Ieri è nato il terzo bimbo di un’amica. È nato con parto cesareo poiché se ne stava comodamente seduto anziché a testa in giù. Le altre due bimbe sono nate invece con parto naturale.
Tra le sue prime parole: “molto meglio il parto naturale, anche se non darò mai la soddisfazione a mio marito”.
Questo evento mi ha dato l’entusiasmo giusto per imbastire, alla mia maniera trasversale, qualcosa sul cesareo.
Mi piacerebbe sentire qualche esperienza di mamma cesarizzata, soprattutto per quanto riguarda il management del neonato nei primissimi istanti dopo l’estrazione.
Dopo quanto tempo dalla nascita avete potuto stare in intimità con il vostro bimbo? Vi hanno separato a lungo? L’avete attaccato subito?
Cos’è?
È un intervento chirurgico volto a far nascere i bambini. Si esegue praticando un’incisione nell’addome e nell’utero della mamma.
Tecniche
Oggi viene eseguito con tecniche che lasciano solamente delle piccole cicatrici, mentre una volta lasciava una lunga cicatrice verticale che partiva dall’ombelico e terminava al pube.
Tra le tecniche per eseguire il cesareo, ecco le più utilizzate:
- Metodo Pfannenstiel
L’incisione con la tecnica Pfannenstiel viene fatta in modo orizzontale a circa 10 centimetri sopra il pube. L’operazione dura circa 45 minuti: il chirurgo incide sottocute, divarica i muscoli addominali e apre il peritoneo fino ad arrivare alla breccia uterina. Una volta estratto il bambino ricuce il tutto con qualche punto metallico. Dopo circa una settimana, i punti verranno rimossi.
- Metodo Stark
È un cesareo “rapido” (circa mezzora), altrimenti detto “cesareo soft” in cui sia l’apertura della parete addominale sia la sua successiva chiusura, sono alquanto semplificate. L’incisione viene fatta sempre nella parte superiore del pube alla distanza però di circa 2 centimetri.
Dopo aver tagliato un piccolo occhiello, il medico abbandona il bisturi e si addentra nell’addome usando solo le dita in modo da separare i vari piani senza incidere. In questo modo viene rispettata l’anatomia e viene evitata la recisione dei vasi sanguigni che, essendo elastici, vengono scostati. Arrivato all’utero, il ginecologo inciderà come nella tecnica Pfannenstiel. È la tecnica attualmente più diffusa negli ospedali e nelle cliniche di tutta Italia.
A differenza del metodo tradizionale, il peritoneo e i muscoli dell’addome non vengono ricuciti, ma lasciati cicatrizzare autonomamente.
Anestesia
Un tempo si adoperava solo l’anestesia generale, oggi il parto cesareo viene invece effettuato sempre sotto anestesia loco-regionale o periferica. È questo infatti, il tipo di anestesia più usata nell’ambito dei tagli cesarei poichè la donna è sveglia e può partecipare alla nascita del proprio bambino.
Le anestesie loco-regionali sono tre:
- Anestesia epidurale
La puntura anestetizzante si esegue nella zona peridurale, quindi esternamente alle tre meningi che avvolgono il midollo spinale. Con questa analgesia le donne possono scendere dal letto durante il travaglio.
L’epidurale viene praticata quando durante il travaglio naturale sopraggiungono complicazioni oppure quando la gravida soffre di problemi legati alla circolazione sanguigna. Le sostanze iniettate nell’epidurale infatti entrano nell’organismo più lentamente.
- Anestesia spinale
L’anestetico viene iniettato all’interno dello spazio subaracnoideo, cioè all’interno dello spazio delimitato dalla dura madre e dall’aracnoide, dove si mischia con il liquido cefalo-rachidiano, cioè il liquido che circonda il midollo. L’impulso doloroso proveniente dai nervi viene così arrestato prima che raggiunga il cervello. Quando l’intervento è terminato e l’anestetico comincia ad esaurirsi la donna riprende i movimenti, la sensibilità e più tardi la sensazione dolorosa.
- Anestesia epidurale-spinale
Con questa anestesia combinata si procede prima con la spinale per il cesareo e poi, dopo la nascita del bimbo, con l’epidurale proprio come analgesico. Questo binomio combinato ha lo scopo principale alleviare anche i dolori nel post operatorio.
Cesareo “dolce”
Il parto naturale è un’esperienza gratificante ed emotivamente coinvolgente; quando però non è possibile evitare il parto cesareo, si può operare in modo che anch’esso diventi emotivamente denso.
Il primo passo per “addolcire” questa nascita è quello di favorire l’immediato attaccamento con il bambino. Una volta estratto, fatevelo posare accanto immediatamente, guardatelo negli occhi (è solo guardando negli occhi il proprio neonato che si libera quello che Michel Odent chiama il “cocktail di ormoni dell’amore”), accarezzatelo, attaccatelo al seno, proprio come si fa dopo un parto fisiologico.
