Domanda
Buon pomeriggio,
io ho un grosso problema: mi sono sposato un mese fa dopo nove anni di convivenza. Da questa convivenza abbiamo avuto una bambina che ha 2 anni e 8 mesi e a ottobre nascerà un’altra bambina.
Devo premettere che all’eta di 22 anni mi sono sposato perché la mia ex fidanzata rimase incinta, ma dopo 4 anni ci siamo lasciati per vari problemi.
Il mio primo figlio vive con me e mia moglie praticamente da quando abbiamo iniziato la convivenza ma da circa 8-9 mesi la mia attuale moglie ha iniziato ad avere una atteggiamento di repulsione nei confronti di mio figlio che è aumentata mese per mese esponenzialmente sprigionandosi in atteggiamenti vari come il non cucinare per lui o il non lavargli gli abiti.
Io ho cercato di mediare, di trovare una soluzione a questa situazione perché tanti amici mi dicevano che erano gli ormoni della gravidanza.
La prima cosa che ho fatto è stata quella di sopperire io a queste mancanze. Ora si è arrivati che lei non vuole stare a tavola quando lui cena e tutto questo mi fa star malissimo e mi provoca dei gran sbalzi di pressione a volte coliche addominali e anche vomito, ma lei dice che lo odia e l’ultima dichiarazione è stata che lei se ne vuole andare con la bambina e la piccola che nascerà.
Io non so come comportarmi ora inizia anche a mancarmi di rispetto e dice che io non sono un uomo che non ho gli attributi .
Come posso far ritornare tutto come prima?
Grazie,
un uomo che ama i figli e anche la moglie e che in questo momento si sente pugnalato.
Risposta
Carissimo,
grazie di aver condiviso con noi la tua difficile situazione. Ci descrivi di stare parecchio male, anche fisicamente, e di questo mi dispiace molto.
Comprendo che il clima nella tua famiglia in questo momento non è molto sereno. Come si legge nella tua “firma”, sei diviso tra il tuo amore di padre e l’amore per la tua nuova moglie, in una situazione in cui sembra quasi che tu debba scegliere e che non sia possibile conciliare.
Non è semplice per me aiutarti a far tornare tutto come prima: innanzitutto perché non è semplice che io possa risolvere a distanza, e poi perché certe situazioni possono evolvere, migliorare, ma difficilmente tornano esattamente come erano prima.
La vita è cambiamento, crescita: capisco quel che intendi, e so che il tuo desiderio è tornare ad una situazione di serenità, pacifica convivenza, rispetto. Perché questo avvenga, tuttavia, bisogna guardare al presente, alle risorse di adesso, e trovare il modo di andare avanti pur nella difficoltà di passare da uno stadio all’altro della vita di coppia.
Come voi siate arrivati a questa situazione di stallo non posso saperlo, ma posso pensare che sia possibile superare questa crisi, e trovare soluzioni nuove.
Molti sono gli ostacoli che una coppia si trova ad attraversare nel suo ciclo di vita, e spero possa in parte confortarti sapere che attraversare la crescita, specie nel caso di una famiglia allargata, non è semplice per nessuno. Qualcuno supera la crisi in modo autonomo, altri hanno bisogno di un piccolo sostegno, altri rinunciano ad andare avanti, si separano o si lacerano in conflitti distruttivi.
Questi sono aspetti che riguardano il dissidio tra te e tua moglie, ed è per questo che l’unico suggerimento che posso darti, soprattutto vista la delicatezza dei temi narrati, è di rivolgerti ad uno specialista per una terapia di coppia.
La convivenza richiede sempre impegno e buona volontà e penso che la situazione creatasi tra la tua nuova moglie e tuo figlio possa essere semplicemente la punta di un iceberg che sottende dinamiche che riguardano principalmente la vostra relazione coniugale, che per ragioni che io non conosco si è incrinata.
Il dolore ha diverse facce, e torto e ragione non stanno mai da una sola parte. Perché tua moglie sia arrivata a questo atteggiamento non posso saperlo, e immagino che nemmeno lei stia bene in questa situazione.
E’ importante che tu riesca a parlarle, e che troviate il modo di affrontare l’astio che in questo momento caratterizza il vostro rapporto. Sono certa che a nessuno piace vivere una coniugalità conflittuale, e che il desiderio di trovare un miglioramento appartenga ad entrambi.
Ritengo che il sostegno più valido possa arrivarvi da una persona che vi ascolti entrambi, che vi sia vicina, e che vi aiuti a trovare una nuova direzione per il vostro futuro, e nell’interesse di tutti e tre i vostri figli che hanno bisogno di voi e di una crescita sana.
Spero che questo avvenga nel più breve tempo possibile, e resto a tua disposizione per ulteriori suggerimenti o consigli.
Penelope dice
Finalmente….
finalmente trovo qualcuno che vive la mia stessa situazione e che puo’ capirmi….oltretutto tu sei lui e io sono al posto di tua moglie..sono incinta e io e mio marito abbiamo gia’ un bimbo di due anni.
Lui ha una figlia di sei da una precedente relazione disastrosa che continua in tribunale per l’affidamento condiviso.
Premetto che amo moltissimo mio marito e ho sempre trattato sua figlia cme fosse stata mia,non lo costringerei mai a rinunciare a lei e allo stesso tempo rabbrividisco al pensiero di essere io a separare i suoi figli.Purtroppo come avrai capito la nostra è una situazione ancora piu’ complicata dal gravoso conflitto che penalizza penosamente la vita di ogni singolo componente di questa famiglia allargata.La madre della bambnna ricorre a tribunali,assistenti sociali,neuropsichiatri infantili questo da quando la bimba è nata,tutto per dimostrare l’inadeguatezza del padre al ruolo,peraltro da lei unicamente sostenuta.é stat fatto un percorso di valutazione della genitorialita’,numerosi incontri in resenza di psicologi,mediatori familiari etc…il tutto sopportato da me incinta del primo figlio che ho sempre sostenuto le cirsi di mio marito numerosissime con tanto di scatti d’ira e nevrosi varie.Ad oggi è in terapia presso un neurologo poiche’ soffre di attacchi d’ansia e panico.Quindi ti capisco benissimo quando dici che stai male,no c’è niente di piu’ frustrante che lottare per la normalita’ familiare con bambini piccoli di mezzo.
Per quanto riguarda me ho vissuto questa cosa in modi molto diversi.sono partita come se fosse la cosa piu’ naturale del mondo,mi sono trvata davanti una bambinia di 3 anni che aveva bisogno di una persona normale a fianco e pquesto per lei son stata offrendogli tutto il mio sostegno e il mio amore,e come diceva spesso mio marito l’ho salvata.Le ho insegnato a dormire nel suo lettino,a non fare la pipi’ a letto e ho allentato quel legame morboso insano con la madre che sfogava le proprieinsoddisfazioni emotive sulla figlia rendendola fragile.Nel contempo anche il comportamento di quest’ultima è migliorato,ha preso casa da sola con una cameretta x la bimba,ma nn ha allentato ne tantomeno risolto la conflittualita’ nei confronti del padre e della nuova famiglia.L’assistente sociale ha rivisto gli orari di permanenza concessi presso il padre aumentando le ore di frequentazione da 10 che erano alla settimana frastagliate e scomodissime per la nostra vita migliorandole con tanto di pernottamento notturno.Piano piano le cose sono andate migliorando ma qualcosa si è rotto dentro di me quando probabilmente la madre ha migliorato il rapporto con la figlia,improvvisamente il mio ruolo nn c’era piu’…chi sono io???
Nel frattempo era nato nosro figlio e ibambini si sono legati profondamente come solo due fratelli possono,oltretutto negati,legati ad orari e giorni…
Questa cosa mi fa molto soffrir l’idea che mio figlio abbia una sorella un giorno si e due no e che nn possa vederla quando vuole e che mi chieda sempre dov’è….è molto triste…
é nato in me un senso di estraneita’ nei cnfronti della bambina,le sento un odore che nn è il mio,di una casa che nn è la nostra,vedo in lei comportamenti che nn sono appresi da noi,insegnamenti che nn condivido,soprattutto vizi che aborro..e io nn posso dire niente…posso darle una fetta di me ma lei nn è mia figlia,frequenta la mia casa e quando c’è lei io mi devo occuare anche di lei oltre che di mio figlio,mio marito che nn alza un dito e pensare al piccolo che cresce dentro di me che ha richieste fisiche di riposo a cui nn posso adempiere per ovvie ragioni…
a volte sono disperata a volte passo il tempo a odiare la madre e persino la bambina…con mio marito nn se ne parla mai paertamente perchè lui nn sopporta che io abbia questo prblema.per lui è normale che io accetti tutto e quando sono esemplare con lei lui nn lo rinconosce,vede solo quando sono scazzata e nn mi va di prendermi cura di lei perchè mi viene la repulsione e mi colpevolizza facendmi senire in colpa…
Durante la prima gravidanza ho messo al primo posto mio marito e la figlia,adesso credo sia giunto il momento di mettere la ia felicita’ e quella dei miei figli al primo posto…devo sentirmi in colpa?