Parto da questo post sulla rivolta di un gruppo di madri recatesi da H&M per protestare circa il fatto che qualche settimana fa una cliente è stata “gentilmente” invitata a recarsi in camerino, solo ed esclusivamente perchè stava allattando.
Io non sono una dalla tetta facile, non allattavo con disinvoltura in giro, se potevo mi ficcavo nel camerino senza che me lo dicessero, anzi, facevo quasi sempre in modo da andare in giro nelle 2-3 ore dopo la poppata, in modo da trovarmi a casa per la poppata successiva.
Questo perchè, soprattutto Niccolò, soffrendo di reflusso, non aveva poppate semplici da gestire. Appartengo a quella schiera di donne che ha un rapporto meraviglioso con la gravidanza ma un po’ meno appassionato con l’allattamento (che ho comunque protratto fino all’anno di età, esclusivamente per bene e piacere dei miei figli). Parlo dunque non per partito preso.
E mi chiedo: la pornografia è ormai diffusa al punto tale che un seno di una donna, biologicamente funzionale all’allattamento, è visto come qualcosa di sporco e di fastidioso?
Come è possibile che sia considerato “osceno” l’atto di sfamare un figlio?
Avevo capito bene allora Vale: ne hai tre (3 maschi?)
Il grande quanti anni ha?
Ci sono dibattiti che non finiscono mai…:-)
intervengo solo ora al dibattito ormai finito. Io credo che il punto, come è stato detto, è che chi non ha figli non si rende conto che cosa vuol dire dover dare da mangiare a un neonato che strilla come un ossesso. io ho allattato un anno il grande e sto allattando ancora i gemelli di cinque mesi. Li ho allattati ovunque, il grande soprattutto (a un matrimonio, a differenza di Silvia, non mi sono nascosta in macchina, ma con stola, vestito di seta e tacchi mi sono seduta su un divano davanti all’orchestra, perché era il più comodo), consapevole che il mio era un gesto d’amore, una madre che da nutrimento al suo bambino. Non ho mai avuto imbarazzo, se mai mi dispiaceva non poter allattare il piccolo in un ambiente intimo ma in giro, per necessità. Mai ho messo tette sul tavolo, nè in totale bella vista, e mai mi sono sognata di non allattare perché alla gente poteva dare fastidio. Mi sembra davvero un’assurdità.
31 mesi Francesca? Complimenti
…e grazie del passaggio e del racconto.
Ho 2 bimbe, e intotale ho allattato per 31 mesi.
Mi è capitato di allattare ovunque. Al ristorante, nei camerini dei negozi, in spiaggia, in rifugio in montagna…
Non credo di essere mai stata "tette al vento", le boccucce spalancate delle mie piccine coprivano quello che una sciarpa o un foulard non coprivano.
Io ho sempre adorato i bambini, mi ha sempre fatto tenerezza una mamma che allatta, è un’immagine secondo me dolcissima.
Io sono una di quelle che ha allattato al ristorante. Semplicemente perchè in quel momento mi ha creato meno imbarazzo tirare fuori la tetta, che poi alla fine si vede e non si vede, che fare strillare a perdifiato mio figlio con la consapevolezza che solamente la tetta l’avrebbe calmato!
Da quando sono mamma provo una tenerezza infinita quando vedo un’altra mamma allattare, ma ripeto da quando sono mamma. Posso capire, quindi, chi ancora non lo è. Nel momento in cui si diventa madri, il benessere del proprio figlio va oltre, in un modo che prima non è possibile immaginare.
***
Marì ti ho messo il nome, anzichè "Nemo". 😉
Silvia
Ma io, Anija, ho capito alla perfezione. Tanto più che non sono una da "tetta facile", come ho scritto nel post. Capisco la parola "riservatezza", ma non nei riguardi della "gente". Ma nei riguardi di un figlio che sta mangiando. Capisco il non sbattere le tette su un tavolo di un ristorante, ma io non ne ho mai viste di madri con le tette al vento per allattare. Anche al mare, le ho viste sdraiarsi sopra un lettino, abbracciare il piccolo e sfamarlo, non le ho viste girare con il costume slacciato.
Come però ho visto fare ad altre donne.
Sai cosa ho notato?
Che le donne che si imbarazzando davanti ad una madre che allatta sono quasi sempre in compagnia di un uomo.
Comunque è vero…l’abisso c’è. A me facevano senso le pancie, pensa un po’. Ora le rincorro per toccarle…:D
Ed è un’abisso colmato non da ipocrisia ma dall’amore per la vita che solo un figlio che ti cresce dentro ti può insegnare. O per lo meno…io l’ho imparato così.
Ti seguo con piacere 🙂
E detto da una ragazza giovane come te ha un peso triplo. Grazie del passaggio, di nuovo.
Rispondo anche al commento di qualche post precedente:
Ho una sorellina di 10 anni. E quando è nata io ne avevo solo 6… ed aiutavo mia mamma a farla crescere. Ora mia sorella è si piu’ grande, ma comunque conta ancora su di me per crescere, e da brava sorella le aiuto a fare i compiti e quando mamma per necessità non è in casa mi prendo cura io di lei.
A 11 anni ho conosciuto una donna che abitava nel mio stesso palazzo, con una situazione familiare alquanto ambigua, lei molto giovane ed anche a dire il vero irresponsabile, ed era incinta. Divenne molto amica di mia madre, quando partorì io c’ero, e per un anno anche io, che passavo i miei pomeriggi dopo la scuola a casa sua, l’ho aiutata a prendersi cura del bambino… piu’ che altro ho fatto esperienza.. gli cucinavo e imboccavo la pappa, gli facevo il bagnetto, ci giocavo, lo cullavo per farlo dormire, lo tenevo in braccio.
Ora ho 16 anni, ho una visione un po’ diversa dei bimbi, quando li vedo mi danno una strana ma bella sensazione… si, penso che questa non è un’età per pensare a come farsi una famiglia, è un’età dove pensare a divertirsi ed a godersi la vita, però io ci penso comunque, perchè prima o poi un giorno una famiglia l’avrò anche io 🙂
A me la cosa non da’ fastidio, è un fatto naturale che una mamma debba allattare il proprio bambino ad orari per sfamarlo, e capita in orari anche dove non si è in casa… io ho visto quest’estate al mare delle donne che allattavano i propri figli, ma non solo lì, anche nei ristoranti in centro. Penso che sia ingiusto che debbano vergognarsi, è una cosa biologica! E poi hai ragione: ormai la pornografia è diffusissima, come puo’ il seno di una manna diventare una cosa oscena? Anzi in me scaturisce dolcezza e tenerezza.
Io la penso così.
ehm Lisa, non direi che non interessa proprio a nessuno di quella che si mette il tanga e il topless in spiaggia… a mio marito interessa molto ;)))
Ricordo la prima occasione imprescindibile di allattamento fuori casa: un matrimonio a 70 km da qui (della mia migliore amica d’infanzia). Matteo aveva 35 giorni.
Mi chiusi in auto con 38 gradi all’ombra fuori (il che significa che a momenti gli faccio prendere un colpo di calore dentro a quell’auto), il vestito, lo scialle, il latte che zampillava ovunque. D-I-O-M-I-O!
Lì capii che era il caso di vivere il tutto con la naturalezza che merita che l’atto di nutrire un neonato.
Premetto che nemmeno io stravedo per quelle che allattano nei ristoranti mentre tutti stanno cenando, però concordo con chi dice che si tratta di sfamare tuo figlio, e quindi la sua esigenza viene prima di tutto.
Credo che si tratti di un po’ di comprensione e buon senso reciproco, alla fine. Ma vorrei esprimere anche il mio consenso in fatto di pornografia: com’è che sulle copertine di Panorama, Espresso, e tutte le altre riviste maschili ci propinano il seno di tutte queste tizie volgari, e poi ci rinfacciano che allattiamo i bambini in giro? non vedo coerenza. E anche il topless, è vero che il topless è in spiaggia e non in ufficio (oddio, su questo ci sarebbe da aprire un dibattito, se guardiamo come certa gente va vestita in ufficio), però allora anche in spiaggia diventa un violare la libertà di chi ti sta vicino: chi l’ha detto che a me vada che i miei figli vedano il tuo topless?
E’ un discorso un po’ etico, un po’ morale, un po’ complicato, ma ripeto, credo si tratti di buon senso comune. Magari non allattare al tavolo in mezzo a un ristorante, magari non ti mettere in topless e tanga in mezzo a una spiaggia di bambini, tanto non ce ne frega se hai un bel corpo, non a noi famiglie.
Questa è solo la mia idea.
Anch’io ho provato un leggero imbarazzo quelle poche volte (e sottolineo poche) che mi è capitato di incontrare donne che allattavano in pubblico. Adesso che sono mamma capisco e non mi imbarazzarei più anche se ho allattato pochissimo al seno. Qualunque mamma preferirebbe allattare nell’intimità della propria casa e in tutta tranquillità ma quando capita di essere fuori non c’è proprio alternativa. Non conosco la problematica ‘seno al vento’ ma conosco le urla della fame.
eccomi, vorrei dire anche io la mia. ho allattato anni e anni i miei 2 figli, 3 il primo e 2 il secondo. quindi parlo per esperienza diretta. mi sono trovata mille volte in pubblico a dover allattare, e devo dire che mi sono sempre sentita molto a disagio, ma con la dovuta riservatezza, ho sempre allattato. mi sono sentita fare commenti di tutti i tipi e devo dire che me ne sono sempre fregata. ma non sono insensibile, e li ho notati li sguardi di disapprovazione. e sapete una cosa? io ero una di quelle che prima di avere figli diceva: ‘ma perchè devono allattare in pubblico? non possono farlo a casa loro?’, la bellezza della maternità è che anche tutte le stupide convinzioni vanno a farsi friggere, insieme alla silhouette da bikini prematernità!
cara anija, non so se hai figli o no, so solo che quando tuo figlio di pochi mesi urla che ha fame, non te ne può fregare niente se la cosa che stai facendo è conveniente oppure no, lo allatti perchè ha fame, e basta.
