Domanda
Le scrive una nonna di 56 anni legatissima al suo nipotino di quasi tre anni.
In quest’ ultima settimana mia figlia e mio genero hanno comunicato a Nicolò, in maniera dolcissima, con l’aiuto di libricini fantastici, che la mamma aspetta un fratellino. Felicissimo nelle sue manifestazioni, però ha deciso di tenere questo segreto solo per lui, papà e mamma.
Tengo a sottolineare che Nicolò per me non ha mai avuto segreti… tra noi esiste un rapporto davvero “speciale”… giochiamo per ore assieme con una grande complicità … è un bambino intelligente e vivace … però questa gioia non la vuole condividere con me.
Io non so come comportarmi con lui… Le chiedo gentilmente un consiglio.
Grazie, Nonna Paola.
Risposta
Cara Nonna Paola,
la ringrazio di avere condiviso con noi un racconto tanto tenero e delicato.
Nicolò è piccolino, e lei è una nonna davvero giovane! Immagino con facilità la bellezza del vostro rapporto.
L’arrivo di un fratellino in una famiglia è un momento molto importante, che equivale a un terremoto emotivo per molti dei suoi membri: cambia molto rapidamente gli equilibri prestabiliti, e questo, anche se gli adulti non ne sono esenti, un bimbo lo avverte ancora di più.
Quel che intuisco, perché non mi è chiaro da ciò che mi scrive, è che Nicolò non è a conoscenza del fatto che anche lei sa della bella notizia, di conseguenza ha scelto che sia un segreto tra lui e i suoi genitori.
Un’altra riflessione la faccio sul fatto che il senso del “segreto” è un concetto emergente all’età di Nicolò, e il fatto che finora non ha mai avuto segreti per la nonna, come lei scrive, è anche dovuto al fatto che era molto piccolo.
Nicolò si trova in un’età in cui è fortemente presente il senso di individualismo, significa che, sia per la sua fase di vita, sia per la sua condizione di primogenito, è abituato a misurare il mondo con parametri “esclusivi” (com’è normale che sia).
Inoltre è ancora piccolino per comprendere pienamente il significato di “aspettare un fratellino”, nonostante l’ausilio del librino sia stata un’ottima scelta. Credo che in qualche modo abbia compreso che c’è un cambiamento in arrivo, e che sia anche un cambiamento importante.
I genitori sono per un bambino il punto di riferimento e il legame affettivo più grande: un attaccamento sicuro con loro permette di aprirsi fiduciosamente ad altre forme di legame, come quello che ha stabilito Nicolò con lei. Questo significa, in altri termini, che Nicolò è stato finora molto sicuro dell’amore di mamma e papà, da portersi permettere “scorazzate libere e fiduciose” anche in altre relazioni importanti, come quello con la nonna, certo che al suo ritorno a casa avrebbe comunque trovato lo stesso legame incondizionato con i genitori.
Ragionando per ipotesi, “un campanellino di allerta” deve aver avvisato il piccolo del cambiamento in arrivo, e questo può avergli fatto sentire la necessità di proteggere l’intimità del rapporto familiare (penso all’originalità della scelta di mantenere un “segreto” solo per la loro famiglia) e la sua posizione privilegiata, laddove percepisce che possa essere messa in discussione.
Tutto ciò non è preoccupante, né anormale, ma una sana espressione di sensibilità emotiva e di vivacità intellettiva.
Dividere l’amore dei genitori, fino a questo momento esclusivo, è per un bimbo primogenito qualcosa di inimmaginabile, e richiede (e richiederà) una fatica notevole (se pur di ausilio per lo sviluppo della personalità).
La mamma sarà necessariamente impegnata su più fronti, e proprio in questo momento altre figure potranno essere determinanti per Nicolò, per superare le difficoltà che arriveranno: in particolare il papà, e i nonni, ancora di più se con lei, nonna Paola, ha costruito questo rapporto così speciale.
E’ giusto che voi sappiate che accogliere bene la notizia dell’arrivo del fratellino è solo il primo passo di un lungo percorso, e che Nicolò avrà bisogno di tempo per comprendere pienamente cosa succede, per assimilare il cambiamento, e per esprimere tutte le sue emozioni a riguardo. Permetteteglielo.
