Approfitto di uno dei momenti irrinunciabili (rapimento dei nonni) e butto giù il contraltare proprio di quel post: gli attimi deliranti.
Partenze
Che siano 2 settimane di vacanza a 2 ore di aereo o 2 giorni a 1 ora di auto il risultato non cambia: la casa trasloca sempre con noi. Liste su liste per non dimenticarsi niente. Bambini che ti smontano la valigia mentre tu cerchi sapientemente di incastrare tutto l’assurdo marasma che hai deciso di trascinarti, marito che blatera a ripetizione “ma dobbiamo portare tutta questa roba?”.
Rientri
Che sia un rientro dalle suddette ferie estive o che sia il rientro dalla spesa settimanale, il trauma non cambia.
Scaricare i bambini dall’auto, svuotare il bagagliaio mentre le pesti dapprima litigano per chi deve suonare il campanello e poi si sparpagliano ovunque per la via. Posare a terra la roba faticosamente scaricata dal bagagliaio, rincorrere Niccolò che si sta suicidando in mezzo alla strada, convincere Matteo a salire le scale velocemente.
Riprendere la roba, salire le scale incalzandoli delicatamente : “muoveteviiiiiiiiiiiiiiiiii, porca miseriaaaaaaaaaaaaaa”.
Riappoggiare la roba, cercare le chiavi perennemente infilate in qualche meandro della borsa che in queste circostanze tanto somiglia a quella di Mary Poppins.
Entrati in casa, bambini che urlano correndo, cose da sistemare: un caos soffocante.
Mattina
La mattina è traumatica. Non per me ma per Simone che si occupa dei bimbi per intero. Io alle 7.15 sono già fuori di casa, per cui tocca a lui.
Le poche volte che è toccato a me è stato un trauma, non so se a causa di una mancata abitudine, forse si. Questo è l’unico momento in cui Simone è più scattante di me.
Ha escogitato agili tecniche mattutine che gli permettono di risolvere le questioni in un tempo piuttosto ristretto.
Eccole qua:
- fare colazione, lavarsi e vestirsi prima del risveglio dei bimbi
- preparare biberon e tazza e sistemarle nel microonde prima di svegliarli
- infilare le calze mentre sono ancora a letto
- trasportali dormienti in cucina, accendere il microonde e nel frattempo sfilare le maglie del pigiama e infilare i vestiti e i bavaglini
- sistemare le ultime cose personali mentre loro si scolano il latte
- trasportarli di peso in bagno per il lavaggio di viso, piselli e dei denti
- infine parcheggio provvidenziale davanti ai cartoni animati mattutini per cambio dei pantaloni e scarpe
Tutto questo si svolge in una concitata mezzora in cui ci si muove per casa come navigati automi.
Risveglio pomeridiano
Matteo ha sempre avuto un risveglio pessimo. Da piccolo piangeva e urlava, oggi è isterico. Per cui, quando si avvicina il momento del risveglio già l’ansia si è impossessata di me.
Quando ho tempo e voglia, lo sveglio con un solletico leggero o con i bacini sula pancia. Si sveglia ridendo e l’ora dopo è meno terrificante del solito.
Però ci sono momenti in cui non ho né tempo né voglia di svegliarlo con solletico e bacini e così, gli faccio qualche carezza e gli tolgo le coperte. Ed è la follia.
D’altro canto io stessa al risveglio sono di umore pessimo, per cui non mi posso tanto lamentare di questo suo lato folle.
L’acme della follia lo raggiungiamo infatti quando ci svegliamo nello stesso momento, ognuno alle prese con il suo pessimo umore.
Sera
L’orario che va dalle 18.30 alle 20.30 è il delirio più nero. Bambini da lavare, acqua da raccogliere ovunque, cena da preparare con uno che urla e si rotola dalla fame (eh, si, Niccolò ha un appetito irrefrenabile. Quando decide che DEVE mangiare, si rotola urlando come un indemoniato) e l’altro incazzato perché non riesce a sentire Peter Pan.
I bambini sono stanchi, io anche, Simone altrettanto.
Questa è l’ora in cui non fai altro che osservare l’avanzare lento delle lancette dell’orologio della cucina, attendendo stremato il riposo notturno dei guerrieri.
Notte
Le ore dopo la nanna dei bambini sono le ore della “resa dei conti”, le ore del bilancio della giornata, le ore dei sensi di colpa che, a fatica, sto imparando a gestire con indulgenza.
Sono imperfetta. Ma va bene così.
Io penso che siano un po’ connaturati alla persona e un po’ al ruolo. L’importante è saperli accogliere e sdrammatizzare, senza averne paura.
Io non ho un ispettore clouseau, ma semplicemente un altro figlio (in sovrappeso). Quindi tutto da sola, tutto di corsa, mai avere il tempo di truccarsi, di fare una doccia senza dover lasciare la porta del bagno aperta così senti cosa fanno di là… e nonostante tutto i sensi di colpa ci sono anche se davvero fai l’impossibile.
Io ho conosciuto di peggio Saskia!
Grazie del passaggio!
Come mi riconosco nei tuoi racconti… finora non avevo ancora trovato una mamma imperfetta, ma solo mamme con la casa come un museo e la situazione sempre sotto controllo! E mi sono sempre chiesta: "COME FANNO?" Poi però mi accorgo che la domenica invece di portare i figli al parco o in piscina, puliscono casa… io preferisco vivere e godermi mio figlio!
It, sai che i bambini che si svegliano male sono spesso bambini che nei primi 18 mesi si svegliano più volte la notte?
Silvia, per i sensi di colpa devi per prima cosa imparare a conviverci, e poi essere un po’ indulgente con te stessa. E non è una frase fatta. Prendi atto dei tuoi limiti e ridici su. Io son certa che i tuoi pregi li superano di gran lunga.
Ciao Silvia,
ti leggo da poco e avendo anch’io due bimbi spesso mi ritrovo per filo e per segno in quello che scrivi. Per gli attimi deliranti io voto per il rientro dalla spesa e fascia 19-21 che spesso ahimè coincidono. Per quanto riguarda i sensi di colpa forse dovresti tenere un corso…in questo periodo mi stanno divorando! Ciao SilviaB
quello del risveglio di pessimo umore è un problema che ho sempre avuto con piccolopargolo e che ha contribuito non poco a rovinarmi la vita negli ultimi 3 anni. qualsiasi risveglio è un trauma, urla, capricci… e calcola che anche quando si svegliava più e più volte la notte era lo stesso. la mattina ero in coma non solo per non aver dormito ma soprattutto per essere stata svegliata in questo modo, e il sonnellino pomeridiano, idem.
sono un po’ sollevata a vedere che non è solo un mio problema.
Beh…si abbastanza deliranti! Eh eh!
Però Silvia, è così! E non vivere con i sensi di colpa, sei una brava mamma e hai un marito che ci sa fare (complimenti per l’organizzazione! eh eh!)…insieme potete affrontare due piccole pesti no?? eh eh!
PS. Io metto le calze a mia figlia mentrefa la pipì…le pettino i capelli mentre si spazzola i denti…..hi hi hi! Oggi mi sento meno solo!