Parto naturale dopo un cesareo (Vbac)
È possibile partorire naturalmente dopo un cesareo? Certo che si, ma occorre valutare analiticamente il rischio sia materno che fetale di questa scelta.
Nella donna cesarizzata alla prima gravidanza durante il travaglio di parto, le contrazioni uterine potrebbero lacerare la cicatrice del precedente intervento: è questo l’evento più temibile e temuto dagli ostetrici. Se ciò accadesse si verificherebbe una grave emorragia che metterebbe a rischio la vita di entrambi.
Durante un parto naturale in donna precesarizzata, il monitoraggio dell’andamento del travaglio deve essere eseguito con scrupolo: le contrazioni dovranno avere effetto sulla dilatazione perché se la contrazione si arresta alla cicatrice la farà cedere, se invece raggiunge la cervice, produrrà la dilatazione, fondamentale per il parto. Questa efficacia delle contrazioni va verificata con attenzione dagli operatori che seguono il travaglio.
Studi americani indicano che nelle donne precesarizzate è raccomandato effettuare il travaglio di prova.
Le principali Società Scientifiche nazionali ed europee, consigliano dopo un singolo cesraeo un travaglio di prova poiché nell’oltre il 50% dei casi, il parto avviene con successo per via vaginale.
Tale esperienza dovrà essere vissuta nelle strutture in cui è presente una equipe chirurgica che possa rendersi operativa in tempi brevissimi o, meglio ancora, in strutture dove l’equipe operatoria segue l’intero travaglio della gestante fin dall’inizio così da cogliere in tempo eventuali anomalie che dovessero consigliare l’esecuzione di un TC ripetuto. L’ospedale dovrà inoltre essere dotato di reparti di terapia intensiva neonatale, rianimazione e centro trasfusionale.
Cesareo a richiesta
“Il taglio cesareo è un intervento finalizzato a ridurre i rischi che il parto può comportare per la madre ed il nascituro. In assenza di indicazioni specifiche alla sua esecuzione diventa un intervento chirurgico, con i rischi relativi, non giustificato, sia dal punto di vista etico, sia medico che medico-legale. È necessario quindi che il medico si adopri per spiegare alla gravida i vantaggi che a Lei derivano dal partorire in modo naturale, quando possibile. L’insistenza della richiesta e la sua eventuale soddisfazione (taglio cesareo su richiesta della donna) devono a mio avviso essere esaudite solo dopo un colloquio con una psicologa, che sia eventualmente in grado di identificare quei casi in cui la richiesta della donna è motivata da paure fobiche dovute ad un substrato al limite della patologia. In questo caso, questa condizione può assurgere a dignità di indicazione all’esecuzione del taglio cesareo.
Il diritto della donna di determinare il proprio modo di partorire si confronta con il diritto del medico di non eseguire un intervento chirurgico non necessario, che comporta un rischio maggiore per la salute della paziente ed un esito cicatriziale cutaneo che dal punto di vista medico-legale può addirittura identificarsi con una lesione grave. Una risposta univoca e chiara a questo confronto non è oggi disponibile nella nostra giurisprudenza e spesso mi è capitato di ascoltare pareri discordanti, per non dire contrapposti, da parte di medici legali, magistrati, esperti di giurisprudenza.
È mio personale parere che il medico non possa essere obbligato ad eseguire un taglio cesareo senza indicazioni, specie in ambito di sistema sanitario pubblico, considerato tra l’altro il maggior costo del cesareo rispetto al parto vaginale.”1
Scrive Cristina Fiore nel suo bel lavoro sul intitolato Il cesareo nella volontà della mamma (link a fondo pagina): “la scelta volontaria della donna nell’avvicinarsi al TC come modalità di parto è quasi sempre legata alla tocofobia primaria (il terrore del parto presente ancor prima del concepimento, talvolta in età adolescenziale) o secondaria (in seguito a pregressa esperienza di parto traumatico, spesso medicalizzato). In questo terrore del parto sono contenuti aspetti psicologici legati a paure localizzate sia sul piano fisico e a ansie che riguardano il significato profondo del partorire e del nascere (la paura della separazione ad esempio ‘non solo la donna sta per perdere il suo bambino ma anche il bambino sta per perderla’, Lebovici 1983).”2
Parto gemellare
Le statistiche ci dicono che l’80% delle gravidanze gemellari terminano con un cesareo, il restante 20% con un parto fisiologico.
La decisione viene presa dal ginecologo intorno alla 35-36a settimana, solo dopo aver analizzato una serie di fattori ai quali è sempre sottesa (o è auspcabile che lo sia) la volontà di abbassare il rischio sia alla mamma che ai bambini.
Il primo fattore che viene solitamente preso in esame è la proporzione feto-pelvica, cioè tra le dimensioni dei bimbi e il bacino della mamma.
Anche le posizioni dei bambini nell’utero sono fondamentali nella scelta del tipo di parto. Il primo gemello, quello situato in basso e primo ad uscire, non deve essere nè posizionato trasversalmente né in posizione podalica.
