Per la sezione Scritto da te, in cui ospito sfoghi, racconti, condivisioni di madri e padri, è arrivata la mail di questa mamma che vuole raccontare a voi una storia che lei sente “diversa”. Ma lo sarà veramente?
Care mamme,
non mi presento, mi vergogno perfino a dire il mio nome.
Ho scoperto questo sito, questo blog e mi ci sono aggrappata un po’ per empatia e un po’ per disperazione.
Sono la mamma di un bambino di tre anni, sano, normale, perfetto, che non ha nessun problema, molto capriccioso (ma per colpa nostra) dal carattere fortemente risoluto.
Il primo anno di vita di questo principino è stato un inferno, sono entrata in depressione post-partum praticamente subito dopo la sua nascita.
Io e mio marito ci siamo trasferiti in una nuova casa e in una nuova città praticamente durante il parto. Un disastro.
Lui lavorava tutto il giorno io passavo le mie giornate a svuotare scatoloni e a parlare con un neonato.
L’aiuto, in formula week-end alternati, di mia sorella (che faceva avanti e indietro dalla città dove vive a quella dove vivo io) non mi bastava. Quello di mia suocera mi infastidiva e basta. Amici e amiche non si sono neanche visti.
Faticosamente, molto faticosamente, due anni circa di psicoterapia e un po’ di farmaci a basso dosaggio hanno consentito a me alla mia terapista di dire: “Ne siamo fuori”.
Mi sentivo bene, a parte il lavoro che (dopo tre anni di disoccupazione ininterrotta) continuava disperatamente a mancarmi, ma mi ero quasi rassegnata.
Circa sette/otto mesi fa, durante una serata romantica (ebbene sì, siamo riusciti a concederci anche questo), io e mio marito ci guardiamo negli occhi e decidiamo che potremmo provare ad avere un altro figlio.
Convinti che questo desiderio si sarebbe avverato con calma (visto la lunga attesa prima che arrivasse il primo figlio), ci godiamo la nostra intimità.
Un mese esatto dopo, la natura fa il suo corso, ero incinta.
Le prime 4 settimane ero contenta, ma dopo la mia mente ha cominciato a riempirsi di pensieri sempre più cupi e tristi.
La ricerca del lavoro che tanto mi aveva impegnata, improvvisamente perdeva ogni senso. Chi assumerebbe una donna all’inizio di una gravidanza?
La palestra che mi forniva una buona fetta di contatti umani si era dovuta interrompere di colpo, facendomi piombare nella classica solitudine delle gestanti disoccupate.
Nausea e vomito incalzavano a spron battuto, e la classica stanchezza da gestante mi faceva sentire sempre a pezzi.
Fortunatamente non ho mai smesso di frequentare la mia terapista, ma nonostante questo non riuscivo a sentirmi meglio, nè tanto meno felice.
Sono alla 25a settimana, tutto procede bene e il nuovo pargolo (maschio) arriverà i primi di dicembre. Tutto ciò non mi dà la minima gioia.
Anzi, sono triste e infastidita all’idea di dover ricominciare tutto da capo, non ne ho nessuna voglia.
Non penso quasi mai a questo bambino (non siamo ancora riusciti a decidere neanche il nome) e non sento niente per lui, sono completamente indifferente.
La gente mi fa gli auguri, i complimenti, le congratulazioni e dentro di me non sento nessun motivo per festeggiare. La mia terapista sostiene che l’indifferenza per qualcosa nasconde la paura verso questo qualcosa. Forse ha ragione.
Abbiamo provato a spiegare al grande l’arrivo del fratellino e ovviamente lui l’ha presa malissimo. E’ terribilmente geloso, prende a schiaffi la mia pancia e dice che il fratellino non lo vuole, che è andato via, negli ultimi tempi è diventato ancora più capriccioso e intrattabile. Piange e strilla come un’aquila per qualsiasi cosa mettendo a dura prova i miei nervi già molto tesi,
Spesso mi arrabbio con lui e lo sgrido, e qualche volta ci scappa pure lo sculaccione.
Mio marito dice che sbaglio, che non faccio altro che sgridarlo per ogni cosa, che lui è così nervoso perchè io non faccio che sgridarlo.
In casa la situazione è sempre più difficile e io e mio marito finiamo sempre col discutere e litigare davanti al bambino.
Forse abbiamo preso una decisione affrettata, non eravamo pronti a un altro figlio. Forse dovevamo accontentarci della stabilità e della serenità che ci eravamo duramente conquistati negli anni precedenti.
Abbiamo perso e rovinato tutto?
Ciao a tutte , è da una settimana che ho scoperto di essere al quinto mese di gravidanza … che dirvi ?! Non me lo aspettavo … innanzitutto io ho 22 anni e il mio fidanzato 29… abbiamo sempre voluto e cercato un bambino, però ogni volta che abbiamo avuto rapporti non sono mai rimasta incinta , fino ad ora … appena l’ho scoperto ho iniziato a farmi mille domande ; innanzitutto ho preso di mira il mio fidanzato , ogni cosa che mi diceva o faceva mi dava fastidio , seppur lo amo alla follia .. e poi in me sono iniziate le mille domande! Quella che ad oggi mi blocca maggiormente è gli vorró bene?! Mi attaccherò a lui/lei ? E se non gli riesco a volere bene? Tutte le mie amiche o conoscenti hanno vissuto questo momento così magico e sereno , io sto letteralmente andando in panico, vi prego non giudicatemi… non sono una brutta persona ansi , sono la persona più buona del mondo , che si commuove davanti a tutto o quasi , ma come mai in me ho paura di non voler bene a mio figlio ?
Il fatto che tu ti stia ponendo questa domanda è indicativo già dell’amore che proverai.
Gli vorrai un bene dell’anima. Io l’ho capito quando me lo hanno messo sulla pancia.
Goditi gli ultimi mesi di gravidanza. E sii serena.
Non mi sembra vero! Non solo l’unica al mondo a non avere occhi a cuore ed entusiasmo alle stelle da quando ho scoperto di essere incinta.
Mi giudicano tutti, anche mio marito… Lui si aspetterebbe salti di gioia ma io sento le stesse cose di chi ha scritto il post: gli unici contatti che ho sono quelli in palestra e adesso perderò pure quelli…
Mi sento sempre male ed anche andare di corpo mi stanca fisicamente.
Mi sento persa.
Aiuto
Che dire…sono capitata su questo blog dopo una serata terrificante passata con i miei parenti. Dire che sono tornata distrutta è poco e solo perché mio zio è riuscito a dirmi che vede meglio il mio compagno come padre che me come madre. Ha toccato un nervo scoperto, effettivamente sono una persona concreta, pragmatica e forse un po’ cinica…ho cercato questo figlio per un anno, sono al nono mese di gravidanza ma non ho mai vissuto la cosa con gli occhi a cuore e la gioia che pervade alcune mamme. Sono così nella vita, arrivo da una madre affetta da bipolarismo con la quale non riesco ad avere un rapporto per più di due ore e un padre spaventato dalla vita…non ho mai sognato e non lo sto facendo nemmeno ora. Sono pronta ad affrontare le torture del parto, ad un’eventuale depressione post, al fatto di non sopportare mio figlio..insomma al peggio. Mi chiedo se veramente non abbia sbagliato tutto, la mia idea di vita era in solitaria lontano da tutto e tutti invece eccomi qua…a tentare una sfida più grande di me…che spero non diventi un dramma per mio figlio come è stata la mia infanzia per me…
Ciao Alessia,
facciamo una cosa: quando avrai partorito mi farai sapere cosa è accaduto dentro di te quando hai finalmente guardato in viso il tuo bimbo. Io so già la risposta.
Mamma sbagliata.Lo sono anche io. Anzi, le donne come me nn dovrebbero poter concepire. Invece ho 2 figli maschio di 11 e bambina di 5. Nn pensavo prima di averli di nn essere nata per fare la mamma. Con il primo adesso e’ abbastanza facile. E’ grande, autonomo. Invece la bambina ha il dono di tirare fuori il peggio di me. Mi fanno impazzire i suoi pianti , caprici. Non ho piu pazienza di sopportare i caprici. Vado felice al lavoro sapendo che li nn la sentiro. Quando week end o vacanze si avvicinano sto male. Nella mente quando fa caprici la chiamo bambina di merda. Eppure mi sforzo di fare cio che fanno le mamme. Darei la mia vita per miei figli se fosse necessario ma non so perche non mi diverte stare con loro. Probabilmente sono troppo egoista e mi pesa di non poter fare cio che voglio! Tornare a casa dopo il lavoro e trovare pace e silenzio, poter dormire la domenica fino alle 10 o leggere un libro sotto l’ombrellone… Non vedo ora che crescono, diventeranno grandi e smetteranno di rompere i …. per ogni cosa
Mi rendo conto che mon dovevo avere figli, di non essere degna
Cara Irina e care mamme. Ho le lacrime agli occhi perché per la prima volta in 8 anni leggo tanta onestà,tanti dubbi e altrettanta voglia di mettersi in discussione. Ogni sera da quando la mia bimba è nata torno a casa con la voglia e la speranza di passare con lei almeno 10 minuti felici e spensierati. Io credo che sarà successo in tutto due o tre volte. Non ci capiamo. Io non la capisco e non le do probabilmente ciò di cui ha bisogno. Eppure ce la metto tutta. Ma è uno scontro continuo. Poco tempo fa mi è corsa incontro stupendomi con un abbraccio fortissimo..
