Quando lo scorso anno ho saputo, ben prima del lancio ufficiale, che si stava preparando a sbarcare sul Web “Una mamma IMperfetta“, fiction con il nome identico a questo blog, beh…ci sono rimasta male. Si scrive “male”, si legge “molto, molto, molto male”.
In qualche modo mi sentivo derubata della mia identità, che in questi anni ho costruito essendo profondamente me stessa, nelle mie imperfezioni e nel mio tentativo di essere una madre “sufficientemente buona”.
Ero arrabbiata.
Poi ci ho ragionato, sia da sola che con qualche amica, e mi sono accorta che ciò che a volte sembra esserci tolto, anche in malomodo, ci viene restituito mille volte, se lo condividiamo, se lo costruiamo insieme, se lavoriamo fianco a fianco.
Come “mamma imperfetta”, non volevo fare a gara su chi fosse più imperfetta dell’altra. Volevo ricostruire l’equilibrio, fare Rete reale, considerare questo blog e questa fiction come un’opportunità condivisa per parlare ancora alle madri, utilizzando linguaggi diversi per proseguire nel lavoro di sostegno alla maternità che porto avanti da tanti anni.
Alla fine quello che conta per me e che mi spinge ogni giorno a lavorare su questo blog è poter diffondere la mia idea di maternità, portarla a più donne possibili, quel che conta è spargere la consapevolezzaa che la perfezione non solo non esiste, ma è anzi una prigione.
E quindi, anziché combattere la guerra delle imperfezioni, ho provato a mettere da parte la rabbia: due voci si sentono meglio.
E come mi avete sempre sostenuto, scrivendomi email che conservo tra le cose preziose e lasciando tracce di amore, dolore e speranza su questo blog, così spero che anche oggi vogliate fare un cammino insieme a me, aiutarmi a condividere altri ostacoli, miei e vostri, gioire di questa “collaborazione travagliata” che sarà una nuova occasione per parlare, ciascuno a suo modo, anche critico (perchè io questa libertà me la riservo sul serio) di mamme e di donne in cerca di felicità.
Una stanza tutta per me, ovvero, esisto anche io
La prima puntata della seconda serie di Una Mamma IMperfetta si è aperta con un brano di Una stanza tutta per sè, saggio illuminante di Virginia Woolf. Un po’ forte, perché è un saggio che analizza la figura femminile e ne rivela tutti i diritti negati e le fragilità culturali che la circondano. Però la Woolf in prima serata, anche per 5 secondi, è sempre una meraviglia.
Una stanza, una metafora. Di uno spazio anche mentale che forse è la dimensione più articolata da declinare quando hai una famiglia da amare e da crescere… CONTINUA
Una nuova mamma, ovvero, il terzo figlio
Argomento caldo.
Anzi, forse no. Ma per me sì. Io desideravo tre figli nella mia vita. Anzi, ne desideravo 5 (a 20 anni), poi ne ho fatto uno e il desiderio si è ridotto a tre, infine è arrivato il secondo e lì mi sono fermata.
Perché? Per motivi diversi, di ogni ordine, di ogni profondità. Per motivi di cui mi sono già pentita.
La puntata di ieri di Una mamma Imperfetta parlava di questo, del mio pensiero fisso…CONTINUA
Il test dell’imperfezione, ovvero, il perfezionismo secondo me
Un “test dell’imperfezione” un po’ estremo, quello di ieri di Una mamma Imperfetta.
Troppo facile così, avrebbero dovuto essere più elastici perché noi ci sentissimo com-prese nella “categoria”. 😉
Io non mi sveglio di notte e non invento scuse per scappare dalle maestre dei miei figli, però so di essere profondamente imperfetta. I motivi li spiego da tempo, per riassumere, diciamo che ci sono momenti in cui ho la netta convinzione che i miei figli sarebbero più felici con accanto un’altra persona…CONTINUA
La quarta fase di Marcella, ovvero, la felicità
La quarta fase di Marcella.
È così che accade? Il marito ti lascia per un’altra e tu prima ti disperi, poi impari a sopravvivere e poi…?
Poi puoi recuperare i pezzi disintegrati della tua presunta felicità, ricomporli, attraversare il dolore e capire che puoi anche essere felice di nuovo.
Però ti manca quello che avevi prima…CONTINUA
Il teorema dell’uomo con bambino, ovvero, il ruolo di padre
Non sono la più adatta a commentare questa puntata di Una Mamma IMperfetta, quella sul “teorema dell’uomo con bambino”.
Forse dovrebbero commentarla le mamme dei compagni di classe dei miei figli. Sarebbero più adatte.
Anzi, non forse, sicuramente. Già lo fanno.
Perchè loro a scuola ci vanno, ogni mattina (e ogni giorno alle 13) così come ogni mattina ci va mio marito. Da sempre…CONTINUA
[…] MammaImperfetta. Io non mi sono espressa, per una serie di motivi, ma ho apprezzato moltissimo il post che Silvia ha pubblicato nei giorni scorsi – gli stessi di cui sopra – spiegando come […]