Domanda
Salve dottoressa,
ho un bambino che ha compiuto 3 anni a luglio cosi a settembre ha iniziato la scuola materna, ma ogni mattina è un trauma inizia a piangere alle sette del mattino, non vuole vestirsi, non vuole venire in braccio, urla piange è non riesce a calmarsi.
A volte riesco a portarlo a scuola altri giorni no. Quando va a scuola l’insegnante mi dice che si calma che gioca e mangia.
Io sono disperata, non so più come fare: se mi arrabbio con lui non risolvo niente e se cerco di prenderlo con le buone non riesco a risolvere niente lo stesso.
Mi aiuti.
Avevo pensato di ritirarlo ma non mi sembra una buona idea.
La ringrazio per aver letto il mio messaggio e aspetto una sua risposta.
Risposta
Carissima,
la scuola materna per un bambino , soprattutto se non ha frequentato il nido, rappresenta la prima entrata “in società”, il primo reale distacco dall’ambiente famigliare verso una comunità di pari con altre figure adulte di riferimento che non sono i genitori, i nonni o altre persone che gravitano nell’intimità della casa.
Ogni bambino vive in modo particolare questo momento, con le proprie reazioni ed i propri tempi che a volte non coincidono con i tempi
dell’inserimento. Come in altre occasioni ho scritto, ritengo importantissimo il rapporto che si crea tra la struttura educativa e la famiglia.
E’ importante “lavorare in squadra” con le maestre; comunicare le proprie difficoltà e ascoltare eventuali suggerimenti.
Soprattutto in situazioni come quella che lei sta vivendo.
Capisco perfettamente quanto in questo momento si senta in difficoltà e mi rendo conto di quanto possano essere faticose per tutta la famiglia le mattinate di pianti e proteste.
Nonostante questo generi tensioni, sensi di colpa e tanta preoccupazione è importante mantenere la calma, e pensare che molto presto cambierà.
Mi sembra importante partire cogliendo l’elemento positivo che riporta nella sua lettera: “Quando poi entra a scuola, si calma, gioca e
mangia”. Il fatto che , superato il momento del distacco, si inserisca nell’attività della classe denota un minimo di inserimento che non è il rifiuto totale verso la comunità in cui è inserito.
Dal contenuto della sua lettera non riesco a capire se questo disagio sia la reazione a situazioni di stress, cambiamenti in famiglia (come la nascita di un fratellino, un trasloco), oppure legati al carattere, magari molto sensibile, del suo bambino.
Vorrei darle qualche suggerimento generico che può esserle utile per riuscire a superare questo momento di crisi.
Un aspetto importante per un buon inserimento scolastico è far sì che questo diventi una routine quotidiana; spesso frequentare “a singhiozzo”, non è d’aiuto in quanto non contribuisce al consolidamento di un’ evento che si ripete quotidianamente che permette al bambino di avere più controllo sulla propria vita e lo aiuta a gestire un distacco .
Giorno dopo giorno il bambino impara ad affrontare il distacco dall’ambiente familiare consapevole del ritorno a fine giornata.
Cerchi di rivivere con suo figlio il tempo passato a scuola; lo ascolti rafforzi le cose interessanti fatte, accolga le attività che non gli sono piaciute e interessi alle relazioni di amicizia con altri compagni.
Un’altro suggerimento che vorrei darle è quello di provare a delegare per un periodo (se è possibile), l’accompagnamento a scuola di suo
figlio, magari chiedendo al papà o ad un famigliare. Questa “persona ponte” potrebbe essere utile a lei per stemperare un po’ lo stress di questa situazione e potrebbe aiutare anche il suo bambino a diminuire il carico emotivo che prova dovendo staccarsi da lei per entrare in classe.
Spero che questi suggerimenti le possano essere utili, sottolineo ancora l’importanza di un rapporto di fiducia tra voi e le maestre che stanno imparando a conoscere vostro figlio e la vostra famiglia e possono darvi indicazioni più specifiche.
Un caro saluto.
Lara Pistone – Educatrice
DANIELA dice
Che bello Concetta! speravo tornassi a raccontare come andava avendo vissuto anche io a novembre lo stesso problema e speravo la situazione fosse migliorata, grazie per esser tornata a raccontare e davvero questo blog fa sentire meno sole e sprona a riuscir a risolvere i piccoli grandi drammi ai quali i nostri splendidi bimbi mettono di fronte. Il fatto che smetta poi di piangere e il supporto delle insegnanti sono fondamentali, se il mio avesse continuato a piangere durante la mattinata senza integrarsi sinceramente lo avrei ritirato. La materna deve esser un’esperienza positiva, di gioco, di apprendimento, di relazione, se dopo alcuni mesi di tentativi cosi’ non fosse in tutta onesta’ non vedo perchè continuare invece che riprovare l’anno dopo e magari continuare a farli solo piangere e star male. Ora Luca va volentieri, ha i suoi amici, lo vedo proprio entrare sorridente e mai lo avrei detto! Un bacione Concetta, ti capisco e sono davvero felice per te!
Stefania dice
Sono proprio contenta, questa si che è proprio una bella notizia!!!
concetta dice
salve mamme ,sono ritornata…volevo farvi sapere che ho adottato anche io il metodo suggerito da voi e devo dire che ha funzionato….la mattina non piange quasi più a casa riusciamo ad andare a scuola in modo tranquillo….con il giusto equilibrio…a scuola fa ancora i capricci ma le insegnianti hanno detto che si calma subito e cominque quando torna a casa è molto sereno…grazie dei vostri consigli…e di non farmi sentire sola in questo cammino…:-)
DANIELA dice
Molto bella l’iniziativa del libro da portare!
Aggiornaci Concetta!
Stefania dice
Sai Daniela che anche io avevo adottato lo stesso metodo? Devo dire che ha funzionato anche con Flavio. Si svegliava, lo lavavo e cambiavo e poi poteva guardare i cartoni intanto che io cambiavo la sorellina e ci preparavamo per uscire!!
Nella scuola di mio figlio i bambini possono inoltre portare a scuola dei libri che poi la maestra leggerà in un momento di pausa. Flavio spesso porta a scuola il suo libro preferito per condividerlo con la maestra e i suoi amichetti e credo che anche questo possa essere di aiuto.
Forza Concetta, vedrai che a poco a poco tutto si sistemerà.
Stefania dice
Sai Daniela che anche io avevo adottato lo stesso metodo? Devo dire che ha funzionato anche con Flavio. Si svegliava, lo lavavo e cambiavo e poi poteva guardare i cartoni intanto che io cambiavo la sorellina e ci preparavamo per uscire!!
Nella scuola di mio figlio i bambini possono inoltre portare a scuola dei libri che poi la maestra leggerà in un momento di pausa. Flavio spesso porta a scuola il suo libro preferito per condividerlo con la maestra e i suoi amichetti e credo che anche questo possa essere di aiuto.
Forza Concetta, vedrai che a poco a poco tutto si sistemerà.
DANIELA dice
Cara Concetta anche Luca non voleva vestirsi proprio per non andare all’asilo (mentre le prime due settimane lo rincorrevo perchè voleva andare all’asilo appena sveglio in pigiama!!), io ho fatto cosi’ che magari non è giusto ma ha funzionato: gli ho promesso che poteva guardare un po’ di cartoni se poi si lasciava vestire e se poi quando la mamma diceva “è ora di andare” lui avrebbe spento i cartoni senza capricci, altrimenti non li avrebbe visti. Cosi’ guarda Pippi calzelunghe o Barbapapa’ e si lascia vestire tranquillo, guarda la tv ma osserva anche quello che gli metto dicendomi se questa o quella maglia non gli va bene!! Ogni matt. lo stesso rito, gli dico accendo la tv ma quando dico si va’ si va’ ok? e quando è ora faccio spegnere a lui la tv, a volte è un po’ restio ma cerco di beccare il momento in cui il cartone finisce per dirgli”vedi tanto è finito!” e se non è finito lo rassicuro che tanto la tv è sempre qui e se non fa capricci la puo’ vedere anche l’indomani prima dell’asilo, lui spegne da solo e ci s’incammina tranquilli e sereni, parlando e quando arriva è felice di vedere i suoi amici, ora le mattine sono serene e tranquille, davvero tienimi aggiornata, quanto ti capisco!! un abbraccio
concetta dice
carissima Daniela,volevo farti sapere che questa settimana sembra che il mio bambino sia migliorato….solo la mattina fa ancora i capricci per alzarsi e vestirsi….sapresti darmi qualche consiglio?????grazie di essermi vicina ne ho bisogno…….
DANIELA dice
Mi farebbe davvero piacere avere notizie visto che questo “problema” l’ho appena affrontato e risolto non dormendo la notte e quant’altro e arrivando a scrivere qui sul blog in uno stato di disperazione che se ci ripenso mi risento male!!! Auguroni di tutto cuore.
concetta dice
vorrei ringraziarvi dei vostri commenti…mi sono di grande conforto…vi darò presto notizie…grazie di cuore…..
DANIELA dice
Vorrei rassicurare anche io avendo avuto un bimbo che per non andare all’asilo ha vomitato ogni mattina per un mese intero, uno strazio. Se ti va io ho scritto tutta la mia esperienza in Scritto da te, non vuole andare all’asilo che fare? e nei post successivi l’evoluzione del tutto. Se le maestre mi avessero detto che le mattinate le trascorreva solo senza voler interagire con gli altri bimbi o attivita’ lo avrei di certo ritirato provando l’anno dopo a 4 anni, convinta che non sarebbe cresciuto “diverso” o “indietro” frequentando la materna a 4 invece che a 3 anni, ma il fatto che invece socializzava e partecipava attivamente ha tutto mi ha dato la forza di resistere e cosi’ ora la materna è l’esperienza positiva che doveva essere.
Un abbraccio, ti sono vicina, ti capisco, eccome!!!
Stefania dice
Vorrei rassicurare la mamma, perchè anch’io ho vissuto la stessa esperienza e concordo con quello che ha detto la dottoressa. Anche mio figlio il primo anno piangeva sempre per andare alla scuola materna.
Lo ha fatto tutti i giorni da settembre a gennaio. Per me era un strazio ma le maestre mi rassicuravano dicendo che a scuola era sereno e giocava. Io l’ho sempre mandato tutti i giorni, a volte dovevano proprio staccarmelo dalle gambe perchè si attaccava come una scimmietta in lacrime. Poi a Gennaio come per magia ha incominciato ad andare a scuola senza piangere.
Penso che sia dovuto a una combinazioni di fattori: 1) è maturato in maniera esponenziale durante le vacanze di natale (si vedeva a vista d’occhio che aveva acquistato una sicurezza che prima invece non aveva);
2) ha incominciato a portarlo a scuola mia suocera perchè io ho ripreso il lavoro.
Quindi forza e coraggio e vedrai che tutto si risolverà per il meglio.