Il periodo che va d 0 a 3 anni è forse il momento più “esplosivo” dell’intera vita. O forse no. Diciamo allora che è il periodo in cui i nostri bambini apprendono e mostrano grandi e fondamentali abilità e competenze. In questa fase il bambino impara a camminare, a parlare e…a dire “no”.
Tutti ormai sappiamo che cosa siano i terribile two (o terrible twos, più correttamente), ma la prima volta che ho letto questo termine, circa 9 anni fa, avevo Matteo nella pancia e ho pensato fossero le solite definizioni cristallizzanti importate dagli Stati Uniti.
Poi, man mano che ci avvicinavamo a questa fase, mi sono resa conto che “forse” qualcosa di interessanti in quei libri c’era. È una fase particolare, è vero, però i “terribili due anni” sono davvero così terribili?
La mia esperienza mi suggerisce che molto dipende dal carattere del bambino. Quello che nasce caparbio, quando si avvicina ai due anni, esacerba la caparbietà e la testardaggine e può diventare veramente faticoso da sostenere. Quello che invece nasce più malleabile (per me, Matteo, il primo), anche in questa fase di criticità oppositiva si riesce a gestire con più facilità.
Ma proviamo un attimo a metterci nei panni di un bimbo di due anni e a guardare questa fase dal suo punto di vista.
A due anni, il bambino non si sa ancora esprimere con proprietà e, soprattutto, non riesce a decodificare con facilità e immediatezza le sue stesse sensazioni, per poi tradurle in domande o richieste di conferma.
In altri termini, il bambino a due anni, non ha ancora imparato a gestire le sue emozioni, come ci spiega la Dott.ssa Gloria Bevilacqua, psicologa di questo sito:
L’apprendimento della gestione delle emozioni (soprattutto quelle negative ma anche quelle positive) non differisce dall’apprendimento di tutte le altre capacità che noi esseri umani possiamo acquisire: camminare, parlare, mangiare e tutto quello che noi possiamo imparare. Quando iniziamo a fare qualcosa solitamente facciamo un numero elevato di errori ma poi -con l’esperienza- gli errori diminuiscono e l’efficacia aumenta.
Ecco perché i due anni dei cuccioli di uomo sono così impegnativi da essersi meritati spesso l’aggettivo “terribili”: i bambini cominciano a sperimentare consapevolmente le emozioni nelle relazioni. La gioia, la rabbia, la delusione, il desiderio, l’attesa, la frustrazione…quante emozioni provano i bambini ogni giorno? Con che intensità? Come possono imparare a modulare queste sensazioni che non sono solo mentali ma si trasformano anche in segnali fisici molto forti? Esattamente come imparano a camminare: guardando, modellando gli altri, sperimentando, sbagliando”
I due anni sono un’età in cui per i bambini è più facile agire e fare che dire. Che esiste un altro canale espressivo lo imparano più avanti, guardando noi e sbagliando tante volte. Errori di comunicazione che devono poter fare, appunto, per raggiungere sia la consapevolezza di un nuovo modo di esprimere e gestire le loro emozioni e frustrazioni sia la competenza che, come per qualunque altra abilità, si impara gradualmente.
Dunque non è propriamente “l’età dei capricci”, non mi piace come definizione. È sbrigativa e risolutiva di un periodo di evoluzione delle competenze davvero ricco e unico.
Il bambino in questa fase sta cercando di affermare la sua autonomia. Ho scritto “cercando” non a caso: la chiave di lettura di questa faticosa fase di crescita sta tutta qui. Come dicevo sopra, i tentativi e le sperimentazioni comprendono gli errori.
Se guardiamo all’esplosione di rabbia come a un tentativo di imparare a comunicare e gestire le emozioni, sarà più facile rendersi conto che la “lotta” e lo scontro, in questa fase servono a ben poco.
Cosa significa per un genitore non scontrarsi e non lottare in questa fase? Significa giocare, davanti alle esternazioni e ai “no”, un pochino d’astuzia e imparare le “tecniche di distrazione”. I bambini ci guardano e, quando ci sfidano, osservano le reazioni. Attraverso queste manifestazioni di opposizione e rabbia cercano un limite che solo un genitore tranquillo gli può dare.
Non è facile tutto ciò, me ne rendo conto (io sono la prima a sbottare quando esagerano), ma è importante mostrarsi sicuri e tranquilli. Solo in questo modo riusciranno a trovare un argine alla loro incapacità di esprimere emozioni e bisogni, proprio come ci spiega la Dott.ssa Marcella Agnone, psicologa e psicoterapeuta:
Quel che il bambino non sa contenere da solo, perché è piccolo, l’adulto può: offrendosi come base sicura, l’adulto dà un senso ai vissuti e placa le tensioni spiacevoli, e nello stesso tempo, mettendo parola, dando significati alla rabbia, insegna che c’è un modo di arrabbiarsi che non include l’aggressione dell’altro.