La maggioranza degli ostetrici sono concordi nell’affermare che condizione irrinunciabile per il parto naturale è che il primo gemello sia cefalico. La posizione del secondo gemello è meno fondamentale. Perfetto se si presenta di testa, se invece, come accade nella metà dei casi, è in posizione podalica, può accadere che non si giri durante il travaglio. Tuttavia, anche se non si dovesse girare il parto naturale potrebbe avvenire ugualmente dato che i gemelli sono solitamente di dimensioni più ridotte (pesano in media 2,5 kg rispetto ai 3,4 kg dei bambini nati singolarmente).
Cesareo ripetuto
Il cesareo è un intervento che si può ripetere, ma è ogni cesareo ripetuto comporta per la donna un aumento del rischio chirurgico, un aumento di incidenza di complicanze per gravidanze successive, legate al rischio di rottura dell’utero e di lesioni di organi pelvici (vescica, intestino) alla riapertura della cavità addominale per il nuovo intervento.
Attaccamento
“Quando viene proposta l’anestesia epidurale o viene praticato il cesareo, il naturale adattamento della madre e del bambino è inibito, in quanto la concentrazione ormonale nel dopo parto è completamente diversa che dopo un parto fisiologico. Il bambino produce poca adrenalina fetale, una sostanza particolare, che lo protegge durante il parto e il periodo del bonding postnatale. Ciò non gli permette di attivare gli stimoli per promuovere il bonding e l’imprinting, gli manca la capacità di orientarsi, di trovare il seno, di trovare il cibo, di succhiare forte e di stimolare così il primo riflesso dall’ipofisi al capezzolo che favorisce la futura produzione del latte.
Spesso l’ostetrica abbandona il suo ruolo di tutore della salute, subito dopo la fuori uscita della sola testa del bambino e lascia, che un operatore del nido aspiri la bocca del bambino non ancora nato. Un bimbo disturbato da stress durante il parto, da farmaci in travaglio, non ha il riflesso dello strisciamento.
Anche gli altri riflessi sono indeboliti. Perde la capacità di passare da uno stato comportamentale all’altro in modo armonioso. Sono bimbi che facilmente si svegliano ogni volta che passano dal sonno profondo al sonno attivo, piangono quando stanno per svegliarsi, piangono spesso, hanno difficoltà a stare calmi, a fermarsi. Questo tipo di bambino ha bisogno di essere contenuto dalle braccia materne in modo molto stretto.”³
Cosa fare dopo
Dopo il cesareo prima si comincia a muoversi e prima si recupererà la totale autonomia. Già in seconda giornata la gravida può provare ad alzarsi, con l’aiuto di qualcuno.
I primi giorni qualcuno dovrà porgere il bambino alla donna per allattarlo perché tali movimenti le risulteranno molto dolorosi.
Anche l’eventuale ecchimosi attorno alla ferita si risolverà entro qualche giorno.
Dopo 4 giorni dal parto cesareo, in genere si esegue la medicazione della sutura e la dimissione avviene intorno al 5°-7° giorno in base alle condizioni della puerpera e, soprattutto, alle direttive del singolo ospedale.
Che adulto sarà?
Il parto cesareo evita al bambino la fatica di farsi strada nel canale materno, elimina il dolore della madre e il dolore e il senso di colpa del bimbo (senso di colpa che deriva, come scrive Leboyer, dalla paura di avere fatto del male alla propria madre, paura che nasce dal fatto che ad un certo punto del travaglio il bambino non la sente più, non ne sente più i battiti, ma percepisce solo la forza delle contrazioni che lo spingono fuori).
L’estrazione forzata però rappresenta un blocco al processo fisiologico a cui il bambino si stava predisponendo.
Leggi qui la bella prefazione italiana di Michel Odent al libro Il parto cesareo, solo se indispensabile, sempre con rispetto.
Statistiche – Primi ma ultimi
L’Italia è il paese del Nord del mondo in cui si ricorre più frequentemente al parto cesareo.
I bambini nati con cesareo erano l’11,2% nel 1980, ora la media è del 35%, con punte del 47% al sud e in alcuni istituti privati napoletani addirittura del 68%. Cifre che ci posizionano come fanalino di coda all’interno dell’Europa dove le percentuali dei parti cesarei sono ben diverse: 13 cesarei su cento in Olanda, 19 in Francia e 24 in Germania.5
Curiosità
Una pignoleria: la diffusa espressione “taglio cesareo” è scorretta perché è tautologica, è come dire che “i volatili volano”. Il termine “cesareo” deriva dal latino “caedere” che significa appunto “tagliare”, per cui dire “taglio cesareo” è come dire “taglio tagliato”.
Libri
Dopo un cesareo. Come rispondere alle esigenze di mamma e bambino
|
Il parto cesareo. Solo se indispensabile, sempre con rispetto
|
Mille e 1 no al parto cesareo. Amniocentesi, episiotomia, peridurale. Introduzione farmacologica
|
Documenti
Abuso di cesarei – Dott. Massimo Pietrangeli
Vbac (Vaginal Birth After Cesarean), epidurale e parto in acqua:intervista al Dott. Massimo Pietrangeli
Parto naturale dopo un cesareo di Simona proietti, ostetrica
Epidurale: tecnica, controindicazioni e complicanze di Danilo Celleno e Mariagrazia Frigo
Modalità di parto nella gravidanza gemellare – Dott.ssa Irene Cetin
Video
Immagini forti
Da quando ho letto Per una nascita senza violenza di Leboyer piango ogni volta che vedo e sento il terrore di questi piccoli.
Ho guardato decine di video: se per il parto fisiologico siamo ancora ben lontani (per quanto riguarda la maggior parte delle strutture sanitarie) dal rispetto del neonato, per il parto cesareo credo si debba ancora lavorare moltissimo: luci forti, voci alte, esclamazioni, applausi, maneggiamenti bruschi, prese per i piedi, ma, soprattutto, una domanda: le mamme dopo quanto tempo li possono abbracciare, annusare, guardare negli occhi?
Parto cesareo
Matheus
Parto di mio figlio
Nascita di Isabella
Link
Saperidoc
Farmasalute
Nascere in casa – Umbria
1 Intervista al Dott. Salvatore Alberico
2 Cristina Fiore,Il cesareo nella volontà della mamma
3Gabriella Fois, L’ostetrica Informa
4Indagine di Altroconsumo, giugno 2007
maivel dice
per me il cesareo ha piu rischio di un parto naturale io lo ho pasato di tutti colori.salve a tutte le mamme e di evitare questa operazione.
Roberta dice
Ciao a tutte.
Vorrei anche io lasciare la mia esperienze condividerla con altre mamme che, come me, ancora hanno nel cuore la ferita aperta lasciata dal cesareo…
Ho SUBITO il cesareo d’urgenza a seguito di sofferenza fetale causata dal farmaco in pastiglie somministratomi per l’induzione alla 38esima settimana per sospetta microsomia fetale.
Lorenzo e’ infatti nato di 4.060 kg!
Tutto e’ andato troppo velocemente ed io ero terrorizzata da quanto stava accadendo, tremavo come una foglia e tutto quel ‘ravanare’ nella mia pancia mi dava il vomito… La sensazione di stare subendo una violenza e’ stata cosi’ forte che ha prevalso su tutto…
Lori me lo hanno fatto vedere subito grazie ad un’ostetrica e poi lo hanno portato via.. Dopo pochi minuti (almeno credo) mentre mi ricucivano e mi avevano dato un sedativo per calmarmi, ho visto mio marito che lo stringeva a se’…. Io stesa sul lettino piangevo insieme a mio marito ma eravamo lontani e divisi da un vetro.
Poi mi hanno portata in sala parto per il tempo di controllo postoperatorio e mi hanno portato Lori che si e’attaccato subito al seno….io lo guardavo e il mio cuore era diviso tra amore e un senso di estraneita’….
L’ho rivisto il giorno dopo (ho partorito alle ore 00.50) in tarda mattinata e l’ho riattaccato al seno e solo allora…mi sono innamorata perdutamente di lui!
Credo comunque che lui abbia vissuto il mio stesso dolore del distacco, strappato improvvisamente da me.
Oggi ha tre mesi e vuole sempre starmi attaccato (sto allattando al seno) ma questo bisogno e’ reciproco…
Mi sento ancora una madre di serie B proprio perche’ tutti pensano che il cesareo sia una passeggiata e ancora soffro per quel parto naturale perduto per sempre…
Ma cerco di conquistarmi giorno dopo giorno il mio posto di mamma di serie A dando tutto il mio amore al mio piccolo.
Roberta
diana dice
salve , io ho avuto un cesareo d’urgenza a 35 settimane e 2 giorni: la bambina si presentava podalica e ha rotto le membrane, non me lo aspettavo ma me lo avevano preannunciato viste le mie condizioni: quarantenne e diabetica! il giorno che me lo hanno accennato, ho pianto, non volevo….poi Agata ha fatto tutto da sola! l’ho vista appena nata, ma stavo talmente male che quasi non me la ricordo! in compenso il papà ha potuto coccolarla e assistere al bagnetto! me l’hnno portata il giorno dopo e subito attaccata al seno! un allattamento faticoso , montata lattea scarsa e molto turakatte!in 10 giorni di ospedale, tra incubatrice e culletta termica…ma al nido sono state fantastiche! ho allattato fino ai 16 mesi. senza mai ricorrere ad aggiunte!ora dopo 2 anni circa sono nella medesima condizione, sono alla 32 settimana, con diabete e 42 anni! vorrei tentare il parto naturale, ma temo che finirà come l’altra volta. leggere il post mi ha fatto male, perchè non mi sembra di avere vissuto così male la cosa e nemmeno la mia bambina, ho paura che però possa succedere stavolta…..non credo di poter scegliere come non l’ho potuto fare l’altra volta.E’ sicuramente una esperienza traumatica, soprattutto i primissimi giorni, quando vedi le altre sgambettare dopo alcune ore e tu immobile e dolorante per giorni! fosse per me non lo rifarei, spero di scrivervi più in là e di dirvi che è andata come desidero!