Non saranno tutte emozioni positive, com’è sano che sia: da un lato perché tutta la ricchezza di “amore esclusivo” diminuirà senza che lui abbia mai fatto questa esperienza (si ritroverà a dividere presto affetti e situazioni!), dall’altro perché perderà il suo ruolo di “piccolo di casa” in relazione a qualcuno che sarà più piccolo di lui, e che gli “ruberà il titolo” per cause naturali.
La gelosia che arriverà non sarà “contro il fratellino”, ma “contro il cambiamento” e per paura di un’esperienza che non conosce.
Mi sembra prematuro suggerirvi possibili accorgimenti al momento in cui sarà presente il fratellino. Preferisco invece dedicare qualche riga a lei, nonna Paola.
Colgo pienamente il suo vissuto nella parola “speciale” messa tra virgolette quando descrive il suo rapporto con Nicolò. Penso che anche per lei è una prima volta: la prima volta che Nicolò manifesta il bisogno di chiusura e protezione nel guscio familiare, invece della consueta apertura al mondo familiare esteso.
Sono fermamente convita che l’unicità di questo rapporto non è messa in crisi dal bisogno di intimità che il bimbo ha manifestato davanti a questo evento importante, ma lei avrà modo di percepirlo ancora di più quando la gravidanza procederà, e Nicolò avrà bisogno di qualcuno che gli ricordi di essere unico e speciale.
I nonni, per fortuna, “servono a questo”: sono liberi da ruoli educativi, vivono un ritmo di vita più lento e quindi più vicino alle esigenze dei piccoli, hanno l’esperienza che consente loro di non mettersi eccessivamente in crisi, vivono il rapporto col bambino con spontaneità.
Nicolò avrà bisogno di questi punti di riferimento, man mano che il suo nucleo familiare si trasformerà, e il tempo che lei potrà dedicargli sarà molto importante quando arriverà il fratellino. Potrà accompagnarlo, con il suo essere “una nonna speciale”, in una transizione molto delicata, dedicandogli il tempo del gioco e della lentezza che rappresenteranno per lui la costante di sempre.
La invito a confrontarsi coi genitori di Nicolò su come procedere relativamente al “segreto”: migliore è il dialogo “genitori-nonni”, migliore sarà il rapporto “nonni-nipoti”.
Una prima ipotesi potrebbe essere quella di metterlo a conoscenza del fatto che anche lei sa della notizia. Un’altra, che caldeggio maggiormente, potrebbe riguardare la possibilità che sia Nicolò ad “informarla”, annunciando l’arrivo del fratellino, rendendolo così protagonista del cambiamento.
Credo che questo bisogno del bambino vada rispettato nel suo significato di momento di assimilazione della novità. Sono convinta che (forse prima ancora che lei legga la mia risposta) Nicolò verrà presto da lei a condividere questa cosa importante che gli è capitata.
Se nelle poche righe che mi ha inviato non avesse espresso tutti i suoi dubbi, la invito a ricontattarmi.
Faccio a lei e alla sua famiglia i miei migliori auguri per questo straordinario momento di vita.
Dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa
Nonna Paola dice
Oggetto: un bimbo, una nonna speciale e il suo primo segreto.
Un grazie di cuore per la sua risposta. Come Lei ha previsto, Nicolò pochi giorni dopo il mio messaggio, ha trovato il modo di coinvolgere tutti per la bella notizia … in cher modo? Semplice, lui voleva che fosse la mamma Martina a raccontare la notizia a nonna paola e nonno fabio.
Un’esplosione di gioia per tutti, anche perchè in concomitanza con l’ecografia di mia figlia …… si è saputo che sarà una bimba …. un desiderio che nicolò ha sempre espresso a modo suo con gesti dolci e semplici … tanto da decidere che la sua sorellina si chiamerà “Gaia”. Ha già comprato per lei assieme al suo papà la sua prima tutina.
Non voglio dilungarmi, voglio solo ringraziarla per la dolcezza con la quale lei esprime concetti importanti sulla “vita”
Avrei voluto tanto incontrare nelle mie terapie una psicologa con la sua sensibilità!
Sono certa che Lei sarà un aiuto prezioso per molte mamme!
“nonna paola”