Il primo concerto si può anche scordare.
Ma il primo concerto con tuo figlio no. E nemmeno il primo concerto con i tuoi genitori. Io avevo 8 anni quando sono andata con i miei a sentire De Andrè.
Campovolo è il più bel posto d’Italia dove organizzare concerti. E sapete perché? Perché non è un posto da concerto. È IL posto della festa. I concerti a Campovolo sono happening, dove gente assiepata da giorni incontra gente che entra alle 22, dove gente passeggia, a concerto iniziato, come sul lungomare e dove, sugli asciugamani, mamme che allattano incrociano sguardi di anziani che giocano a carte. Non c’è un altro luogo così.
Ed è anche un posto dove, nonostante 150.000 persone, i bambini posso giocare a pallone in attesa dell’inizio.
Ma sei matta? Un bambino lì in mezzo?
Conosco Campovolo, l’ho studiato all’ultimo concerto di Ligabue e sapevo che era il posto perfetto per avvicinare un bambino a un evento del genere. Ho avuto la conferma. Lo stimolo di dieci ore continuative di festa, di colori, di calci al pallone, di risate e gente lieta l’ha riempito di emozione. Gli occhi brillanti, poter cantare la sua adorata “Io vagabondo” con altre 150.000 voci: “Mamma, ho i brividi. E non è il freddo”.
E poi il motivo: valeva la pena partecipare con un po’ meno spensieratezza, avendo un bambino al seguito, ma con la consapevolezza di essere nel posto giusto, con le persone giuste, per il motivo giusto.
Ligabue, poi, è come Re Mida: che piaccia a meno (io sono di parte, lo vedo e lo ascolto da 22 anni), tutto ciò che tocca diventa oro.
Muove folle da 150-180.000 persone. Per noi è uno di casa, che va a pranzo al Blanc e a mangiar tigelle da Lisandrèt. È uno che è talmente di casa che non lo si disturba mai quando lo si incontra. E lui, ne son convinta, non si è mai spostato da qui anche per questo. Gli anziani, quelli sì, lo chiamano: “Luciano, vin che n’atim, mètet a séder!”. Lui si siede, sulla panchina sotto casa, a Correggio. E tu lo vedi dalla finestra, seduto a chiacchierare come uno qualunque.
È uno che ti fa pentire di non essere andata a cena quella volta là che tuo padre ti voleva portare con sé e tu, un po’ insicura, per paura di fare figure magrissime, hai rifiutato.
Poi, è tutto costruito, anche la sua semplicità è “artefatta” ed è, per dirla con Vanni Codeluppi, un prodtto di marketing ben riuscito e balbalbla. Io però lo vedo a fare la spesa ed è uno che parla con la gente. Uno che ascolta la gente. Parla e ascolta.
Una città che raddoppia. Ecco Reggio Emilia ieri.
Italialovesemilia, ha portato qui 150mila persone. Campovolo è abituato a questo. Dal primo concertone del 1997, quello degli U2, con alterne vicende, ha imparato a gestire folle mai viste in Italia e lo fa sempre meglio.
Poi certo, c’è chi si lamenta perché va fatto, però poi magari per non stare in fila compostamente e arrivare prima al parcheggio rompe le reti o si butta di notte sulla tangenziale.
Gente dal Salento, dalla Sicilia, da tutta Italia, gente che si è mossa, per restutuire i banchi ai bambini di Medolla, Finale, Novi e Mirandola (18mila studenti in nuove scuole prefabbricate, 70mila in altre ristrutturate entro il 15 ottobre).
Il grazie a chi è venuto da lontano suona retorico, ma dovuto. Io però voglio ringraziare anche chi ha pagato il biglietto ed è venuto pur essendo di Bologna, Modena e Reggio Emilia: era facile sentirsi “terremotati” e mettersi alla finestra. E invece il parcheggio bici era pieno zeppo.
Andrea dice
Come ti scrivevo nel post sulla fragilità, avere i pori aperti è in po’ questo.
Io quest’anno porterò i miei a Monza. Tu ci sei? Ci vediamo?
Noi saremo lì il 24!
Mammaimperfetta dice
Il 24 anche io ma stavolta senza nessun bambino. Ci vedremo sicuramente. Dormite a Monza? Ti diamo una mano con i bambini.
Veronica dice
Ciao Silvia!