sara dice
Io sono alla 34ma settimana della mia seconda gravidanza. Cesareo programmato per il primo figlio, Elia (per la presenza di cicatrici sull’utero dovute a una miomectomia laparoscopica di 3 anni prima)…cesareo programmato di conseguenza anche per questo secondo piccolo che arriverà (Luca??).
Alla prima gravidanza ci sono rimasta male, già mi chiedevo se avrei travagliato appesa alle liane o rotolante su un pallone, già mi chiedevo se sarei stata coraggiosa o no….Invece niente, stop alle fantasie, nascerà il 13 dicembre perchè la gine è di guardia quel giorno lì. Manco sceglie quando nascere questo pupetto…La sera prima abbiamo tenuto una riunione di famiglia io, mio marito e la pancia, gli abbiamo spiegato cosa sarebbe successo…Mi pareva giusto santo cielo, era lì a testa in giù da settimane, e non gli sarebbe servito a niente..
Come vedete non mi è ancora passata. Ora però non mi dispiace piu’ di tanto per la mancata esperienza per me (pazienza, la vita ci riserva tante prove, mi conoscerò tramite qualche altra, anche se quella del parto mi pareva ottima); mi spiace per il bimbo, so bene che se la natura ha predisposto in un modo, è quello il migliore per tutti. Elia è un po’ come avete descritto, soprattutto sul rapporto con “l’aiuto” dall’esterno. Chissà Luca.
Elia l’ho intravisto (dopo la prima visita in sala del neonatologo: non lo mollava piu’, la gine ha detto mentre mi ricuciva: “ma lo portate ‘sto bambino alla sua mamma o no?”, io ero rintronata e, solo alle sue parole, mi sono resa conto e ho sussurrato un timido: “eh, appunto…”) grazie a mio marito (presente in sala) che, un po’ impacciato, me l’ha porto, al rovescio, per cui gli ho dato un bacino in fronte ma mica ho capito che faccia avesse… Poi, visto che c’era il cambio turno delle ostetriche/infermiere dopo 30 minuti, l’han portato via dicendo” lo vogliono al nido!!!!” GIUSTO. AL NIDO lo vogliono, NON IO. (anche questo l’ho capito dopo, molto, troppo dopo!!).. Per cui, credo dopo un’ora e mezzo circa, l’ho avuto, bello vestito in quella tutina che però non scordo mai, tra le braccia e l’ho attaccato subito (no problemi con montata lattea). Con le nonne in corridoio che da mezzora mi dicevano: Ha i capelli così, ha il naso cosììììì, ha le orecchie del papààààààà…CHE ODIO: :o: E fatemelo vedere che E’ MIO!!
Per cui: stavolta sarò meno remissiva, dirò che se non ha problemi me lo diano subito e che se lo cambiano e lavano anche dopo un’ora a me va bene uguale anzi meglio. Il papà sarà piu’ esperto e starà all’erta anche lui.
La data è già stata decisa. Io un po’ continuo a pensare: e se vuole nascere prima?? La scorsa volta non mi era neanche passato per l’anticamera del cervello. (La valigia l’ho preparata la sera prima.) Se accadrà, godrò nonostante la paura durante la corsa in ospedale: ALMENO IL GIORNO SE LO DECIDE LUI!!
CIAO , Sara
Sara dice
Io ho avuto le mie bambine con parto cesareo, la prima su richiesta, la seconda di conseguenza (non che avessi voluto diversamente).
Le ho viste entrambe subito, appena uscite dalla mia pancia, poi le hanno visitate e portate al papà. Una volta uscita dalla sala operatoria mi hanno dato le mie bambine e le ho tenute con me fino al momento di dormire. (ovvio il papà aiuta, senza di lui il giorno dell’operazione non è possibile fare niente).
Non ho avuto nessuna difficoltà ad attacarmi alle mie bambine.
Il giorno dopo dell’operazione certo non si è in grado di correre i cento metri ma ho cmq dato da mangiare a entrambe e le ho tenute con me in camera tutto il giorno.
Per scelta non le ho volute in camera con me di notte, avevo bisogno di riposare e di tempo per non dormire la notte ne avevo fin troppo a casa, ma la mattina non vedevo l’ora che mi portassero quei fagottini biondi e rosa.
