Domanda
Gentile Dottoressa Giani,
sono una mamma di una splendida bimba che a dicembre farà 7 anni, sono separata da ormai un anno.
La mia bimba vede il padre in base quando lui ne ha voglia o quando si ricorda di avere una figlia, io a mia figlia parlo sempre sempre bene di suo padre.
Lei più di tanto non lo cerca e per di più quando a volte le chiedo se vuole chiamare il papà lei dice di no.
Ora lui mi ha detto che a dicembre lui si trasferirà per sempre e tornerà quando avrà dei permessi o dei congedi (è un carabiniere).
La mia domanda è questa: devo dire la verità alla bimba anche se a lei nn cambia niente (perchè appunto, più di tanto il padre nn lo cerca)? Come di devo comportare? Mia figlia oltre ad avere me che sono una mamma molto presente in tutto (pur non viziandola) ha dei nonni che l’adorano e anche i miei fratelli.
Risposta
Cara Anna,
è molto importante raccontare sempre la verità ai bimbi, ovviamente in modo che loro la possano comprendere, soprattutto per quanto riguarda le figure di accudimento principale. E’ giusto che la vostra bimba sappia che mamma e papà non vivranno più nella stessa città e che possa sapere come e quando vedrà e sentirà il suo papà.
Il momento dell’annuncio è sicuramente cruciale nel processo che coinvolge genitori e figli quando si decide di separarsi. E’ importante perciò arrivarci preparati, sapere cosa è bene dire e in che modo, per rendere questo difficile momento il più sopportabile possibile e meno traumatico per la bimba.
E’ chiaro che a seconda delle motivazioni che vi hanno portato a separarvi e della reazione emotiva di entrambi questo processo sarà più o meno complicato.
Per prima cosa entrambi i genitori, insieme, devono mettersi d’accordo per dare la notizia. E’ scorretto delegare ad uno solo dei due questa responsabilità. E allo stesso tempo si corre il rischio che il genitore che dà la notizia dia più o meno esplicitamente la colpa di tale situazione all’altro genitore.
L’annuncio non deve escludere i rancori, le recriminazioni o i sensi di colpa che possono riguardare la coppia. Deve essere comunicato il più serenamente possibile, come una decisione raggiunta di comune accordo. Qualora, come è comprensibile, esistano conflittualità e rancori che intralciano il raggiungimento di un accordo quanto meno rispetto alle modalità di comunicazione con i propri figli, è bene che la coppia si rivolga ad uno specialista che possa aiutarli a trovare una strada comune.
Trovato l’accordo della coppia di agire in questo momento non come marito e moglie ma come genitori, si dovrà scegliere un momento della giornata particolarmente calmo e sereno. Dovreste mostrarvi calmi e affettuosi nei confronti della bimba, sedervi accanto a lei, accarezzarla, farla sentire amata e al sicuro. In questo modo si creerà un terreno emotivo favorevole e accogliente per la notizia. Si spiegherà che entrambi, mamma e papà, hanno necessità di vivere separatamente per andare più d’accordo e capirsi. E’ tra loro genitori che non vanno più d’accordo e per questo vivranno in due case separate, in due paesi diversi, ma cercheranno di andare d’accordo come genitori per continuare a dare amore ai loro figli come prima.
Non tutti i bimbi reagiscono nello stesso modo, chi in silenzio accetta e chi ha reazioni spesso brusche e violente, tieni presente che molto probabilmente cercherà di opporsi alla notizia e tenteranno di cambiare le cose. Lo potrà fare con pianti, manifestazioni di rabbia (lanciare oggetti, picchiare i genitori, minacciarli ecc). E’ importante consolare, ma allo stesso tempo non illudere.
La responsabilità non la riguarda e questo deve essere ben chiaro per evitare che il figlio sviluppi un senso di colpa rispetto al fatto di non aver fatto abbastanza o la cosa giusta per tenere insieme i genitori e che quindi la colpa della separazione sia sua.
Infine 4 punti importanti da tenere presenti:
- Spiegare alla bimba che l’amore dei genitori non cambierà mai. Occorre rassicurarla che l’amore tra due genitori è diverso da quello tra genitore e figlio, non di minore intensità, ma di qualità diversa, come se fosse fatto di un’altra materia. Mentre quello tra marito e moglie si può deteriorare nel tempo quello tra genitore e figlio è inossidabile, non può né cambiare né diminuire. I genitori anche se non vivranno più sotto lo stesso tetto si impegneranno ad essere uniti per tutto ciò che riguarda l’educazione e le esigenze della figlia.
- Spiegare che è stata il frutto dell’amore dei suoi genitori. Raccontare alla bambina episodi positivi che riguardano la coppia, che cosa oguno dei genitori ha amato nell’altro e soprattutto raccontare con quanto amore si è presa la decisione di avere un figlio e poi di crescerlo.
- Spiegare come non sia colpa sua. Fin dalla più tenera età infatti, già intorno ai 3 anni il bambino sviluppa il senso di colpa e, nel caso di una separazione riterrà il suo comportamento direttamente responsabile di tale evento. Si ribadirà che al di là del futuro della coppia, il figlio è stato desiderato e amato in passato come lo sarà nel futuro.
- Spiegare che potrà continuare ad amare entrambi i suoi genitori come prima. Così come l’amore dei genitori non cambierà nei confronti del figlio, deve essere chiarito che anche l’amore del figlio verso entrambi i genitori non deve modificarsi a causa della separazione. Questo aiuterà il bambino a mantenere un’idea salda di continuità del legame d’amore sia con il papà che con la mamma.
Mara Giani – Psicologa, psicoterapeuta e mediatrice familiare
Mamma Cattiva dice
Leggo in questo interessantissimo parere:
“L’annuncio non (immagino che questo NON non dovesse esserci) deve escludere i rancori, le recriminazioni o i sensi di colpa che possono riguardare la coppia. Deve essere comunicato il più serenamente possibile, come una decisione raggiunta di comune accordo. Qualora, come è comprensibile, esistano conflittualità e rancori che intralciano il raggiungimento di un accordo quanto meno rispetto alle modalità di comunicazione con i propri figli, è bene che la coppia si rivolga ad uno specialista che possa aiutarli a trovare una strada comune.”
E, mi dica dott.ssa Giani, come si può fare se una delle parti si rifiuta di rivolgersi a uno specialista e continua a comunicare con i bambini da sola, continuando a far prevalere rancori e recriminazioni? Come convincersi che la coppia genitoriale deve proseguire rispetto alla coppia coniugale? Grazie per l’eventuale risposta che vorrà darmi.
raffaella dice
Mio marito, 40 anni, quando parla della separazione dei suoi,avvenuta quando aveva 10 anni, ha ancora gli occhi lucidi.
Raffaella