Ho letto il titolo e non ho potuto lasciarlo sullo scaffale della libreria…
“Le madri si vogliono perfette, capaci di rispondere a ogni bisogno del loro bambino, esattamente come la madre che avrebbero voluto avere. (…) Sarebbe meglio accettare una volta per tutte che la madre ideale è solo un fantasma. Nella realtà non ci sono che madri “sufficientemente buone“, come dice Winnicott. Si potrebbe dire che una madre così sia quella che risponde ai bisogni di suo figlio e lo rispetta in quanto individuo; quella che prova piacere a stare con lui, e che può anche provarne senza di lui.
(…) La madre giudica se stessa in base a come è il figlio, a quello che diventa. E dunque crede che essere una madre ideale significhi avere un figlio ideale. E siccome il figlio ideale non esiste, nessun madre può sentirsi davvero perfetta.
(…) In tempi di contraccezione e gestione della fecondità, le donne scelgono comunque di avere figli. Nutrono ambizioni, alcune, ricoprono ruoli di responsabilità, ma pochissime rinunciano alla maternità. Cercano di cumulare tutto, di conciliare vita privata e vita professionale, destreggiandosi perché è difficile, se non impossibile, fare bene ogni cosa, essere sempre all’altezza, dare il meglio di sé in ogni circostanza. Sono quindi molto sensibili all’immagine di “cattiva” madre che possono ritrovarsi addosso quando il figlio ha un problema, perché non hanno sacrificato tutto alla maternità.
(…) Da una ventina d’anni, in Occidente, alcuni specialisti sostengono che la qualità del tempo trascorso con un figlio conti più della sua quantità. Ma oggi si comincia a ritenere che le madri siano troppo assenti. Prese dal loro lavoro, rientrerebbero troppo tardi la sera…Qualunque cosa facciano, le madri apparentemente non rispettano mai la giusta distanza e il timing corretto. Sono sempre troppo vicine o troppo lontane, troppo presenti o troppo assenti.
(…) Il ruolo materno consiste nel garantire e preservare la sicurezza dei propri figli e naturalmente, quando lo assolve, le si rimprovera di ostacolare la loro autonomia: ” Ah ma tu lo coccoli troppo, lo proteggi troppo.”. La madre è una fisarmonica. Tira da una parte per garantire la sicurezza e molla dall’altra per consentire l’autonomia. Alternando. Ma queste due funzioni possono essere divise tra i genitori. Uno garantisce la sicurezza e l’altro l’autonomia.
(…) Il punto è che non esistono nè madri ne bambini ideali. La maternità non si impara sui libri. È un’esperienza personale che s’inventa man mano che il bambino cresce: non è mai esattamente la stessa per un primo e per un secondo figlio, non è mai identica da una madre all’altra, e quindi non può esserci un modello valido per tutte. L’unica verità è che ci sono tante madri quanti figli e che la migliore possibile, agli occhi del figlio, è la sua. (…) La madre “sufficientemente buona”, qualifica che dovrebbe sostituire definitivamente quella di perfetta, è una madre che ha fiducia in stessa e nel proprio figlio, di qualunque età, e che lo accompagna senza fustigarsi né accusarsi di ogni imperfezione (ndr. come dico sempre io “non mi siedo sui miei difetti, ma non ci muoio nemmeno sopra”). (…) Forse potremmo azzardarci a immaginare, a mo’ di conclusione e sotto forma di battuta, che la madre sufficientemente buona, cara a Winnicott, sia, a conti fatti, quella che si sente sufficientemente in colpa? Né troppo né poco…”
Stéphane Clerget, La madre perfetta sei tu. Perché non è giusto sentirsi in colpa nei confronti dei propri figli, Mondadori.
Buono a sapersi, attingo sempre dai tuoi libri 🙂
Vorrei capire quanto sei meravigliosa, come donna e come madre! E’ bellissimo passare di qui, leggere impressioni, riflessioni…ma come fai?
Scusa la latitanza ma è un periodo molto stressante e pieno di cose da fare! Ti abbraccio mamma perfetta!
Ritengo il concetto tanto inverosimile applicato a me, che, francamente, immagino solo lo sfottimento che subirei da parte di mio marito vedendo quel titolo sul mio comodino!!!
Il concetto di base, ovviamente, tiene ed è sempre bene averlo in mente: basta prenderlo con il dovuto distacco ed ironia. E con lo stesso spirito cercare di prendere anche gli immancabili sensi di colpa.
mh…ora me lo compro. =)
Ne avevo letta una recensione in gravidanza. Poi non l’ho mai letto, ma il concetto chiave cerco sempre di portarmelo dentro, soprattutto quando mi devo confrontare con l’ansia da prestazione che prende sempre in certi momenti di confronto! LaPulce è unica e anch’io. e questo può e deve andare bene per me e per lei!
a presto s.
Mi piacerebbe leggerlo,anche se in questo momento lego(quando trovo tempo prezioso che manca sempre):”Un genitore quasi perfetto” di Bruno Bettelheim,che tratta un po’ la stessa tematica.
L’idea della perfezione è la più pericolosa di tutte nella vita e nella maternità fa danni immensi.
aiuto!
Quindi la mamma migliore sono io! Oh che bello…
Io da figlia dico sempre a mia madre che i problemi grandi e piccoli che abbiamo avuto come figli non sono stati per colpa sua. Le dico che siamo nati con un temperamento ben preciso e che questo ci ha portati a percosri più o meno dolorosi. Quando però vedo mia figlia che in alcuni momenti si fa prendere da attacchi di isteria pura che io non riesco a capire e prevedere, mi dico, ma dove sto sbagliando? Sarà colpa mia? é una ruota e noi ci siamo sopra, l’importante è cercare di rimanere sempre in piedi.
sembra interessante. da comprare quindi?
Flavia,il post non lo ricordavo ma… la discussione si. 😀
Mi sono anche riletta e mi sono piaciuta ahahhaha, non mi capita mai.
Il libro non è molto approfondito.
Diciamo che i concetti interessanti sono quesi tutti riassunti qui.
Però ha il pregio di farsi leggere in un’oretta e di scardinare qualche luogo comune 😉
Lo metterò nella mia lista desideri!
ricordi, mi aveva incuriosito e ne avevo parlato (ma con molte digressioni) qui 🙂
http://www.veremamme.it/learning-veremamme/2009/4/19/i-dilemmi-delle-madri.html
allora vale la pena?
Non riesco a leggere in questo periodo e ho già parecchi libri in arretrato che mi aspettano. Quest’ultimo aspetterà un po’ ma condivido pienamente quello che hai riportato.
Se si riuscisse effettivamente a fare come dice l’autrice (ma anche come dicono i mille libri su educazione, maternità e figli) allora sì che saremmo perfette: sarebbe strano se una mamma non si sentisse mai troppo in colpa, o pegggio troppo poco! credo non sarebbe una mamma, come la mia che ancora a 71 anni e con nipotino al seguito cerca di educarmi ed indirizzarmi nei miei molteplici difetti e poi si dispiace se la rimprovero che mi rimprovera sempre!!! :oogle:
certo che con la mammitudine si acquisiscono un sacco di problemi nuovi.
Io che spero di diventare mamma presto….mi sa che comincio a titubare un po’…
mhmhmhmmhmhm
già col cane e il marito la vedo bella impegnativa….figuriamoci poi…
:stupid: :shake:
L’avevo visto anch’io in libreria tempo fa e infatti ti avevo pensata! ^^