Ecco qst è la mia esperienza, assolutamente positiva, nessun pentimento.
bea dice
Il mio bimbo era podalico già dal sesto mese. E non c’è stato niente che l’abbia convinto a fare la capriola…quindi cesareo…al policlinico della mia città volevano programmarlo già all’inizio della 37a settimana. Io mi sono opposta con tutte le mie forze, volevo rimandare il più possibile perchè potesse avere la possibilità di girarsi anche all’ultimo momento. Ho discusso con il ginecologo, il problema di posticipare il TC era dovuto più che altro a suoi problemi organizzativi e non a reali esigenze mediche (la gravidanza è sempre andata benissimo e come lui stesso ha detto aspettare non ci avrebbe fatti correre alcun rischio, se non la possibilità che il parto si aprisse naturalmente). Per me l’idea di affrontare il cesareo era un’esperienza difficile da un punto di vista fisico (sapevo che non mi sarei ripresa molto in fretta), e anche psicologico (la sensazione che ho avuto è stata di fallimento…come se non fossi in grado di partorire..) e di fronte a quel ginecologo mi sono sentita sola. Così al nono mese ho optato per una nuova struttura, più piccola ma accogliente. Ginecologo e ostetriche hanno saputo capire e lasciarmi aspettare, alla sola condizione di tener monitorata la situazione. Alla fine, stremata dall’agosto torrido, e dalle pressioni che comunque avevo intorno, non me la sono sentita più di aspettare che il parto si aprisse naturalmente e ho partorito con cesareo 4 gg oltre il termine, semplicemente presentandomi nella nuova struttura il giorno precedente per fare le analisi di prericovero. Sono entrata in sala parto con le lacrime agli occhi per l’ansia e la tristezza di non poterlo partorire, ma il personale ha saputo con un’enorme dolcezza farmi superare la crisi e rasserenarmi perchè mio figlio stava arrivando ed era tempo di gioire. Ho preferito l’anestesia spinale perchè volevo evitare il disagio del catetere, e dopo 20 minuti dall’ingresso in sala operatoria Martino è nato. Avrei potuto tenerlo subito con me se non avesse avuto bisogno della culla termica (destino avverso…) In sala sono riuscita a dargli appena una sbirciata, ma una volta arrivata in stanza l’hanno portato subito da me e finalmente abbiamo potuto stare insieme. La prima cosa che ho provato nel vederlo è stato però un grande disagio, come se non ci riconoscessimo. Mezz’ora di distanza è un’eternità tra una madre e suo figlio appena nato. Inoltre, l’anestesia prima ed il dolore poi hanno sicuramente intralciato l’avvio del nostro rapporto. Io ero dolorante, non riuscivo a tenerlo molto in braccio, non ero autonoma in nulla e questo ha fatto si che il mio compagno si sia goduto il piccolo in maniera totale per tutta la permanenza in ospedale, mentre io cercavo di riprendermi. Allattarlo è stata dura per la difficoltà di attaccarlo al seno da stesa, e il latte è arrivato abbondante solo dopo 20 giorni (sicuramente la stanchezza e la scarsa energia post operatoria, mixate ad una buona dose di baby blues, non hanno giovato alla produzione di latte). Con il passare delle ore e dei giorni però tutto è migliorato, e ho iniziato a sentirmi mamma di Martino, ad innamorarmi di lui ogni momento sempre di più, e per sempre. Malgrado le circostanze avverse e i primi disagi, posso però ritenermi comunque fortunata per aver trovato questa struttura in grado di accoglierci e sostenerci davvero in modo rispettoso ed umano. Ed anche il disagio psicologico è stato superato attraverso un’enorme dose di coccole e una stretta vicinanza nei giorni e nei mesi a seguire. Tutto sommato, l’esperienza più bella della mia vita.
Bea
Bietolina dice
La pressione alta mi ha portata verso il cesareo per forza di cose, io nn lo volevo…ma è andata cosi’! La preparazione è stata cosi’ veloce che mi son trovata in sala operatoria come se stessi andando a prendere il pane…
La spinale è andata dopo il terzo tentativo…per fortuna…
L’anestesista mi coccolava e io cercavo di pensare ad altro…
avevo la tendina davanti quando ho sentito piangere forte ALESSANDRO…ho pianto, pensavo che l’avrei visto dopo molto, invece mentre mi ricuvivano me l’hanno portato vicino al viso, nn ho potuto toccarlo ma ci siamo annusati…
tempo di tornare in camera e lui era già li con il papà, ma stavo male e ho sbagliando dato priorità ai miei dolori, l’ho tenuto vicino solo qualche ora dopo perchè tremavo e avevo un gran male…in piu’ in camera c’era gente villana…. e nn ero tranquilla…
Alessandro ha avuto tutti i comportamenti che hai scritto sopra, io l’ho percepito subito che l’avevano “disturbato” ma nn c’era alternativa 🙁
Ho provato ad attaccarlo ma a letto nn ci riuscivo…è stato un piccolo dramma… forse se avessi avuto piu’ incoraggiamento…
nn mi sento mamma a metà, ma sento che ci è mancata una certa intimità e me ne dispiaccio molto…
Elisabetta dice
Il mio contributo:
Emma era una bambina molto grande 3,960 anche se dall’ecografia non si era visto. Ho cominciato il travaglio verso le ore 21, verso mezzanotte la prima dose di epidurale e verso l’una l’ostetrica ha detto che la bambina non sarebbe mai passata per il mio esile bacino ma purtroppo le ostetriche non hanno potere decisionale e quindi siamo andati avanti nella notte…altra dose di epidurale e il medico di guardia che non prendeva una decisione ormai chiara a tutti…finalmente alle 7 è arrivato il medico responsabile e dopo avermi portato in sala parto ed esortandomi a spingere dato che ero a 8 cm si è reso conto dell’ormai inevitabile soluzione anche perchè la bambina aveva inclinato la testa. Emma è nata alle 7,20 e si sono resi conto di come mai non usciva…. Me l’anno spiaccicata sulla faccia l’ho baciata ma ero legata. Hanno prelevato quello che restava di mio marito e li hanno portati al nido per il bagnetto e quant’altro. L’unico rimpianto che ho è di non aver visto la faccia del papà quando gli hanno dato in braccio sua figlia. Non ho fatto in tempo ad arrivare in camera che me l’hannno data e attaccata e ho allattato 12 mesi senza nessun problema.