Cioè, per capirci, una madre, prima di sfamare suo figlio dovrebbe chiedersi se sta bene alla gente?
Preparati, perchè se mai deciderai di avere figli, o dovrai stare chiusa in casa per un anno o allatterai con il latte artificiale.
Allattare significa stare in topless? O compiere un atto necessario alla buona salute di un figlio? Un neonato non può nutrirsi con niente di più del latte materno. E manco con niente di meno.
Poi, ripeto c’è modo e modo, ma mi pare una generalizzazione dire che "il modo discreto, che dovrebbe essere naturale, spesso viene dimenticato, spesso solo per principio." Intanto nessuno stabilisce che il modo discreto sia quello naturale. Magari è naturale per te (e per me) ma per un’altra donna non è naturale coprirsi o appartarsi quanto vivere con assoluta normalità tale gesto su una panchina di un parco.
Secondo poi, io non ho coscienza di tutti questi "spesso" di cui tu parli. Non mi capita "spesso" di vedere madri che sbattono mammelle in giro per la città.
Anche perchè, essendoci passata, ti assicuro che allattare davanti alla gente è tutt’altro che piacevole.
Ma le donne in spiaggia sono in spiaggia, appunto. Non stanno in topless in un ufficio, o in coda alle poste, per dire. C’è modo e modo ed il modo discreto, che dovrebbe essere naturale, spesso viene dimenticato, spesso solo per principio. La libertà di una persona finisce dove iniziano quelle degli altri: una madre è libera di fare quello che vuole, come tutti possono fare tutti, ma come chiunque dovrebbe per un momento chiedersi se alle cento persone che ha intorno sta bene per forza quello che fa, tutto qui.
Concordo al 1000% con te Silvia. Non sono neanche io una dalla "tetta facile". Se mi capitava di allattare in giro, mi sono sempre appartata o comunque avevo sempre con me un bel pareo ma ..per proteggere il mio piccolo.
Credo anche io che paragonare questo gesto naturale alla depilazione sia davvero molto azzardato e fuori luogo. Sì a me danno fastidio le donne che tirano fuori la tetta ovunque, magari per far fare una ciucciatina al bambino di 3 anni…cedo anche io ci siano modi più discreti per farlo. Ma diamine!!! COn tutto quello che si vede in giro, vedere una madre in gesto così amorevole dà fastidio?!?! E scusate allora le donne in spiaggia in topless? O tutte le immagini di mezzi nudi che si trovano ovunque? ma stiamo scherzando?!
Anjia, però converrai che depilarsi e allattare non sono proprio due gesti da poter paragonare. Se mi leggi ogni tanto saprai che questo blog di ipocrita sul "mestiere di mamma" non ha nemmeno una sillaba, anzi… L’allattamento è una necessità. Depilarsi a ristorante è quantomeno un gesto bizzarro, allattare un neonato è fisiologico. Le tette servono anche a quello o nell’era del silicone l’allattamento non è più contemplato e le tette servono solo ad altro?
Poi siamo d’accordo che ci sia modo e modo di farlo. Le poche volte che l’ho fatto io non credo che nessuno se ne sia accorto.
Però, dal momento che sfamare un neonato non ha niente di sconveniente non vedo perchè non possa essere lasciata la libertà a ciascuna madre di gestirsi come meglio crede.
Un seno gonfio di latte imbarazza più di una minigonna inguinale o di un culo su un cartellone pubblicitario? E, soprattutto, è alla stregua di una coscia e di un sedere esposto?
A me è una cosa che da fastidio, senza un reale motivo da spiegare, però quando mi sono trovata al ristorante nel tavolo a fianco una donna che allattava avrei preferito essere altrove. Non lo considero osceno, ma come non considero oscene mille altre cose, che però in genere si fanno in privato. Depilarsi, per dire, non è osceno, ma se non lo fanno al tavolo del ristorante siamo tutti più felici, no?
Insomma, senza ipocrisie di ogni genere, è una cosa che mette in imbarazzo. Una donna che magari fino al mese prima mai e poi mai si sarebbe lasciata scappare un francobollo di pelle nuda in più in spiaggia, d’un tratto trova naturale appoggiare una mammella estremamente grossa e con vene evidenti sul tavolo su cui mangeranno altre persone e pretende che il suo nuovo punto di vista dovuto a otto mesi di gravidanza (quindi ben giustificato) sia adottato istantaneamente da chiunque la circondi. A me pare eccessivo.