Io c’ero… E’ stata un’emozione grandissima. Avrei voluto anche io portare con me la mia bimba, ma l’ingresso era vietato ai bimbi sotto ai 6 anni… e lei di anni ne ha 3 e 1/2! …
L’anno scorso l’ho portata a vedere il Liga ed è stato bellissimo! Anche se sul finire si è addormentata! Siamo rimasti in fondo in fondo, abbiamo ballato e siamo “scappate via” mezz’ora prima che finisse tutto in modo da non uscire con la calca di persone.
Ora, tutte le volte che passiamo davanti al Campovolo mi chiede sempre “dov’è il Liga?”…
E quest’anno mi è dispiaciuto tantissimo non poterla portare con noi… anche se in realtà di bimbi piccoli ne ho visti! :ermm:
Ciaoooo!
Livio dice
Cara Silvia, ricambio il tuo commento lasciato al mio post http://www.liviosgarbi.com/attualita/diario/italia-loves-emilia-io-non-cero/.
Come già spiegato sul mio blog, ahimè, io non c’ero e sai quanto avrei voluto esserci.
Leggendo le tue righe mi sono convinto ancora di più del fatto che sia stato un errore. Ma non ne faccio una “tragedia”, anzi, imparo dall’errore e la prossima volta non mancherò. E farò di tutto per condividere l’esperienza con i miei piccoli. Farò leggere il tuo post a mia moglie 😉
sonia dice
Ciao ti leggo sempre e mi emozioni sempre. lavoro al centro commerciale petali e la sera prima sentivamo le prove, grande emozione. Abito in un comune in provincia di Modena e come dice mio padre,anche da noi ha dato una bella scrollatina.
Uscita dal lavoro ho visto l’autostrada bloccata fino a modena nord, ma quanta gioia ed emozione nell’aria! Ho un bimbo di 11 mesi e crescerà anche lui ascoltando Ligabue…..
mammachetesta dice
Unico rimpianto: non esserci incontrate!
Continuo a cantare e ballare da sabato (e ogni tanto mi parte il gingle di Radio Loves Emilia che ci hanno fatto sentire per un’ora O_O ).
Meraviglioso. :heart:
Simona dice
Grazie per questa chicca.
Qui siamo ancora troppo ingestibili ma presto seguirò lo spunto. Foto che parlano di serenità.
Anna dice
Potessi tornare piccola, vorrei essere tua figlia. Trovo i tuoi figli dei bambini davvero ricchi. Perchè impareranno da te, oltre alla solidità che ti contraddistingue, la capacità di cogliere i piccoli particolari saporiti della vita. Come quella manina sullo zainetto.
Grazie per questo post.
PS: Ligabue a cena????? E hai rifiutato????
Francesco Torcetta, Pediatra dice
E’ stata una giornata fantastica e posso testimoniarlo perchè ero lì con mio figlio che non si vede per ovvi motivi. Questo post condensa perfettamente e in modo sublime l’atmosfera che si era creata e la felicità dei bambini. Silvia come sempre riesce a condensare in un post un universo di sentimenti e di bellezze che raramente si possono leggere e và ringraziata e seguita per quello che riesce a comunicare da questo spazio virtuale ma terribilmente reale.
Grazie Silvia
Chiara dice
Sei fantastica. Tuo figlio se ne ricorderà per tutta la vita. Si vede: è stata una giornata indimenticabile. La serenità si respira in ogni parola. Tuo figlio che si occupa dell’altro bambino poi è sublime. Lo sta aiutando, vero?
Non ti sei commossa a vederli? Si, conosco già la risposta. Infatti hai scattato.
L’ambiente in cui crescono fa la differenza.
Bacio.
C.
Monica dice
Io questa perla la pubblicherei sul sito del Comune!
Fantastica.
Alessandra dice
Ciao Silvia, la tua scelta è stata da mamma meravigliosa quale sei, tuo figlio ricorderà per sempre questa notte speciale e te ne sarà grato (ma quanto è importante la GRATITUDINE per una vita felice, tu lo sai!). Io ho proprio pensato che se il mio Marco (che di anni ne ha quattro) avesse avuto 8/9 anni, l’avrei portato di volata! Ho visto il concerto su DeeJay Tv ed è stato emozionante già così, figuriamoci dal vivo (e di solito i concerti in televisione sono come una minestrina insipida quando si è malati).
Da reggiana adottiva, ringrazio gli artisti e l’organizzazione per averci regalato magnifiche emozioni e… una o due scuole, speriamo in tempi brevi.