Per quanto riguarda il secondo cesareo è stata una mia scelta, mi avevano spiegato i rischi e benefici e specificato che se avessi voluto tentare un travaglio ci sarebbe stato il rischio di rottura dell’utero e se il momento non permetteva di seguirlo in modo adeguato sarei finita comunque in un cesareo..ma avevo già deciso e il mio dottore si è fidato dell’istinto delle mamme. E’ andato bene tutto organizzato per la primogenita, brutto forse da dirsi ma di questi tempi molto pratico… Anche lei me l’hanno spiaccicata in faccia e una volta in camera si è attaccata subito talmente bene che ci hanno fatto fare da modelle al corso pre-parto!! 🙂 Anche con lei l’allattamento è andato avanti fino a 12 mesi.
Monica dice
Silvia, scusa, leggo solo ora.
Rebecca è nata viola perché aveva una grave cardiopatia, la trasposizione dei grandi vasi, praticamente le due arterie erano invertite, quindi il sangue non veniva ossigenato. Finché era in pancia il suo sangue lo "pulivo" io, una volta nata non funzionava più. Quindi le hanno fatto in totale 3 interventi per "rimetterla a posto" e ora (ha 4 anni e 1/2) sta benissimo!
officina dei colori dice
previsto parto naturale, ma terminato con un cesareo
mi è dispiaciuto tanto, so che avremmo potuto farcela da soli, ma è andata così e l’importante è che sia andata bene. e che io abbia potuto abbracciare e attaccare ale dopo poco.
prima hanno terminato l’intervento: mentre mi ricucivano ale è stato affidato alle braccia del papà che lo ha poi accompagnato per i primi test e il bagnetto. poi l’ho avuto tra le mie braccia, tutto per me. un’emozione splendida
e lui non ha avuto la minima difficoltà ad attaccarsi, mai. ora, a 7 mesi dalla sua nascita proseguiamo ancora con l’allattamento, insieme allo svezzamento
spero comunque un giorno di poter provare l’esperienza di un parto naturale
Silvia dice
Monica e Roberta, grazie per le vostre storie. Molto toccanti.
Monica ma poi ti hanno detto perché è nata viola? Cos’aveva?
roberta dice
Silvia scusa se ho scritto a riprese, ma senno si cancellava tutto
grazie per averci dato la possibilità di confrontarci
roberta dice
: ma signora così non vedrà nascere suo figlio e la ripresa sarà piu’ dura
: ok avete ragione.
e così giusto il tempo di salutare il mio compagmo ( che mi dirà in seguito uscirà terrorizzato)mi portano davanti alla sala operatoria dove mi lasciano sola con le mie contrazioni.
arriva l’anestesista : signora ora si siederà su una sedia co l’apertura dietro e dovrà inarcare come un gatto…
entra il medico che mi deve operare:ma che fate non avete visto le analisi. Deve fare la TOTALE ha le piastrine troppo basse
E COSI DUE SECONDI IL BUIO TOTALE
dopo altri DUE SECONDI ( a me sono sembrati) mi risveglio e vedo il mio compagno che tiene giorgio in braccio tuitto lavato e puluito
gli dico. da quanto lo tieni
sarà piu’ di mezz’ora aspettavamo il tuo risveglio
e io biascio qualcosa…quanto è bellino!
mi portano in camera con al seguito Giorgio nella culla
roberta dice
Anestesia totale o epidurale?
La mia esperienza assomiglia un po\\\\\\\\\\\\\\\’ a quella di tutte…e a 10 mesi di distanza mi consolo parecchio!! Non mi sento piu\\\\\\\\\\\\\\\’ sola
dopo 7 ore di travaglio dal tracciato si vede che il battito del bimbo scende: Signora dobbiamo fare un cesareo.Epidurale o totale?
io nel pieno delle contrazioni esclamo: Totale totale!\\\\
Monica dice
Giovanna dice
Aggiungo la mia esperienza alla casistica.
