La Junia box, una scatolina con una serie di prodotti, una lettera personalizzata che mi invita a provarli e a comunicare cosa ne penso.
Non sono trucchi e profumi e nemmeno alimenti, sono integratori per l’infanzia, prodotti da Junia Pharma, un’azienda del gruppo PharmaNutra, impegnata sul mercato dei prodotti per uso pediatrico.
Proprio perché sono integratori e vitamine non sono testabili sul breve periodo e spesso nemmeno sul lungo, oltretutto è ormai noto che gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata e di uno stile di vita sano, però possono essere un valido aiuto in situazioni specifiche di carenza o di difficoltà di raggiungimento della quantità giornaliera consigliata per una vita in salute.
Quello che vi voglio raccontare in questo post, dunque, non è se funzionano, non posso farlo, ma perché servono e su cosa dovrebbero agire e funzionare.
Cominciamo oggi con NeoD3, l’integratore per la profilassi contro il rachitismo infantile.
Rachitismo
Il rachitismo infantile non è una malattia scomparsa ed è dovuto a una grave deficienza di vitamina D.
La fonte naturale di vitamina D è quella che avviene per azione dell’esposizione solare. Tuttavia due sono i problemi legati a questa forma di assunzione:
- Stili di vita e superficie corporea coperta dai vestiti limitano l’esposizione dei bambini alla luce del sole.
- Le linee guida della Accademia Americana di Pediatria indicano che il bambino sotto i 6 mesi non deve essere esposto alla luce diretta del sole: quanto prima vengono esposti alla luce diretta del sole tanto maggiore sarà il rischio di sviluppare un cancro alla cute.
Allattamento
Il latte umano, pur essendo la fonte alimentare migliore per il bambino, contiene una concentrazione di 25 UI/L di vitamina D, dunque, non è sufficiente a coprire il fabbisogno giornaliero (400 UI): ecco perché è necessario somministrare ai bambini un integratore di questa vitamina.
Tutte le formule di latte artificiale contengono concentrazioni minime di 40 UI di vitamina D ogni 100 calorie e massime di 100 UI, dunque, se un bambino beve meno di 500 ml al giorno di latte artificiale, è necessaria comunque l’integrazione.
NeoD3
Il NeoD3 è l’integratore di Junia Pharma a base colecalciferolo (Vit D3), DHA puro, fosfatidilcolina, acido beta palmitico e Vitamina E, calcio e fosforo e interviene nel processo di divisione cellulare. Vediamo insieme cosa sono e a cosa servono questi componenti.
- Vitamina D3
La Vitamina D3 (o il colecalciferolo) è la più importante delle 5 forme di Vitamina D, favorisce la mineralizzazione e la crescita delle ossa, contribuisce al normale assorbimento ed utilizzo di calco e fosforo ed interviene nel processo di divisione cellulare.
- DHA
Si tratta di una categoria di acidi grassi essenziali indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo, il quale non è in grado di sintetizzarla autonomamente.
È un acido grasso polinsaturo della serie omega-3 che si trova nelle membrane di tutte le cellule dell’organismo, in particolare nel sistema nervoso centrale e nella retina dove contribuisce alle normali attività cellulari. Il DHA di NeoD3 è puro, ottenuto da microalghe e la cui origine vegetale ne migliora la tollerabilità.
- Fosfatidilcolina
È un fosfolipide componente fondamentale delle membrane plasmatiche, utile per regolare la fluidità delle membrane.
- Acido beta-palmitico
L’acido beta-palmitico è un acido grasso predominante nel latte materno e migliora l’assorbimento del calcio.
- Vitamina E
Antiossidante che contribuisce alla protezione delle cellule.
Fonti
AA.VV Effect of different dosages of oral vitamin D supplementation on vitamin D status in healthy, breastfed infants: a randomized trial. JAMA, May 1, 2013 – Vol 309, No. 17
Francesco Torcetta dice
La Vitamina K viene già somministrata alla nascita in forma intramuscolare per prevenire la cosiddetta MALATTIA EMORRAGICA del NEONATO nelle prime due settimane di vita. Non esistono al momento evidenze scientifiche che provino la necessità di continuare la profilassi nei 3 mesi successivi alla nascita nei neonati allattati al seno. Attualmente si procede molto a macchia di leopardo; alcuni centri consigliano la profilassi e altri no. Personalmente io non consiglio la profilassi e attendo che, nei prossimi anni, qualche studio vero e scientificamente corretto dica come stanno realmente le cose.
Francesco Torcetta
Chiara dice
Beh, grazie anche alla fretta di Anna o come si chiama abbiamo avuto precisazioni ulteriori su un testo molto ben scritto. Come al solito. Io sono incinta e ne farò tesoro!
Vorrei chiedere al Pediatra se invece la Vitamina K va somministrata.
Francesco Torcetta dice
Buongiorno, sono un pediatra e ho letto il pezzo e i commenti.
Mi sembra che ciò che venga affermato nel post sia perfettamente corretto. I latti adattati sono tutti integrati con la Vitamina D perché formulati secondo specifiche ben precise.
E’ indubbio, senza nemmeno discuterne, che il latte materno sia l’alimento di elezione per i neonati e quindi si debba usare e incentivare. E’ altrettanto indubbio che non sia adeguatamente provvisto di Vitamina D e quindi sia necessaria l’integrazione con le formulazioni in commercio. Come potrà leggere dalla bibliografia, la Vitamina D è ormai ampiamente studiata e la correlazione tra rachitismo e apporto insufficiente è comprovata da innumerevoli studi scientifici ormai da lunga data. Il passeggiare con il neonato fuori casa facendo fare il lavoro alla natura non è sufficiente perché il neonato è vestito di tutto punto e quindi con una superficie cutanea esposta minima. In Africa, dove le madri portano i neonati praticamente nudi tutto il giorno il rachitismo è presente con frequenza altissima anche per carenze dietetiche. Il post non suggerisce né insinua di allattare con formula. Racconta solo delle evidenze scientifiche innegabili sulla profilassi con Vitamina D che è un cardine della Pediatria da ormai decine di anni e è una delle poche profilassi che ha resistito alle innumerevoli revisioni scientifiche.
Francesco Torcetta
Mammaimperfetta dice
Ciao Sara o Anna?
Ogni volta cambi nome…come ti chiami?
Qui non si perde niente, tranquilla. Solo che non vivo con il PC sotto l’ascella.
Forse hai letto male il pezzo. Io non voglio far credere nulla, parlo con studi alla mano e dopo aver chiesto consulenze pediatriche. Poi ciascuno è libero di scegliere, per carità.
Ho allattato i miei figli 13 mesi, tra l’altro. In maniera esclusiva.
CIao.
Silvia
Sara dice
Ho lasciato un commento ieri sera. Si è perso?
Sara dice
Quindi lei vorrebbe far credere che allattare con la formula garantisce al neonato il giusto apporto di vitamina D mentre l’allattamento al seno ne determina una carenza e la necessità di integrare?????
Il latte materno è specie-specifico, prodotto dalla madre per soddisfare i bisogni nutrizionali del proprio neonato. E’ l’alimento principe nella nutrizione del piccolo. La formula dovrebbe essere usata soltanto quando c’è un grave problema che impedisce alla madre di allattare oppure la stessa ha preferito fare una scelta diversa.
In quanto alla Vit D basta passeggiare con il neonato fuori casa perché la natura faccia il suo lavoro.
Che roba…