Era una scusa xche le comprassi una caramella. Ci sono rimasta di pietra. Adesso mi abbraccia sempre, a volte forse con affetto altre sembra per dimostrare qualcosa che non riesco davvero a comprendere. È come se non fosse mai se stessa. E del resto nemmeno io riesco ad esserlo con lei. Eppure morirei all istante se dovesse succederle qualcosa ma Irina….quel pensiero nascosto dentro di “bambina di m….a” come lo capisco. È dura ma mi auguro che almeno la serietà degli intenti dia qualche risultato e non faccia soffrire i bimbi recando loro ferite insanabili. Un abbraccio a tutte. Bello leggervi
prima di essere mamme siamo donne ,siamo persone e persone giuste o sbagliate no esistono . ognuna ha i suoi trascorsi e si vive di conseguenza!!!!!!!!
mamme si diventa piano piano girno dopo giorno e ognunoalesue tappe….. posso abbracciarti e dirti che non sei sbagliata per il semplicefattoche sei te stessa e che non ti dici bugie… ma non posso dirti che ti capisco prechè ci sono passata…..
maposso dirti che lamammavera quella che tu reputi perfetta è l’incontrario… ognitanto i figli rompono ed è sacrosanto (credo per me) mettersi in discussione…..
ti abbraccio e tidico grazie per la sincerità e per l’onesta che stai dando a questo bambino che crescerà insieme a voi arricchendovi momentoper momento senza fretta
un abbraccio veronica
In questa sera dopo aver pianto per l’ennesima volta sono felice di avervi trovato in questo blog.
Sono 5 anni che rincorro il desiderio di rilavorare felicemente e meritatamente ma nulla mi ritrovo a piangere rassegnata che cil nn arriverà mai…ho una bimba di 4 mesi ho deciso di averla poiché mi dicevo “nn lavoro ma almeno farò la mamma” niente di più’ sbagliato, ho passato la gravidanza illudendomi di avere qualche diritto contributivo e/o comunque di viverla al settimo cielo nulla anzi fino all’ultimo mi dicevo “nulla sarà come prima e ora si che nn troverò più’ lavoro”. Ho partorito il 3 gennaio dopo 6 gg 2 colloquio di lavoro perché poi’ è così quando non potresti ti chiamano puntuali! Ma naturalmente tutto a putt*** poiché grazie a questo stato non puoi decidere se stare a casa o lavorare ma sei obbligata per 3 mesi a non lavorare pur non avendo retribuzione. Cullavo la mia piccola con le lacrime agli occhi rinchiusa in casa, e naturalmente con tutto questo stress psicologico ho allattato solo 4 mesi. Non mi sento una mamma sbagliata solo presuntuosa che pensavo dalla vita di voler tutto, ma non è così se ottieni qualcosa altro ti viene tolto, soprattutto se sei donna dove altri decidono per te. La mia piccolina è una meraviglia senza fine ma semplicemente vorrei che oltre a essere mamma fosse orgogliosa di me come donna poiché è felice lavorando e tornando a casa realizzata a 360°
Ho pianto e ho riso allo stesso tempo leggendo i vostri commenti perché mi sono riconosciuta in questo sentirmi, forse non sbagliata ma diversa da quello che solitamente ci si aspetta da una mamma o bel mio caso da una mamma in attesa. Sono alla fine del sesto mese e ho avuto fastidi fin da subito, non problemi veri e propri ma fastidi, nsusee, bruciore di stomaco, salivazione continua e insopportabile e quando mi chiedono come sto, dico la verità è cioè che non vedo l’ora di partorire perché non ce la faccio più e tutti ti guardano come fossi una delinquente, una che non ama il suo bambino e che sarà una pessima mamma perché se mal sopporto le noie della gravidanza, figurati dopo. E invece in questi mesi di attesa in cui non mi sento più padrona del mio corpo, in cui la pancia cresce e la sento ingombrante, in cui mi sento sempre stanca e a volte anche sola e non capita, beh quando sento il mio ometto scalciare capisco che per me gravidanza e maternità sono separate nel senso che sarà quando lo stringero’ tra le braccia che mi sentirò mamma a tutti gli effetti e che sentirò quell’amore incondizionato che anche adesso c’è ma che a volte faccio fatica a riconoscere.
come ti capisco…mio figlio ora ha da poco compiuto due anni…x me non è stato per nulla facile accettarlo…è stato concepito con un uomo che non amavo, solo per cercare di dimenticare il mio ex che amavo più della mia vita ed amo ancora..la gravidanza, da tutti decantata come un vero e proprio stato di grazia, l’ho vissuta con indifferenza e fastidio perchè avrei voluto avere l’autonomia di scelte che da quel momento riguardavano anche il futuro bimbo..non avevo entusiasmo per niente..neanche per comprargli il corredino prima che nascesse…non ho voulto fare alcun corso preparto xchè non volevo amare ciò che stavo vivendo..ho voluto un parto cesareo forse proprio per evitare che il dolore che inevitabilente si prova con il parto naturale potesse legarmi ancora di più a lui…piangevo continuamente..era sufficiente una canzone, un film, una telefonata con il mio ex per scatenare quello tsunami emotivo che mi gettava in uno stato di impotenza senza eguali…ovviamente sono trascorsi due anni da tutto ciò…ora sto meglio…la strada è ancora lunga ma sono certa che ora non potrei pensare alla mia esistenza, seppur sbagliata, senza il mio piccolo ometto…..
Andrà tutto bene, ti abbraccio, grazie per le tue parole e per aver condiviso con me i tuoi sentimenti.
è vero…si ha vergogna ad ammettere che non sempre l’amore per un figlio è un amore a prima vista….x me no lo è stato assolutamente…non so se ora è amore allo stato liquido…ancora devo sviscerare i miei sentimenti e capirci qualcosa ma so solo che non riesco ad immaginarmi senza di lui, quando non sono con lui è un pensiero continuo che non mi abbandona mai…se esco per negozi è a lui che penso per comprargli qualcosa..insomma tutta la mia vita è una proiezione della sua….ma sono ancora infelice e molto…perchè noi madri dobbiamo per forza essere madri perfette, amorevoli, felici, sorridenti ma non siamo esseri umani con tutti i nostri dubbi, infelicità ed incertezze..i nostri figli ci ameranno così…così come siamo….
Cerca le mamme: le mamme hanno una forza immensa in tutto il mondo, si uniscono, si capiscono e si aiutano! evviva…
Mai stata più felice di aver commentato un post..!
Siamo qui, quando vuoi!
Carissime tutte/i,
ho le lacrime agli occhi, ho letto tutti i vostri commenti, riga per riga, parola per parola senza mai smettere di piangere per la commozione. Non avrei MAI immaginato di trovare tanta comprensione e conforto. Vi abbraccerei tutti, uno ad uno, per ringraziarvi delle vostre parole, non immaginate quanto sia stato importante per me trovare la vostra solidarietà ed empatia.
E’ vero, come dice Angela, mi sento molto sola, anche perchè nella vita reale di tutti i giorni ho incontrato solo donne perfette che sprizzano gioia da tutti i pori solo a nominare la parola “figli”, che ti fanno sentire una ameba ingrata se solo osi lamentarti. Ma leggendo i vostri commenti capisco che questa non è l’unica realtà. Ci sono donne che come me hanno vissuto e vivono una maternità un po’ più “realistica” di quella delle soap opera e che sono fatte di carne e lacrime e non di sorrisi stampati e luogi comuni.
Probabilmente qualche donna è realmente così, vive solo per riprodursi, buon per lei e per noi. Pur avendo ben altre ambizioni, anche io ero una di quelle convinte che sarei stata entusiasta e basta della maternità, il pensiero che potessi incontrare difficoltà così terribili non mi sfiorava nemmeno.
Adesso mi sento decisamente confortata, perdonate il mio cinico egoismo, nell’apprendere che altre donne hanno sofferto, o stanno soffrendo come me. Se non altro mi fa sentire “normale”, meno sola, e mi fa pensare che tutto andrà per il meglio, e un giorno potrò ripensare a tutto questo con un sospiro di sollievo e potrò dire: “Ce l’ho fatta.”
Grazie, grazie e ancora grazie. Continuerò volentieri a frequentare questo spazio virtuale, e chissà che non riesca anche a presentarmi un giorno con il mio nome.
D’ora in poi, nei momenti difficili mi verrà da pensare alla frase di Federica: “……. andrà tutto bene…”
Vi abbraccio tutti!
Ciao, 2 anni e mezzo fa il mio bimbo (reflussante, piangente, impossibile) ha compiuto 1 anno, ed è stato uno dei giorni più brutti della mia vita. A mia madre ho gridato: tienitelo se ti piace tanto , io non lo voglio. E glielo ho letteralmente tirato, rischiando ti farlo fuori. Il giorno dopo sono andata a “costituirmi” al reparto psichiatria dell’ospedale della mia città, che per fortuna ha una equipe dedicata alle mamme matte come noi. 13 mesi di terapia, di pianti, di sogni splatter, di paura allucinante. Poi la mia psichiatra si è dovuta trasferire, e io non me la sentivo di rivivere tutto con qualche altro medico, così ho provato a camminare da sola. E’ stata dura, E’ dura.
E’ vero, sì sei una mamma sbagliata, lo sono anche io, e tutte quelle che seguono questo blog, e anche tutte quelle che non conosci e che vedi sorridenti, perfette, a fare la spesa, al parco, dal pediatra…. siamo tutte sbagliate, abbiamo tutte tanta paura. Io una mamma perfetta non l’ho ancora conosciuta, forse perché non esiste.
Invece sei coraggiosa: io e il mio compagno abbiamo deciso di non avere altri figli, e questo prima o poi sarà il più grande rammarico nei confronti del mio bambino.
A chi mi diceva “passerà” avrei voluto dare un pugno in faccia, quindi ti dico solo che proverai ANCHE qualcos’altro, come già sai.
se ne hai voglia leggi qualcosa di Jesper Juul, tra tanti psicologi/pedagogisti è quello che più ha toccato le mie corde, come figlia prima di tutto, poi come madre e come moglie.
tieni duro, un abbraccio
Leggendo questo commento sono rimasta basita. Qui il problema non è la tristezza ma la violenza. Vedo un bambino indifeso che non ha chiesto di venire al mondo e verso una nonna disperata che si è vista lanciare il nipotino. Spero che lei non abbia mai ripetuto un gesto simile e che venga adeguatamente seguita. Chiederei poi in generale a tutte voi che non sopportatE i vostRi figli di mettervi nei panni di chi vi sta attorno. Io sono una nonna che per tre anni non ha dormito perchè temeva per l’incolumitå del nipotino in mano ad una madre stanca, triste e violenta ed un marito impotente. Continuate a farvi aiutare certo, ma sappiate che nella sofferenza non ci vivete solo voi ma anche chi vi sta intorno e che secondo voi non vi comprende. Di base però si tratta di donne molto, molto immature e viziate.
Io non credo che tu sia una mamma sbagliata, credo che tu sia in difficoltà e hai fatto bene a bussare a questa porta perché Silvia ti ha messo a disposizione un mondo di persone pronte ad offrirti sostegno e comprensione.
Io dico che dovresti cercarla anche nelle persone reali che hai accanto, il tuo compagno, la tua famiglia, un’amica.. qualcuno che possa riservarti qualche abbraccio reale sussurrandoti che tutto andrà bene.
Io credo che tutto andrà bene quando stringerai tra le braccia il tuo piccolo, non ho dubbi che lo amerai.
E per quanto riguarda il fratello maggiore, finché tu non accetti la cosa non puoi pretendere che lo faccia lui. Lui avverte il tuo malessere e il tuo “rifiuto” e ti imita. Ti imiterà anche quando avrai ritrovato la tua positività. Ne son certa.
Cerca di stare serena.
Un bacione
Federica
Carissima, come capisco la solitudine che stai descrivendo: io ho odiato il mondo attorno a me per avermi lasciato in quello stato… Poi mi sono sforzata, con neonato al seguito, ad uscire di casa almeno una volta al giorno. Perché solo la palestra? Perché non un corso di ginnastica per mamme in gravidanza? Perché non una ludoteca o un centro giochi dove troverai bambini e altre pance, dove in molti conosceranno il tuo senso di nausea ? Io ho condiviso momenti con mamme che avevano voglia di creare amicizie indissolubili, così come ne avevo bisogno io… Se nella tua zona ci sono luoghi del genere, te li consiglio!
Ho rivisto in te la me stessa di due anni fa, anch’io cercai conforto tra queste pagine (scrissi la lettera “Ho paura di non farcela…”) e le parole della dottoressa Bevilacqua e di tante mamme che vollero lasciarmi un loro pensiero furono un appiglio cui aggrapparmi in un momento di vera disperazione.
Posso dirti che ti capisco, non puoi immaginare quanto. In quel periodo avevo soltanto pensieri negativi, ero sicura che non ce l’avrei mai fatta, volevo soltanto poter tornare indietro, mantenere quell’equilibrio duramente riconquistato dopo la nascita del mio primo figlio, non essermi gettata in qualcosa che non avevo la capacità di gestire.
La dottoressa mi rispose che invece aveva la certezza che ce l’avrei fatta… mi sarebbe piaciuto crederle ma in quel momento mi era davvero impossibile farlo.
Però, aveva ragione.
Sono qui, sopravvissuta.
Ogni tanto, mentre osservo il piccolino (che tra poco compirà due anni), penso a tutte quelle volte in cui ho pensato di non volerlo, all’indifferenza che provavo ad ogni ecografia, ai pensieri orribili che in quel periodo mi passavano per la mente.
Però, per fortuna, lui è stato più forte di me ed ha voluto scegliermi come mamma.
Non so come andranno le cose, magari non sarà facile per te come non lo è stato per me ma ti posso garantire, credimi, che arriverà il momento della consapevolezza in cui ti renderai semplicemente conto di essere stata fortuna ad avere questa seconda occasione.
Ti abbraccio, se hai bisogno, sono qui.
Laura
Cara mamma, hai preso consapevolezza dei tuoi sentimenti, ma non sentirti in colpa , ma non sguazzarci dentro , ovvero ti senti così, pazienza, aspetta, ascolta il tuo bimbo grande, concediti momenti per te, cammina , stai all aria aperta, e non cercare ora risposte , o di stare bene a tutti i costi, un figlio e una rivoluzione,per certi versi uno shock, ma ogni bimbo e a se’, aspetta di vederlo di conoscerlo di crescere con lui, e di accettare di farti aiutare ,sempre , un abbraccio.
Io, da padre, ti trovo solo meravigliosamente vera.
Non potevi che scrivere a Silvia in questo modo perché solo qui, a mio parere, possono uscire certe scomode verità.
Ti stai facendo sostenere in questa difficoltà. Ora basta solo che impari a perdonarti e ad ascoltare quello che ti sta raccontando il tuo
piccolino.
Cara mamma, la tua lettera mi ha colpito molto e non perché ti ho trovata diversa, ma perchè mi son riconosciuta, non tanto nei fatti quanto nei sentimenti e nelle sensazioni (fatica, solitudine, stanchezza, vergogna per sentimenti che mai avremmo il coraggio di dire pubblicamente). Non credo tu sia sbagliata, ma solo una mamma stanca, che ha bisogno di rinnovare le proprie energie. Né penso che abbiate perso e rovinato tutto: avevi faticosamente raggiunto un equilibrio che è volato per aria con l’arrivo della nuova gravidanza, piano piano riuscirai a raggiungerne un altro. Non ti condannare se ora provi indifferenza, ti sembrerà impossibile ora ma sono sicura che le cose cambieranno più avanti. Ricerca una rete di sostegno, parla con tuo marito per ricreare un’alleanza con lui, piano piano le cose miglioreranno. Un abbraccio
Non leggo le risposte delle altre perchè non voglio condizionare i miei pensieri. L’ho passato anch io questo momento. Un momento in cui noi donne dobbiamo sentirci bene solo xchè stiamo x avere un figlio…ma chi l’ha detto?? Abbiamo tutto il diritto di sentirci spaesate e perse, preoccupate e capricciose. Nel nostro corpo è scoppiata una guerra di ormoni! Nella mia dituazione è bastato fare dei cambiamenti. Questo malessere mi stava indicando che c’era qualcosa che non andava intorno a me. Ho dovuto capire cosa era e fare delle scelte. Per quanto mi riguarda ho cambiato città e sono tornata nella mia di origine, ho cambiato lavoro, ma soprattutto ho accettato di aver bisogno di una mano e ho imparato a delegare chi mi stava intorno. Ricordiamoci che il nostro corpo ci avvisa sempre quando qualcosa non va! Dobbiamo solo imparare ad buon giorno stanotte ho sognato che regalavo in cagnetto ad alan come la mia piccola
A me sembra che ci sia una storia proibita rispetto a una maternità felice.
E’ vero che ci sono elementi stressanti (il trasloco e la lontananza da tutti sono fattori molto stressanti), ma anche la voglia di uscirne (la terapia).
Ora ci sono delle situazioni oggettive (rinunciare alla palestra, l’isolamento, la nausea) che ti hanno ributtato giù. E qui ti capisco in pieno, perché la gravidanza può essere anche una gran rottura di scatole.
Anche a me piacerebbe avere un secondo figlio, ma l’idea della pancia che cresce, le nausee e il resto mi fa subito passare la voglia.
Insomma non è così naturale dover gioire a tutti i costi, nemmeno essere genitori è una gioia assoluta.
Quindi capisco il tuo sconforto, ma pensa che passerà.
Il bimbo non è ancora nato e ci sta non provare nulla per lui.
Tu pensavi che sarebbe arrivato più là, perciò nella tua testa non c’era un figlio immaginario di cui eri già innamorata, quindi ci sta che ora non hai sentimenti, ma non devi avere nemmeno sensi di colpa. Penso che quelle che dicono che sono innamorate del figlio già da quando vedono le due lineette rosa sono innamorate di un idea, di un figlio ideale e immaginario che è nella loro testa.
Tu ti definisci una mamma sbagliata, ma di sbagliato non hai nulla.
Hai le difficoltà che hanno tutte, ma a differenza di tutte, tu ti colpevolizzi più del dovuto.
Essere genitore è un mestiere impossibile.
Un abbraccio.
Elena
Cara mamma, come ti capisco! Io che non volevo ne sposarmi ne avere figli mi ritrovo con l’anello al dito da 9 anni e due figli, voluti senza dubbio ma non ho mai sentito quello che si dice “il desiderio di maternità” e per quel che mi riguarda, istinto materno quasi a zero eppure, guai a chi mi toglie i figli, sono una chioccia tale che alle volte mi faccio paura da sola. Non credere a chi dice che crescere figli è la cosa più naturale al mondo, c’è chi ci arriva a piccole dosi, con loro cresciamo anche noi. Con la prima gravidanza, a parte le nausee costanti per 8 mesi il resto tutto ok, ma dopo un anno mi sono ritrovata anch’io in terapia psicologica e farmacologica, con il secondo, nausee forti per 9 mesi, ho iniziato al secondo trimestre a curami e da allora continuo, non abbandonerò la terapia sono stata troppo male, mi sentivo una mamma sbagliata, cattiva, eppure ci sono riuscita e ora non dico di sentirmi felice perchè ogni giorno è faticoso tenere a bada i figli, cucinare,fare le faccende quando ci riesco, per me non ho mai un momento e questo mi pesa moltissimo ma spero che arrivi anche per me qualche minuto di pausa per ritrovare me stessa. E’ normale, i figli stravolgono la vita ma che vita sarebbe senza loro? Sono il mio orgoglio! Non disperare, molte sono nella tua stessa situazione, tieni sempre aperto il dialogo con il tuo terapista che saprà aiutarti ma, prima di tutto saranno i tuoi bimbi ad essere la tua forza! Un caro abbraccio!
Ho dovuto pensare un po’ prima di scrivere. Certo, quel “non sento niente per lui” è un po’ difficile da digerire, lì per lì.
Ma poi ci ho riflettuto e, ad essere sincera, io non ricordo assolutamente se “sentivo qualcosa” per i miei figli, mentre erano in pancia. Per me, le gravidanze sono state un incubo.
Odiavo non avere il controllo del mio corpo, sentirmi “posseduta”. Ho avuto, entrambe le volte, pance gigantesche, roba da far voltare la gente per strada, tipo fenomeno da baraccone. Odiavo incontrare i colleghi “ridotta” così. La seconda volta è stata ancora peggio, già a 20 settimane avevo una pancia enorme, non la sopportavo, non vedevo l’ora di liberarmene, ho anche pensato di rivolgermi ad uno psicologo, perchè credevo di non farcela a passare altri 5 mesi con quel fardello. Quindi, in fin dei conti, se odiavo la pancia a quel punto, non dovevo sentire poi molto per il suo occupante…
Quello che posso consigliarti è di non pensarci troppo, per ora. Se continui a pensare “non lo amo, non provo niente” entrerai in un loop pericoloso… Quello che provi ora non influirà invece minimamente su quello che proverai DOPO!!
Al mio primo figlio, il post parto l’ho vissuto malissimo, odiavo quella routine, quella solitudine. Non so se era vera depressione, ma qualcosa che gli assomigliava molto.
Del mio secondo invece (anche io due maschi, 3 anni di differenza), mi sono follemente innamorata l’esatto istante in cui l’ho visto. Un amore folle, una gioia continua che continua a crescere. Quando lo guardo, mi chiedo come avrei potuto vivere senza di lui, il mio sole, la mia gioia. Il post parto è stato facilissimo, tanto che mi sono chiesta cosa avessi da fare quando ne avevo uno solo. Non mi pesava nulla, neanche alzarmi di notte. Non dico che sarà così anche per te, ma è solo per farti capire che tra gravidanza e post parto c’è un abisso. C’è chi è innamorata del suo bimbo da quando è una lineetta rosa, e poi entra in crisi e vorrebbe lasciarlo davanti ad una chiesa. Chi invece è in crisi prima, ed innamorata dopo. Non ci sono regole.
Per il fratellino, non preoccuparti ora della gelosia. Ci sarà, è normale, ma va bene così, se è “risoluto” come dici gli farà solo bene non essere più il centro esclusivo dell’attenzione. Cerca però di ritagliarti dei momenti per voi soli. Io ho creato il “club dei biondi” dove potevamo partecipare solo io e il maggiore (gli unici biondi, ovviamente ;-)) dove facevo “play terapy: 10 minuti esclusivi a giocare ad un gioco da lui scelto.
Tra alti e bassi, siamo arrivati ad ora: i due fratelli giocano, litigano, si picchiano, ma passano le ore sempre assieme, possono scordarsi di me un’intera mattinata. Li guardo e mi commuovo, sono una meraviglia, insieme.
Per il lavoro, non crucciarti. Continua a cercare: se trovi quello giusto, ti prenderanno anche incinta (successo ad una mia amica), altrimenti, goditi i tuoi figli, e dopo un annetto ti si apriranno molte porte, visto che avrai “già dato”. Forza e coraggio, noi siamo qui!
Cara ‘mamma sbagliata’, dopo aver letto la tua lettera non capisco perché ti definisci cosi : a me sembra che tu sia solo molto spaventata e che questo ti faccia sentire tremendamente in colpa, al punto che ti si é ‘congelato il cuore’ nei confronti di questo nuovo bimbo in arrivo. Dopo aver vissuto un’esperienza come quella che hai vissuto con il primo parto, é normale che tu abbia una paura tremenda di rivivere la stessa esperienza. Ma tutti i figli sono diversi, e come loro le gravidanze e la vita della famiglia che ne risulta. E non é affatto detto che tu, quando avrai tra le braccia tuo figlio, ti senta infelice come dopo il primo, anzi, tante paure del primo figlio, tante incertezze e difficoltà, con il secondo non ci sono perché le hai già vissute. Per me (ho un bimbo di quasi tre anni e una bimba di sette mesi), questa seconda esperienza é mille volte meglio della prima, perché anche se i momenti difficili ci sono, i momenti che vivo solo con lei sono più intensi. Credo, come dice Angela, che sia importante in questo momento ammettere la tua difficoltà, ma fondamentale convincerti che si tratta di un periodo un po’ difficile, che pero’ avrà una fine. E quello che ti aspetta, tra qualche difficoltà iniziale per un po’ di tempo, sono due bimbi sani, che finiranno per giocare tra di loro e ti renderanno orgogliosa, di voi e di loro per aver creato la vostra famiglia. Non avete sbagliato niente, un bimbo che arriva, in buona salute, non é uno sbaglio, é solo un motivo in più per crescere ed andare avanti. Un abbraccio forte
ciao cara, wow leggere il tuo racconto mi fa riccordare quanto mi sono sentita in colpa anche io x non provare lo stesso “amore ed emozione” con mio secondo figlio. come dire non fu amore a prima vista, ma dopo poco tempo tra uno sguafo e una careza mi sono riscoperta piena di amore, di gioia e innamorata persa di lui. anche io due maschietti uno di 3 e mezzo e l’altro di 9 mesi. ol primo molto attacato a me anche lui geloso ma è una cosa fisiologica che devi colmare con tanto amore e pazienza, capire che tanti caprici hanno quezto perche e non prenderla guidalo e non cambiare le tue regole e dicipline fondamentali perche se sentirebbe piu perso ma rasicuralo con amore e fisicamente che tu sei e sarai sempre li x lui. naturalmente non dare tante espiegazione che non li capira mai aiutalo a spresare con parole, disegni… il suo stato d animo e non minimizare mai qudllo che se.te digli di sapere che he arrabiato, triste, preocupato a seconda e rasicuralo. io ho pasado un infermo x alcuni mesi da bimbo dolce ubidente solare divento agresivo con tutti, regredio nella sua autonomia, piangheva per tutto, era ingestible e cosi siamo riusciti a superare il peggio. certo non è u.a ricetta ogni uno e diverso e x atrivarci a questo ho comesso tanti errori ma è quassi inevitabile non pretendere da lui che faccia l “grande” tutto oggi faccio questo errore, ma essere da sola no e semplice ansi e faticosame.te terribile lo so io non ho famiglia in italia siamo solo noi 4 mio marito lavora e io No gia da piu di 3 anni Io faccevo la ballerina professionista teatro musical tournee sempre con la valiggia pronta quindi un cambiamento tosto che ti pesa col tempo non subito e 3 anni son tanti. ma che ti posso dire ogni giorno sara u.a sfida
Cara amica,
la descrizione di quello che è stato, l’analisi di quello che senti dimostra una tua presa di consapevolezza importante. Ora però è ora di girare pagina e di scrivere una nuova favola da condividere con tuo marito e il tuo bambino, in attesa del cucciolo che arriverà. In famiglia, nelle relazioni, le cose non sono mai uguali, tutto cambia a velocità imprevedibile, e quello che è stato non è detto che si ripeta, soprattutto quando si parla di figli. Io ne ho avuti 3, in tre momenti della mia vita molto differenti, il loro arrivo è stato affrontato e vissuto con sentimenti diversi, perchè diverse sono le fasi della vita e ogni gravidanza ci cambia. Cambiano le persone che ci circondano, cambiano le emozioni. L’esperienza passata deve solo esserci d’aiuto per non commettere gli stessi errori, ma non ci rende immuni da altri sbagli.
Con i figli ho imparato a guardarli negli occhi dicendogli:”Adesso ricominciamo” e con mio marito ho imparato ad essere me stessa, ammettendo i miei limiti e ritrovando in lui il senso delle cose.
Abbandona ogni se e ogni rimpianto adesso la vita ti mette di fronte a questa prova e tu non puoi perdere questa occasione straordinaria!
Un abbraccio
Cara mamma,
innanzitutto mi dispiace che tu non abbia messo neanche un nickname, chiamarti “mamma” non mi sembra opportuno, perché vorrei considerarti semplicemente una persona, una donna, non relegarti – anche solo nella definizione – a quel ruolo, faticoso e stretto, in cui sei ora.
Adesso vorrei solo abbracciarti e dirti che ti capisco. Ti capisco perché ci sono passata anche io, in forme leggermente differenti, ma ugualmente stressanti e faticose.
E poi, mi pare che tu in questo momento di dolore sia troppo arrabbiata con te stessa: dici che il tuo bimbo di tre anni è capriccioso per colpa vostra, ti incolpi se ti arrabbi. Mi pare che tu stia soffrendo anche troppo, e che tu sia (o ti senta) sola, nonostante la terapista.
Stare a casa senza lavoro, con la prospettiva di due bambini, maschi: ho i brividi perché è esattamente quello che ho passato io. E non posso dirti che sarà tutto bello. Non lo sarà. O almeno, per me è stato abbastanza terrificante. Io non mi sentivo adeguata e forse non ero neppure “felice”, quella felicità che si dà per scontato alle mamme, come se mettere al mondo un figlio debba essere di per sè una esperienza necessaria e felice. Mah. O forse per alcune donne fortunate lo è. Io ora sono felice, ma me la sono conquistata, altroché! Con analisi, con qualche egoismo personale, chiedendo aiuto e decidendo anche di farmi aiutare.
I miei figli hanno 9 e 5 anni, sono molto autonomi e pur se litigiosi e molesti, mi permettono ora di lavorare. Ma me la sono conquistata con i denti questa autonomia e questa possibilità!
A volte accettare di essere NON FELICI potrebbe anche aiutare. Bene, non sei felice per questa nuova gravidanza, non senti nulla per il piccolo nella pancia. Ottimo. Perché dovresti sentirti in colpa per questa tua condizione di ora, che non sarà necessariamente quella che proverai tra uno o due mesi? Vivi con calma questa situazione. Ora è necessario affrontare il dolore del tuo principino, la sua gelosia, la sua paura di essere abbandonato. Solo tu saprai usare le parole giuste per calmarlo e consolarlo e forse saprai, nel consolare lui, trovare spazio per le tue paure.
Un abbraccio di cuore
Angela
La prima volta che aspetti un bambino e` tutto magico e perfetto (o quasi per esempio io ho avuto gia dei problemi di salute fin dall`inizio). Poi nasce…….e non tutte le storie sono uguali.Non tutti i bambini sono uguali. Non tutte le mamme sono uguali. E` un evento che ti scuote le fondamenta che hai costruito per tutta la tua vita, come un terremoto. Si prova amore tenerezza tristezza solitudine rabbia frustrazione fragilita inadeguatezza e poi ancora si prova DOLORE FATICA SONNO STANCHEZZA…..non sono cose da poco. Per non parlare degli ormoni… solo il tempo aiuta…niente altro. La seconda attesa e` diversa….si sa` piu o meno cosa ci aspetta e questo rende tutto meno magico e perfetto….non sei sbagliata sei una mamma una donna e una moglie che ora prova queste cose. Non ti servono giudizi ma solo che qualcuno ti ascolti e basta.