Quattro appunti. Non da poco.
- Due piccole classi da 16 e 17 bambini, quattro maestre (italiano+inglese, matematica, storia e geografia e religione), di cui due (italiano e matematica) di ruolo, l’unica amica che si porta dietro dalla materna in classe con lui.
Un inizio umano e fortunato per Matteo. Martedì la campanella suonerà alle 8 e risuonerà alle 13, fin dal primo giorno. Quante ore per questi piccoli! Hanno preparato una merenda e li porteranno fuori tra un’ora e l’altra (così spero di aver capito).
Siamo pronti, manca solo il carica batterie della digitale. Lo so, mi farò compatire. Pazienza. Il primo giorno di scuola è uno e uno solo. - Niccolò sta facendo fatica alla scuola materna. Urla, piange, soffre e lasciarlo lì in quelle condizioni è altamente frustrante.
Io resto per tutto il giorno con un groppo inamovibile, con quella sensazione di fragilità emotiva che detesto e che il “tu devi” lavorativo non fa altro che amplificare. - La vita scorre inarrestabile anche nel male. Ho perso un’amica che per tutti era una collega ma per me era un’amica e niente altro di meno. Quasi coetanea, con una bimba ancora troppo piccola.
Facce contrite, peccato che in otto anni di malattia nessuno abbia avuto la voglia di ascoltarla, accoglierla, amarla.
E ancora una volta ho preso coscienza che nel dolore sono pochissime le persone capaci di starti accanto, in silenzio magari. Magari senza prediche. E magari anche solo con un abbraccio, perché non c’è bisogno di altro, a volte.
Per me i lutti, le morti, sono come le nascite: chi c’è stato resta, chi non c’è stato si può accomodare. - Da quando mi si legge dal lavoro ho perso la libertà di parlarne, nel bene e nel male, e un po’ mi dispiace.
Può essere che però questa libertà io me la riprenda molto presto. Perchè è giusto così.
Anche Jacopo ha iniziato la prima elementare, in silenzio, come è nel suo stile, si è seduto al banco e si è guardato intorno, smarrito: le sue amiche della materna (lui non ha amici maschi) non sono con lui, hanno smembrato il gruppo originario, perchè “troppo esclusivo”, così me lo ritrovo tutte le mattine che piange.
Nicolò ha iniziato la quarta, è un torrente impetuso che travolge qualunque cosa, lui non cammina, corre, non parla, urla, non impara, divora le maestre di tutto il loro sapere e le mette in difficoltà con domande troppo grandi. Non può stare troppo seduto, la sedia ha le spine e lui deve fare, vedere, scrivere, leggere, dire…
Buon anno scolastico a tutte!
“Stamattina non ha pianto ma si è seduto zitto e mesto su una scaletta, guardando suo padre che si allontanava.
Speriamo che passi velocemente questo momento.”
Mamma mia com’è dura… Forse è ancora peggio quando non piangono, e stanno lì zitti e basta con gli occhi tristi, però tu sai che non stanno bene.
Ma passerà Silvia, lo sai e sai anche che quello che sta succedendo lo sta facendo diventare grande. Io mi attacco a questo pensiero con forza -parlo bene, per vedere come razzolo aspettiamo martedì prossimo quando il Cucciolo comincia la materna 🙂
Un altro abbraccio notturno? Ma si dai 😀
PS citazione che mi piace tantissimo, da una mamma del Web: “Qualunque cosa facciano, la faranno per poco”
ho visto mia sorella ha 2 bambini che ormai hanno ripettivamente 8 e 7 anni a fine mese (16 mesi di differenza) e il primo con le amicizie vive un po’ di rendita dal fratello perche’ alla fine hanno fatto insieme nido materna ed ora elementari e il 2 figlio quando si trova senza l’appoggio del fratello maggiore perche’ passa in 1 ciclo scolastico successivo ne soffre …. se posso darti 1 consiglio anche se sembra bello, perche’ sono fratelli, cerca di tenere separate le amicizie gli interessi ecc… altrimenti il piccolo si trova a vivere passivamente la vita del fratello e quando gli manca l’appoggio … si ritrova senza personalita’ e stimoli perche’ non è mai uscito dal guscio. natualmente non voglio ne’ criticare ne’ giudicare ma solo timidamente consigliare……………..
Settembre è per me come il vero inizio del nuovo anno, lo era prima dell’arrivo della mia gnoma e lo è ancor più ora che sono alle prese con inserimento al nido-inizio di progetti di lavoro-cambio (subito) di studio…
I tuoi 4 appunti mi hanno fatto venire i brividi, per l’importanza, la fatica, la pesantezza del momento.
Allora ti auguro un buon anno scolastico,e non mi riferisco solo a quello dei bimbi,ma anche al nostro.
Più cresco (o invecchio, dipende dai punti di vista!) più mi rendo conto che in realtà non usciamo mai dalle aule di scuola…sono certa che quest’anno imparerai un sacco di cose.
Ti abbraccio forte
Gloria
Fatti forza Silvietta! Può essere una buona opportunità per Niccolò per crearsi un mondo suo, al di fuori di Matteo (o così voglio sperare, perché il prossimo anno avrò lo stesso problema…)
Siete stupende.
L'”inserimento” di Niccolò continua con un po’ di fatica.
Il problema l’ha centrato Carla.
L’anno scorso lui aveva il fratello nella porta accanto. Passavano insieme la prima mezzora e, ogni volta che Niccolò sentiva l’esigenza, andava a salutarlo.
Quest’anno Matteo non c’è più e c’è una figura nuova come educatrice.
L’anno scorso Niccolò giocava spesso solo, perchè il suo “amico” era Matteo.
Ora si deve ricostruire le relazioni, in una sezione dove i bambini sono già amici tra loro.
Stamattina non ha pianto ma si è seduto zitto e mesto su una scaletta, guardando suo padre che si allontanava.
Speriamo che passi velocemente questo momento.
eh, sì, questi quattro appunti non sono da poco.
ti abbraccio.
paola
la margherita e il lappio
Coraggio, lo so che e’ dura vedere Niccolo’ cosi’, quando io ho paura x i miei bimbi o sento un desiderio viscerale di proteggerli mio marito dice sempre “our boys are LIONHEARTS”, cuordileone…ecco mi viene da piangere a dirlo, un po’ per gli ormoni della gravidanza un po’ perche’ mi ha tanto intristito sentirti cosi’ anche se non ti conosco. Coraggio cara, vedrai che il tuo Niccolo’ tirera’ fuori il suo cuoricino di leone!
i miei twins cominciano oggi alla scuola di infanzia..speriamo bene… speriamo per le maestre etc… dispiace sempre “lasciarli” ma purtroppo lavorando è d’obbligo…. mi dispiace x la tua amica……. a volte non mi sento ispirata neanche io nel blog…ma esserci è già importante , è una finestra sul mondo sempre aperta.
HO PERSO ANCH’IO 1 PERSONA CARA DI RECENTE (5 MESI) CON IL CANCRO AVEVA 33 ANNI ED ERA MIA CUGINA/AMICA DA SEMPRE COME 1 SORELLA E IL DOLORE NON PASSA ED E’ DIFFICILE AFFRONTARE ANCHE LE PICCOLE COSE …POI ANCHE MIO PADRE HA PROBLEMI DI SALUTE (STESSA MALATTIA) MA SI LOTTA COME SI PUO’ GIORNO DOPO GIORNO. STO’ FACENDO L’INSERIMENTO AL NIDO DEL MIO BIMBO (LO FA MIO MARITO IO NON RIESCO MI SI SPACCA IL CUORE) E PIANGO PER IL SENSO DI COLPA PIU’ VOLTE AL GIORNO MA DAVANTI A LUI MAI E CERCO DI ESSERE LA SOLITA BURLONA LA SOLITA MAMMA. VORREI DIRVI CHE ANCHE ALTRE COSE CHE MI AFFLIGGONO MA DIVENTEREI PROLISSA E ANNOIEREI MA POSSO SOLO DIRVI CHE A VOLTE IL FARDELLO DA PORTARE E’ PESANTE MA LO SGUARDO DI MIO FIGLIO E IL SUO CORPICINO CHE CERCA IL MIO X LE COCCOLE A VOLTE RIESCONO A LENIRE IL MIO DOLORE A VOLTE LO ACUTIZZANO PENSANDO A CHI NON HA MAI POTUTO PROVARE L’EMOZIONE DI ESSERE MAMMA E MI SENTO IN COLPA MA SI VA’ PERCHE’ LA VITA è 1 TRENO IN CORSA E SIAMO SOPRA NON CI SI PUO’ FERMARE. CARA SILVIA CORAGGIO TI ABBRACCIO E TI PENSO PER QUELLO CHE PUO’ CONTARE….NON E’ MOLTO MA E’ QUELLO CHE POSSO OFFRIRTI E LO FACCIO CON IL CUORE.
un abbraccio Silvia, grande da parte mia per quest’inizio di settembre. Vale
… dalla supidità resta solo il silenzio. Un bacio ai cuccioli.
Vedrai che Niccolò ce la farà presto. Sarà duretta ma ce la farà.