La mia prima bimba è nata con cesareo. Intervento tecnicamente da manuale, ma in anestesia generale. Per tutta la prima giornata sono stata catatonica (l\’intervento è avvenuto alle 10 del mattino), non potevo prendere la bimba in braccio perchè non avevo la forza di tenerla. Dal secondo giorno in poi ho recuperato al forza ma ero tutta indolenzita e non riuscivo a tenerla al seno per via di tubi e tubicini. L\’allattamento (comunque misto dalla 3a settimana di vita) s\’è fatto benedire a meno di 4 mesi.
La seconda bimba è nata con VBAC. Dopo mi sono rimessa in piedi e me ne stavo andando via con le mie gambe (poi l\’ostetrica mi ha bloccata perchè temeva che fossi debole, visto il lungo travaglio). La bimba ha avuto una lieve difficoltà di adattamento all\’ambiente extrauterino ed è stata 2 ore in culla termica, ma nel frattempo io sono andata da lei e l\’ho allattata. L\’allattamento non è durato tanto (7 mesi) ma per altri motivi non dipendenti dalla quantità di latte (a 7 mesi era una palla di ciccia).
A febbraio dovrebbe nascere la terza sorella. E non penso neanche a scegliere o a confrontare le modalità di nascita. A meno di reali necessità sarà un normale parto naturale.
Poi vorrei aggiungere un\’altra cosa. Per quanto riguarda i dati sui VBAC io ho valori diversi. Che io sappia la % nazionale di riuscita dei VBAC varia dal 70 all\’80% (dipende dalle zone e dai punti nascita); per quanto riguarda la rottura dell\’utero, il rischio per una precesarizzata è circa doppio rispetto ad una primipara (perchè il rischio di rottura c\’è anche nelle primipare così come in corso di taglio cesareo) però i valori numerici sono talmente piccoli da sembrare poco significativi: il rischio di rottura dell\’utero per una primipara è dello 0,02%, per una precesarizzata è dello 0,04% (qualche studio riporta qualcosa in più, lo 0,09%). Inoltre c\’è da considerare che, nelle precesarizzate, di questo 0,04% (o 0,09%) solo in un 2% dei casi si tratta di vera rottura (per intenderci quella con cui si rischia il figlio, l\’utero e/o la vita), nel restante 98% dei casi si tratta di deiscenza, cioè di apertura della vecchia cicatrice, situazione che è, generalmente, gestibile in tempi ragionevoli e senza danni seri.
Questo a fronte di un rischio di morte materna, in caso di cesareo, aumentato di 6 volte rispetto al parto per via vaginale.
PS – il rischio reale di rottura dell\’utero durante un VBAC c\’è (e probabilmente ne è rimasto il retaggio) solo nel caso in cui il taglio non sia stato trasversale (come è ormai prassi) ma longitudinale, come si usava qualche decennio fa. In quel caso il rischio è parecchio più rilevante (se non ricordo male un 9%).
Lo sapevo… ho scritto un papiro!
la.stefi dice
Be’, rimango del mio parere che questi di Respiro Consapevole non siano niente di scientifico ma tutta "fuffa" para-psicologica-spirituale-new-age-volemose bene.
Per me la scienza è altro, non il Rebirthing o il Reiki o l’astrologia o ….
M di MS dice
Io ho fatto due cesarei. Il primo bambino era podalico, cmq cesareo d’urgenza perchè iniziava a muoversi poco. Io avevo paura, mentre mi preparavano le gambe mi tremavano, mai fatta manco l’appendicite. Mi hanno messo due volte la flebo, due volte il catetere, due volte la spinale perchè la prima non era entrata bene (un male!). Ho pensato: sono un oggetto, mi affido a voi! Quando hanno estratto il bambino mi è sembrato che mi strappassero le viscere. Me l’hanno fatto vedere dopo 5 minuti, ma non potevo toccarlo in alcun modo e allora ho cercato di avvicinare il viso, di allungare le labbra fino a dargli un bacio. Gli parlavo dicendogli che ero la sua mamma e lui sembrava fissarmi in silenzio. Poi me l’hanno portato via per 7 ore. Bambino agitatissimo, non si è mai attaccato al mio seno, allattamento naturale straziante presto abortito (con mio sollievo). Io avevo molto male, il rooming in con un bambino del genere è stato una via crucis: continuavo ad alzarmi per prenderlo senza poterlo reggere bene e senza che lui si sia mai attaccato decentemente. Immaginavo il mio ritorno a casa tutta contenta, invece piangevo a dirotto. I primi tempi è stata dura a causa dell’allattamento, poi il biberon ha sistemato tutto. Oggi è un bambino splendido, veramente attivo ed intraprendente. