che poi ti ricordi sono i momenti passati con la tua famiglia e più tempo dedichi a loro e più momenti avrai..anche se con qualche soldinio in meno e con qualche sacrificio in più per arrivare a fine mese!
goditi questo felicissimo momento!! cerca di scacciare via i sensi di colpa (che tanto torneranno a ripetizione!) e prenditi quello che ti sei meritata.
bravissima!
brava, le soddisfazioni ci vogliono. tu intanto parti e ci si aggiusta per strada, perché i bambini crescono e diventano sempre più autonomi se tu hai la scusa per concedergliela questa autonomia.
Ce la farete, non ho nessun dubbio.
Te li ho già fatti ma te li rifaccio anche qui: complimenti. e il mio mantra te l’hanno già ripetuto tutte le altre: ce la farai 🙂
Goditi questo momento. Un papà non si porrebbe tutte queste domande. Ma un papà é un uomo. E purtroppo – o per fortuna – l’uomo e la donna possono essere uguali nel modo in cui si pongono nei confronti del lavoro solo finché non diventano genitori. Auguri!
Brava Silvia! E se per un istante posso parlare da consulente per le risorse umane…era ora!!! Un gioiellino come te DEVE essere valorizzato in azienda per quello che fai, per come lo fai e per come sei.
Mi piacerebbe tanto sentire notizie di mamme-professionalmente-riconosciute più spesso, è una mia fissa da quando sono diventata mamma…credo che dal riconoscimento si passi per trovare l’energia e l’ispirazione per trovare un equilibrio tra dentro e fuori, tra casa e lavoro,tra vita interiore e necessità concrete.
Cara Silvia, quanto di molte donne c’è in ciò che scrivi… mi hai tolto i pensieri dalla testa, le parole dalla bocca e le emozioni dal cuore.
proprio ieri, dopo una giornata piena di impegni di lavoro alle dipendenze, lavori extra in proprio, il cucciolo “grande” da prendere all’asilo, la piccola da coccolare in mezz’ora, uscire di nuovo di casa per appuntamenti e riunioni, con il suono dei loro pianti che rimbomba in testa, e il cuore “duro” per resistere all’impulso di tornare indietro, mandare tutti a quel paese e mettermi a giocare a terra con i MIEI bambini… con tutto questo dentro, sono andata avanti ma, se devo essere sincera, non so se sia giusto fino in fondo.
mentre rientravo a casa, alle 21, speravo di trovarli ancora svegli e mi ripetevo come un mantra “lo stai facendo anche per loro; questi soldi serviranno per la festa della piccola che tra un mese compirà un anno, per le bollette, per i vestiti da comprare, ke quelli dello scorso anno li useremo per le bambole….” insomma, continuo a cercare buoni motivi per perdonarmi di non essere una madre buona come vorrei.
due piedi in una scarpa non entrano, non c’è nulla da fare. lavorare part-time significa anche essere mamme part-time: solo che, nella nostra azienda-famiglia, x fortuna possiamo lavorare x obiettivi e allora… loro crescono e tra un anno andrà tutto ancora meglio e poi è una gran fortuna per loro potersi liberare per qualche ora di una rompina di mamma come me!!!
🙂
Silvia, meriti davvero il nuovo lavoro, ne sono sicura. Ma capisco il tuo tormento. Credo che sia fondamentale organizzarsi bene e poi tutto il resto verrà … con il tempo. Un abbraccio forte
Noi donne abbiamo una dote, e anche una condanna: saper guardare lontano e sotto ai nostri piedi contemporaneamente. E’ questo che ci consente di arrivare lontano.
Nessun consiglio, le scelte sono solo scelte, diventano “buone scelte” quando ci vestono bene addosso, e questo puoi saperlo solo tu: cosa vuoi, cosa è più importante per te in questo momento, cosa è importante salvaguardare per il tuo futuro.
Solo tutta l’empatia possibile, da parte mia, sul tuo “travaglio interiore”.
Un caldo abbraccio.
Ma come sempre in questi casi la risposta la troverai in famiglia…. Lo capisci non appena comunichi a tuo marito quello che succede e vedi come reagisce 😉 Sono sicura che il tuo compagno ti sosterrà e aiuterà a incastrare i pezzi per far funzionare bene la “macchina” nonostante i tuoi nuovi impegni….
Sfortunatamente non è il mio caso; io per ogni esigenza lavorativa ( anche piccola come un po’ di straordinario..) mi trovo il MURO davanti dell’uomo che mi rimprovera di dare più importanza al mio lavoro e agli altri interessi piuttosto che alla nostra bambina. E mi fa sentire in colpa per ogni secondo che non passo con lei 🙁
Non si rende conto invece che deve ringraziare il mio impegno sul lavoro se ora ho una posizione di responsabile che mi consente di fare gli orari che voglio senza vincoli e quindi gestire qualsiasi emergenza in famiglia. E’ un grande lavoro che ho fatto prima di nostra figlia dandomi sempre senza riserve. Ora ne raccolgo i frutti avendo pochi vincoli di orario ma che lui vede sempre in me la donna arrivista e che pensa solo al LAVORO !!! E invece come tutte noi il primo pensiero va sempre e solo alle esigenze della mia piccola, prima di me e di lui.
Ti auguro intanto un in bocca al lupo di cuore !! Spacca tutti !!! 😉
Sei brava, meriti il successo lavorativo che ti è riconosciuto. I figli crescono, la parola d’ordine è organizzazione, ma sono sicura che saprai essere all’altezza.
Un abbraccio
Ringrazio tutte.
Dopo aver fatto riposare le emozioni e i ragionamenti, ho resettato i timori e preso coscienza.
Qui si parla da anni di imperfezioni della maternità, si dà voce da anni a chi ne ha bisogno, si schiaffeggia anche qualcuno quando è necessario, qui ci si confronta senza vergogna, per chi vuole, misurandosi con le proprie debolezze. Stavolta ho preso io un po’ di spazio,
con le mie defaillances.
Ho sempre bisogno di decantare un po’ e l’ho fatto pubblicamente. Ogni tanto mi riapproprio della catarsi della scrittura e del confronto.
PS: Paola, spero davvero di riuscire a venire, anche solo per un abbraccio.
Anche io ti faccio i miei complimenti. E sì, goditi questo momento che l’organizzazione e l’equilibrio verranno piano piano e saprai incastrare tutto!
un abbraccio
Silvia dentro di te hai già la risposta. Cerca di goderti questo momento di gratificazione, sono così rari e preziosi. ce la farai a tenere tutto in equilibrio. in fondo ti sei goduta i tuoi bambini quando erano molto piccoli, ora può essere arrivato il momento di provare ad alzare la posta e ad avere anche altro, delegando qualcosa e rinunciando a qualcos’altro e vedrai che con le abilità da equilibriste che abbiamo nel dna solo noi donne ce la farai. ti abbraccio
Congratulazioni Silvia,
le aziende non concedono mai nulla se non ti hanno già messo alla prova, per cui al di là delle responsabilità in più la tua meritata promozione te la sei già stargiuadagnata e hai già dato. Certo dovrai continuare a dare e il fatto che tu voglia dare ancora di più ti dimostra perchè NONOSTANTE TU SIA MADRE DI 2 BAMBINI (orrore per molte aziende…)abbiano pensato a te. Le aziende quando scelgono una persona valutano tutto, anche che ha dei figli…..(e lo non si dovrebbe). Quindi salta veloce in questa nuova avventura e come ti hanno già detto il tempo porterà via metà dei problemi e il resto saprei affrontarli.
Ancora COMPLIMENTI!!!!!!!
Primo: congratulazioni e brava. Basterebbe solo leggere il tuo blog per darti la promozione.
Secondo: capisco benissimo tutti i tuoi dubbi e ripeto per l’ennesima volta l’antidoto che mi ha tramandato mia madre: metà dei problemi se li porta via il tempo. Intanto inzia a vivere e offriti una bella festa.
Complimenti Silvia!
Posso immaginare la soddisfazione, la felicità e… subito dopo quel pensiero che corre ai bimbi, alla famiglia e a tutti i “piattini cinesi” da far roteare e quadrare.
Intanto goditi il momento e la soddisfazione e poi con calma deciderai… l’importante è che nella decisione tu tenga conto anche della tua serenità e dei tuoi desideri, oltre che quelli della tua famiglia. Ma sono sicura che lo sai già 😉
Congratulazioni!
E’ normale ed umano che il primo pensiero di una madre vada ai figli.
Qualunque decisione tu prenda, sarà quella giusta. Non ti conosco personalmente ma se l’immagine che ho di te si avvicina un pochino alla realtà, mi sembri la persona giusta per riuscire a far “quadrare tutto”…
non sono la persona giusta in questo momento … ho appena ricevuto una proposta che se mi fosse stata fatta qualche anno fa, avrei fatto il giro del mondo a piedi per la felicita’. ora invece dico di no. per francesco. ma la mia e’ una situazione particolare. sono separata, mi sono trasferita … insomma, ho deciso di cavarmela da sola ( o quasi ) …
infatti a te invece dico: guai a te se rifiuti. si percepisce nettamente quanto sia importante questo per te.
ha ragione marilde, ora goditi la soddisfazione. poi ci penserai. avrai chi ti aiutera’.
e’ vero, loro sono piccoli solo una volta. ma in fondo non sono piu’ nemmeno cosi’ piccoli … non hanno – che ne so – 1 o 2 anni …
e poi sai che ti dico? una madre realizzata e felice di quello che fa non puo’ che donare amore e serenita’ ai propri figli. e con cosa vuoi crescerli, se non con questi due ingredienti???
ciao! paola
p.s. credevo di incontrarti venerdi’ a milano! ci sarai allo spettacolo?
Intanto goditi questo riconoscimento, e poi, un giorno dietro l’altro, farai i soliti equilibrismi sui quali noi donne siamo (purtroppo) allenatissime. I tuoi figli non sono più neonati e imparare a delegare aiuterà tantissimo!
Un abbraccio grande.
Innanzi tutto BRAVA!!!! So che meriti questo riconoscimento: si vede da come scrivi, da come porti avanti con costanza le “avventure” della tua vita, dalla passione che si legge dalle tue parole.
Ripensa alle ore rubate al sonno, alle corse, ai lavori conclusi in metà tempo rispetto a chi aveva a disposizione un full time per fare il tuo stesso lavoro… e brinda a questa bella soddisfazione! Poi credo che tutto andrà alla grande purchè tu non perda di vista le tue priorità, che sono solo tue e che nessuno può contraddire.
Io vedo che a differenza di altre mie eccellenti colleghe ho tre doni che mi sono derivati dalla maternità: so dare il giusto peso alle cose, so delegare e ho imparato a organizzare sul breve e lungo termine.
Il mio più caro IN BOCCA AL LUPO!!!!!!!!
Tutta la mia solidarietà. Ma proprio tutta, eh.
Ho pensato la stessa cosa, più in piccolo, quando sono passata alla presidenza di Medicina e mi è stato dato il compito di Manager Didattico. Finalmente una cosa per cui ho studiato e mi sono formata, una cosa che può darmi soddisfazioni.
Ma allora i miei progetti di part time dove vanno a finire?
(Mio marito questi problemi non se li pone perché, se chiedesse il part time, si metterebbero a ridere: come si fa a concedere il part time a uno che tutti i giorni fa almeno un’ora di straordinario?)
Ti capsico allo stremo della capibilità.
Ma fatti forza. Le donne (le madri) tengono in equilibrio il mondo da 2000 anni e passa. Ce la farai.
E se ti può far piacere passa da me che c’è un premio-gioco che ti aspetta.
e non c’è verso… da questo dilemma circolare non si esce…
in un mondo perfetto dovresti essere messa in condizione di far passare quella responsabilità nelle tue mani uscendo dal lavoro alle 13… che, poi, tutto sommato, se si lavorasse sempre per risultati, sarebbe astrattamente possibile…
ma il sistema è diverso.
Caspita come ti capisco!Quando veniamo apprezzate al lavoro e quell’apprezzamento implica, se possibile,un impegno maggiore perché crescono le responsabilità in ambito professionale…il primo pensiero va al “ma ne varrà la pena visto che i bimbi sono piccoli?” “E’ giusto che io faccia questa scelta?”. Non so se i sensi di colpa sono insiti nella natura femminili. E’ giusto in certi casi sotterrarli ma l’essere madri implica portassi appresso una miriade di tasselli, e farli incastonare tutti assieme spesso può comportare dei sacrifici. La felicità non sempre può essere piena…la perfezione non esiste. Alla fine credo che l’importante sia trovare come sempre il giusto equilibrio nelle cose e così anche nella felicità della famiglia.In bocca al lupo e ..congratulazioni!