È di oggi la notizia che Google, prima azienda la mondo per i cosiddetti fringe benefit ai dipendenti, ha l’occhio puntato sulle scuole comunali dell’infanzia di Reggio Emilia.
Susan Wojcicki, in particolare, ne ha fatto un suo cavallo di battaglia ed ha scelto la qualità dell’impronta tricolore per i figli dei dipendenti dell’azienda. La filosofia che ha proposto la Wojcicki è quella che sta alla base delle scuole reggiane la cui paternità pedagogica è da attribuire a Loris Malaguzzi.
Ma la scelta qualitativa non sempre paga e questa presa di posizione della Wojcicki è destinata a comportare non poche ripercussioni sull’equilibrio interno dell’azienda.
Gli asili, infatti, sembrano essere improvvisamente diventati un problema a Mountain View. Se Google era riconosciuto come uno dei migliori posti al mondo presso cui lavorare, ciò era in buona parte dovuto anche al servizio “low cost” che l’azienda metteva a disposizione dei dipendenti per il “day care” dei propri bambini. Improvvisamente, però, l’offerta a basso costo è scomparsa lasciando il posto all’eccellenza del Reggio Emilia Approach.
Il passaggio dall’asilo avuto fino ad ora all’asilo di impronta reggiana ha comportato un balzo dei costi del 77% e tale scelta non è stata accolta di buon grado da parte di quanti fruivano con piacere del vecchio profilo educativo riservato ai propri pargoletti.
La tariffa antecedente era di 1425 dollari al mese. La nuova retta è di 2500 dollari. La crescita è dunque sostanziale e quantificabile in circa 20.000 dollari annui, tutta spesa aggiuntiva al carico dei genitori alle dipendenze dell’azienda di Mountain View. E ai genitori non è bastato sapere che la lista d’attesa è destinata a scendere in tempi brevi grazie all’aggiunta di centinaia di nuovi posti (crescita peraltro dovuta al forte aumento del personale del gruppo): in mesi difficili per tutta l’economia, e con Google al centro di un piccolo problema di immagine sfociato anche in molte dipartite verso altri lidi lavorativi, questo cambiamento risulta essere pericoloso ed in grado di imbarcare acqua.
Staremo a vedere che sorte toccherà ai figli dei dipendenti più coccolati del mondo, io pago 1/4 della loro nuova tariffa, per entrambi i bimbi.
L’eccellenza si paga…ma non qui.
Perdonate la pessima qualità delle foto sottostanti ma si tratta di scansioni di alcune pagine del quadernone consegnato a fine anno al nido.
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