Il dolore e la morte (giustamente come le nascite) sono così: scremano. Ma magari qualcuno non c’è stato non perchè non voleva esserci. Sono stata anche da in quel ruolo e non è facile nemmeno quello.
Ciao, finalmente riesco a entrare nel tuo blog (prima non mi faceva entrare e non so perché..); mi spiace per la tua amica ma quanto hai ragione su quello che dici -__-
Anche il mio bimbo si chiamerà come il tuo secondo :8 E per ora posso soltanto immaginare cosa voglia dire lasciare un bimbo alla materna mentre piange e devi correre al lavoro :oups:
…la solitudine delle persone malate , mi viene il dubbio, forse inconsciamente è desiderata per non paragonarsi con quanto non le appartiene più … è un dubbio ….
Ti capisco, a volte i colleghi sono la cosa più insulsa che ci possa essere, quando sono persone che coltivano una facciata di buoni sentimenti. Ehm, blog privato in vista??
Ti sento affaticata, provata. Mi dispiace immensamente e non c’è molto né da dire né da fare, perché è la vita che è così. Un treno da cui non puoi scendere, una corsa a cui non hai chiesto di partecipare ma devi correre e basta (era Max Pezzali in qualche canzone questo… forse “Io ci sarò”?)
Te l’ho già scritto tempo fa, la morte mi accompagna da quando sono diventata mamma… dando la vita sono diventata mortale.
Posso solo avvicinarmi a te con delicatezza e abbracciarti, e partecipare un pò della tua stanchezza e della tua voglia di senso per ognuna delle nostre giornate.
Ti abbraccio
B.
Per noi comincerà mercoledì. Sono agitata….dai primi giorni sarà 8.15/13.20 poi dopo qualche settimana, comincerà il tempo pieno. Uscita alle 16.20 che d’inverno è già buio!!!
Un’ansia che la metà basta!!!
Per il resto non amo parlare delle malattie e della morte. So che mostrando indifferenza non le cancello ma è come se mi isolassi su un isola che non c’è per esorcizzare la paura dell’ignoto e del futuro. Ma soprattutto la paura che, se una cosa del genere accadesse a me, dovrò allontanarmi dai miei bambini e da mio marito. Quello sarebbe il momento della mia morte cerebrale ed emotiva.
ti mando un abbraccio,
mi dispiace sentirti così affaticata, davvero.
cla
“Io resto per tutto il giorno con un groppo inamovibile, con quella sensazione di fragilità emotiva che detesto e che il “tu devi” lavorativo non fa altro che amplificare.”
…
“E ancora una volta ho preso coscienza che nel dolore sono pochissime le persone capaci di starti accanto, in silenzio magari. Magari senza prediche. E magari anche solo con un abbraccio, perché non c’è bisogno di altro, a volte.”
Le mie stesse sensazioni. I miei stessi pensieri.
Ti abbraccio virtualmente, Mamma Imperfetta.
Silvia
Povero Niccolò, dall’anno scorso a quest’anno gli mancherà l’appoggio e la sicurezza del suo fratellone? Speriamo che riesca presto a ritrovare le sua tranquillità ed a dare anche a te con i suoi sorrisi un pò di sollievo nella tua giornata lavorativa.
Per il silenzio, sfortunamente per esperienza personale mi sembra sia molto sottovalutato il suo ruolo: sembra che in qualsiasi momento la cosa importante sia aprire la bocca e dargli fiato spesso con parole di circostanza che sono più offensive degli insulti.
E’ brutto da dire e soprattutto da fare ma a volte non si riesce a fare diversamente. Un’amica di mia madre è stata all’ospedale 6 mesi e sono andata solo una volta a trovarla, ora è stata dimessa e non ho ancora trovato il coraggio di chiamarla. Non so… la paura di nonsochecosa mi prende e non se ne va… ed è stupido xchè a stare male è l’altra persona non te.
ti mando un abbraccio e un bacione ai bimbi 🙂
Come ti capisco, è facile essere “amici” nel bene, ma è nella “malattia” purtroppo che gli amici si autoeliminano! e purtroppo ne so qualcosa!
Ibem per il discorso asilo, il mio va al nido, piangendo, ed io, che ho sempre pensato fosse la cosa giusta, mi ritrova su questa scrivania cercando di impaginare un catalago d’arte, con un nodo in gola che non si scioglie proprio!!!
Ti abbraccio
Raffaella
La vita che scorre in tutti i “quattro appunti” con le sue vittorie e le sue sconfitte, con quelli che restano e quelli che vanno…
Ti abbraccio, restando. Ma questo lo sai.