Domanda
Gentile Dott.ssa Agnone,
ho un bambino di 8 anni; un pomeriggio mi sono recata da un’ amica con una figlia di 6 anni. Mentre io le facevo un lavoro in casa, mio figlio e la bambina (che erano sotto il controllo della mia amica), si sono appartati in giardino dietro una casetta di legno. La mia amica, non sentendoli più, li ha chiamati più volte e alla fine li ha scovati trovando la bimba coi pantaloni e le mutandine calati. Sia io che la mia amica abbiamo subito parlato ognuna coi propio figli cercando di capire cosa li aveva spinti.
La bambina ha riportato che non era stata una sua idea, che si sono distesi, baciati e che mio figlio l’ha toccata nelle parti intime e che lei non ha reagito perchè non voleva urlare. Mio figlio ha ammesso che l’ idea è stata sua, lui non si è calato i pantaloni, ha tralasciato la parte che l’ha toccata, mi ha detto che si sono baciati sulla bocca, ma quando gli ho chiesto perchè l’ ha fatto non sapeva rispondermi. Ho provato a chiedergli se la bambina gli piaceva, o se aveva visto quelle cose in tv, o se aveva visto qualcuno farlo, se era curioso e altre domande del genere ma la risposta è stata negativa per tutte.
Dopo una settimana il marito della mia amica ha insistito per parlare con mio marito esponendogli la loro preoccupazione sull’ accaduto. Hanno contattato un’analista (non so con quale specializzazione) la quale ha consigliato di allontanare i bambini e cercare di scavare nella testa dei bambini per capire il perchè del gesto.
Da parte mia, ne ho parlato con mio marito e con un’ altra coppia di genitori. Siamo del parere che siano sperimentazioni che i bambini prima o poi devono fare, come noi le abbiamo fatte alla loro età. Pur coscienti che certe cose si spera non succedano mai, siamo anche coerenti del fatto che avendone parlato col bambino spiegandogli perchè certe cose non si fanno, lui abbia capito la”gravità” della cosa. Inoltre non siamo d’accordo sull’allontanare i bambini, anche se ormai sono 2 settimane che non si vedono (questa è la terza).
Chiedo un suo parere soprattutto su come ci dobbiamo comportare con nostro figlio.
Grazie
C.
Risposta
Cara C.,
credo che il fatto che coraggiosamente ci racconti riguardi molte persone, molti bambini… penso che riguardi tutti noi. Perché tutti abbiamo un corpo, un corpo sessuato, anche se non tutti siamo attenti nello stesso modo ai messaggi che il corpo ci manda.
Credo anche che la questione che mi rivolgi riguardi davvero poco i bambini, e davvero tanto gli adulti. Perché il problema, in fondo, è che noi adulti proviamo molto imbarazzo davanti al sesso, e non sappiamo come regolarci davanti alle scoperte sessuali dei nostri figli.
Ad alcuni piace pensare che i bambini siano “asessuati”, senza ben porsi la questione di quando questa sessualità debba svegliarsi, e come debba farlo. In realtà, ciò che i bambini hanno di diverso rispetto agli adulti è la curiosità per la scoperta del mondo (che include il proprio corpo e il corpo dell’altro) e la spontaneità nelle loro azioni.
Ovviamente non sono lì a poter valutare i fatti con estrema precisione, ma sono certa che la questione riguardi le vostre ansie, le vostre paure, come quelle di tutti i genitori del mondo nella vostra situazione. Ansie che vengono trasmette ai bambini “interrogati” a riguardo, che potrebbero trovarsi a rispondere cose che non sono esattamente come è accaduto, o come loro le hanno vissute.
Se manca ai bambini la libertà di esprimere le loro emozioni, certi che verranno accolte in modo empatico e autentico, essi si chiuderanno in risposte ansiose o che tenderanno ad accontentare la preoccupazione dei genitori.
Cosa fare? Da un certo punto di vista, non sono in grado di dirvelo. E’ in gioco il vostro pensiero, la vostra morale, ciò che desiderate impartire ai vostri bambini, ed un insieme di altre cose davvero molto profonde e toccanti per ciascuno di noi.
Da un altro punto di vista, però, posso dirvi che tutto quello che ho elencato sopra guida il nostro comportamento, ed il nostro comportamento di genitori rispetto al sesso lascia dei segni tangibili ed indelebili nella storia di ogni bambino. Persino per noi è stato così: se ben pensate, c’è sempre un segnale forte -se pur implicito-, un ricordo che ciascuno di noi ha, che gli adulti per noi significativi ci hanno trasmesso riguardo al sesso, e da lì si originano i nostri tabù come la nostra libertà.
“Gli schemi coi quali i bambini affrontano o superano gli ostacoli per provvedere e soddisfare le loro curiosità, i loro interessi e i loro bisogni sono processi cinetici attraverso i quali loro crescono. Per l’intero periodo del loro sviluppo, da bambino ad adulto, gli schemi di movimento che si vanno fluidamente formando servono da base per una sana autonomia”.
(R. Frank, “ Il corpo consapevole”. Ed. FrancoAngeli, 2005)
La sessualità ha comunque le sue “regole”, che sono legate al vivere con gli altri.
Occorre spiegare ai bambini, attraverso quel comportamento empatico che non si muove verso il senso di colpa o il tabù, che alcuni comportamenti non sempre possono essere messi in atto, cercando di restituire sempre un senso a quello che accade.
La mia opinione è che proibire ai bambini di frequentarsi non faccia che sottolineare il valore “peccaminoso” di un gesto compiuto con la spontaneità di un bambino, e che escluda la possibilità di lavorare sulla relazione genitore-figlio così come quella tra bambini. Da questo punto di vista equivale ad una punizione, che non solo fa sperimentare al bambino un senso di frustrazione e isolamento, ma accrescerà la sua rabbia e non gli permetterà di evolversi a partire da un fatto naturale e fisiologico.
Spero che le mie parole possano esserti state utili, e vi auguro di trovare una “spiegazione” per i vostri figli che tenga conto di loro come persone in Crescita.
Un caro augurio.
Virginia dice
Anche a me è capitato un esperienza simile..un bambino di nove anni che sperimenta..solo che al posto della bambina era il suo cuginetto dello stesso sesso di 4 anni ..e il gioco era non con le mani ma con i genitali del più piccolo in bocca.. Siamo preoccupati se sia un campanello d’allarme sulla possibile omosessualità o se ha subito un abuso e lo rifà sul cuginetto .. Il cuginetto urlando è andato dalla madre urlando e piangendo.. Si davano la colpa a vicenda su chi voleva fare questo gioco ma è chiaro che è inverosimile che un bambino di 4 anni abbia avuto l’idea quindi Abbiamo parlato con il bambino ma con noi nega l’ accaduto. Come dobbiamo fare?
Jessica dice
C’è un aspetto che i fa un po’ pensare, anche se posso solo leggere le parole riportate e non sappiamo come siano andate le cose: la bambina dice che non è stata una sua idea e che avrebbe voluto urlare, ma si vergognava. Nella discussione, tra i genitori ma non solo, prenderei in esame anche di insegnare a dire no e insegnare a rispettare questo no. La sessualità non cresce in modo sano se non insegnamo da subito anche questo. Sul tema, trovo importante questo post: http://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2013/10/21/il-consenso/
mammamarty dice
Una bella sfida, una bellissima riflessione che ci offre questa mamma…ne farò tesoro, grazie:)