E’ arrivato. L’ultimo temuto giorno di nido.
Il Nido Picasso è casa mia da 4 anni. Un bambino è uscito e l’altro è entrato.
Questo asilo è anche il mio nido.
Chi mi segue con attenzione già sa quanto io ami questo luogo.
Nel panorama già molto frtunato delle scuole comunali dell’infanzia della mia città, io, con questo nido, credo di aver toccato l’eccellenza dell’eccellenza.
Scrivo con un groppo in gola incredibile perché oggi, varcherò quella soglia per l’ultima volta.
E’ una soglia speciale quella del Nido Picasso. È la soglia che mi ha visto crescere, innaffiata (per riprendere il fresco disegno di questa nuova veste) dall’autonomia e dal distacco dai miei figli. E’ una soglia che mi ha visto soffrire, ridere, imparare, condividere, amare.
Qui ho iniziato la mia esperienza nel Consiglio infanzia, che mi ha restituito una ricchezza umana e pedagogica invidiabile.
Qui ho imparato a lasciare liberi i miei figli, a concedere spago ai miei due aquiloni. Qui ho imparato a fidarmi e affidarmi.
Mi sento legata a tutte le figure che ruotano attorno a questo asilo.
Le educatrici negli anni hanno mostrato una capacità incredibile di adattarsi alle forme espressive di ogni songolo bambino.
Hanno capito Niccolò, il mio mare mosso. Non c’è stato bisogno di dire loro che è un bambino che porta le cicatrici di un reflusso severo e che per questo non riesce a stare seduto, a mangiare tranquillo, ad ascoltare una favola.
Non c’è stato bisogno di fare “prevenzione”. Loro l’hanno accolto e hanno diversificato per lui le attività. I compagni leggono un libro e lui è libero di dedicarsi a qualche attività da fare rigorosamente in piedi.
Una parola per le cuoche e le ausiliarie che qui, più che altrove, sono figure di grande importanza per i bambini.
Con le cuoche si va in cucina a preparare le torte, con le ausiliarie, mentre appunto gli altri svolgono qualche attività, Niccolò ha passato il tempo con scopa, spazzettone e guanti.
Anche Matteo è stato custodito, nella sua timidezza ed introversione. E’ stato custodito con amore, dedizione e grande esperienza. E’ stato preso in braccio per due anni al momento del saluto mattutino, è stato coccolato, è stato sopportato quando alle 14 era puntualmente sveglio, è stato ascoltato.
E’ un vero peccato che questi ricordi svaniranno dalle loro teste. Ed è per questo che scrivo queste righe, perché in futuro loro possano chiamare per nome le persone che li hanno amati.
Dedicato a Cinzia, Daniela, Fazia, Filomena, Laura, Luisa, Manu, Marina, Miriam, Monica, Olimpia, Simonetta, Virna, Vitto.
GRAZIE DI CUORE.
Disgraziata 🙂 che mi hai fatto… Sto piangendo di nuovo, e meno male che ero/sono in buona compagnia vedo. Grazie per avere dato voce alle mie emozioni e per avermi ricordato ancora, stasera, i doni ricevuti in questi due anni (il Cucciolo ha iniziato a 11 mesi)
Un abbraccio, buona notte ancora B.
Beh mi sono proprio commossa anch’io… per quello che tutte avete scritto e.. anche perché il mio nanetto al Picasso ci entrerà per la prima volta a settembre!!! mi sa che mi farò compatire anch’io….
grazie!!! :love:
che bel post!anch’io come tante altre mi sono commossa…e penso a chi tra queste insegnanti,educatrici,cuoche o altro leggera’ questo post!trovera’ la soddisfazione di un lavoro ben eseguito,la gioia di una mamma,i sorrisi dei “loro”bimbi.non faccio questo lavoro ma ho delle care amiche che lo fanno e vedo la passione,la dedizione che offrono a questo mestiere cosi’ importante e cosi’ meraviglioso.Ancora una volta leggerti,cara mamma imperfetta,e’ un piacevole cammino fra cuore e sentimenti. :turtle: :turtle:
Bel post, come sempre.
Meno male che ci sono nidi così!
Nella mia esperienza di pedagogista ho spesso a che fare con insegnanti (per la verità più frequentemente alle elementari) con poco riguardo per la personalità dei piccoli.
Ovviamente non è la regola e ci sono ancora persone motivate e in gamba!
Ti capisco benissimo: venerdi scorso anch’io sono entrata per l’ultima volta a prendere il mio nano nel suo asilo. E ne sono uscita con le lacrime agli occhi dopo aver ringraziato e chiacchierato con la SUA maestra: quella che l’ha seguito ed amato da quando aveva sette mesi, ed ha vissuto tutti i cataclismi di questi tre anni. Qui non abbiamo tutta la tradizione emiliana e la cultura di decennali attività di asili nidi comunali: tante cose mi sarebbe piaciuto fossero organizzate meglio, ma comunque mi sento fortunata per quello che il nano ha potuto vivere e conoscere.
Ieri mi sono fatta compatire per benino.
Ho pianto come una vite tagliata… :shake:
Io ho ancora un mese e un anno di nido davanti. Noi abbiamo scelto un nido privato ma la storia è simile alla tua: Marco è uscito e Luca è entrato. E io la considero non la loro ma la nostra seconda casa. Un abbraccio.
IO ho iscritto la mia piccola al trezo anno di nido, ma da noi gli asili sono solo due e i posti pochissimi, così non è rientrata. A parte la serietà di queste graduatorie (???), mi dispiace molto perchè il mio piccolo vulcano ama stare con i bambini e sono sicura che per lei sarebbe stato magnifico. Pazienza! La nonna al contrario è contentissima di prendersi cura ancora per un anno del suo piccolo amore.
Bello leggere queto post…soprattutto in un momento in cui sono tanto “divisa” per aver iscritto Papera al suo, di nido, a settembre.
Io, Galliolus, e la Pasionaria abbiamo appena concluso il nostro primo anno di scuola materana. Per ragioni varie non è andata al nido, anzi contrariamente a quanto avrei voluto ha iniziato ad andare all’asilo (a me piace chiamarlo ancora così) soltanto quest’anno ache se ha già quattro anni e mezzo.
E’ stata un’esperienza bella per lei e per noi che abbiamo imparato a fare un passo indietro e vivere un’avventura per la prima volta pienamente sua.
Il suo asilo è gestito dalle dominicane di Santa Rosa, che oltre a sostenere le famiglie del nostro piccolo borgo ligure sanno portare avanti una proposta educativa chiara e creare un ambiente che i bambini amano e di cui sono orgogliosi.
Spartachino il mio piccolo gladiatore di 6 mesi ha avuto mododi osservare e no0n vede l’ora di gettarsi nella mischia.
I miei andranno al nido a settembre e affronto la cosa con un pizzico di incoscienza e, nello stesso tempo, con una buona dose di ansia e apprensione…
E’ bello leggere esperienze così positive!
P.S. Ne approfitto anche per farti i complimenti per la nuova piattaforma! L’header è bellissimo!!!
mi sono commossa a leggere queste righe… forse perchè il mio piccolo ricky ha iniziato ieri l’inserimento e per me è cominciato un periodo durissimo… il distacco… un ulteriore taglio al cordone che mi lega a lui…
spero di avere la tua fortuna, di incontrare persone comprensive e di superare questo momento… non so come farò..
un bacio!!!
Il Gormita piccolo frequenterà il nido ancora per tutto il mese di luglio, poi lo saluterà definitivamente per la materna. I miei bimbi hanno frequentato due nidi diversi, per una semplice questione di graduatorie, ma entrambi comunali e ho sempre trovato dolcezza, professionalità e dedizione totali da parte sia delle educatrici che delle ausiliarie. Soprattutto con il più grande, che era morbosamente e patologicamente attaccato alla nonna e che ha sofferto le pene dell’inferno per inserirsi. Speriamo che le nuove riforme non abbattano del tutto l’eccellenza della nostra scuola pubblica.
Ho letto con le lacrime agli occhi il tuo post, forse perchè oggi è l’ultimo giorno di nido anche per il mio Gabriele. Tra un mese compie 3 anni e a settembre andrà all'”Asilo dei Grandi”.
Ho avuto anche io la fortuna di poter mandare mio figlio in un nido dove è stato capito (lui che è molto introverso e sembra persino scorbutico) e accettato, e anche un po’ forzato ad abbandonare certi suoi comportamenti. E dico fortuna perchè dove vivo io non ci sono tantissimi nidi, e i nidi “buoni” si contano sulle dita di una mano. Di Eta Beta.
Sei stata davvero fortunata a incontrare un ambiente così! Il mio piccolo Alberto che ha sofferto e che soffre ancora per il reflusso finora non è stato capito. Così ho deciso di spostarlo di sezione. Avrà le stesse maestre che aveva la sorella…scusa per questa divagazione personale… E’ vero che i bimbi non si ricorderanno dei giorni passati al nido, ma hanno respirato amore, comprensione, fiducia, tenerezza e queste cose rimangono impresse nel cuore di tutti. Ne sono convinta!