L’adulto, con la calma e il contenimento, offre alternative.
Al contrario, la fretta di uscire rapidamente dall’episodio rabbioso non permetterà né al bambino né all’adulto di metabolizzare l’evento in modo adeguato.
Sembrerà banale, quindi, ma il primo passo è proprio quello di mantenere i piedi ben piantati a terra (e non lo dico in senso metaforico) e prendere la giusta distanza dalla rabbia del bambino, senza confluire con essa: in questo modo il contatto col terreno, come radici, ci farà percepire che abbiamo la forza per resistere al “tornado-rabbia”.
Bloccare, anche fisicamente, l’esperienza del bambino, invece, produrrà esattamente l’effetto contrario: la tensione non troverà il contenimento dell’adulto.
I bambini devono potersi arrabbiare e trovare un modo adeguato ad esprimere la loro rabbia.
Lasciate, dunque, che i vostri bimbi si arrabbino. Stanno sperimentando la loro e la vostra personalità.
Questo post fa parte Lab della nutrizione e della crescita, progetto che vuole creare contenuti che siano di aiuto, sostegno e confronto per le mamme che cercano informazioni in rete. Abbiamo già trattato le coccole nel pancione, approfondito se allattare sia facile o no e ragionato sulle giuste quantità nello svezzamento.
Su ciascun tema avete l’occasione, oltre che di confrontarvi, anche di dialogare con esperti psicologi e medici che leggeranno i post e le vostre conversazioni e saranno a vostra disposizione per dubbi e domande per tutta la durata del progetto.
Inoltre, moslto presto verranno organizzate quattro live chat con gli esperti, dove potrete intervenire, confrontarvi e dove verranno affrontati temi e perplessità legate agli argomenti trattati in questi mesi.
Anna dice
Finalmente un articolo ragionevole sui TT!
Io poi sono di parte perchè adoro le tue due psicologhe. ^_^
Quali tecniche di distrazione si possono usare durante una crisi di rabbia?
Sa dice
Io quando mio figlio era nella pancia e leggevo dei terribili 2 mi veniva da ridere perchè non ci credevo….poi ho capito allo scoccare dei 22 mesi e fino al compimento del terzo anno, sono passata attraverso questa terribile fase…e ora che siamo a 3 anni e 3 mesi posso dire che il peggio è passato. I terribili 2 esistono eccome i terribili 3 al momento non li ho ancora provati e spero proprio di non provarli mai, le mi scorte di pazienza si sono esaurite…Vorrei chiedere agli esperti: il fatto che tutti, compreso il papà, mi dicono che con loro è un angelo lo devo interpretare nel senso che solo con me, che sono il principale genitore di riferimento, si permette di sperimentare o è solo che se ne approffitta? Fatemi sapere grazie
mammachemozione dice
Mah… mi sa che tra poco ci siamo. Il mio piccoletto ha appena compiuto 2 anni e per ora abbiamo a che fare solo con tanti no… il resto sta per arrivare e ci attrezzeremo per affrontarlo, grazie per le dritte, preziose come sempre.
Un abbraccio a Speranza e al suo piccolo.
speranza dice
:dizzy: il mio ha 18 mesi e una situazione familiare nn poco difficile…
viviamo dai miei da quando lui aveva 3 mesi inseguito a un’episodio di violenza del padre nei miei confronti
Sara dice
Noi ci siamo dentro fino al collo, in questa fase. Giulia ha 28 mesi. Alterna momenti in cui è la bambina più dolce e simpatica che io abbia mai visto (tendenzialmente quando ci sono anche altre persone, i nonni soprattutto) ad altri in cui vorresti strozzarla.
Sguardi che ti sfidano, NO a volontà, si siede sul divano e vuole guardare Mary Poppins (sempre La pillola va giù… da esaurimento nervoso) più o meno 100 volte consecutive. Non vuole lavarsi, non vuole mangiare. Sembra che voglia solo farti inca..are. E devo dire che in questo è davvero molto brava.
E’ un momento difficile per noi a casa. A me sembra di aver finito la pazienza che avevo a disposizione. Esco dall’ufficio con una voglia enorme di stare con lei, e dopo mezzora che ci sono tornerei indietro.
Mi sforzerò di fare un po’ come hai detto…
L’importante è che qualcuno mi garantisca che NON esistono i Terrible Threes. :cwy: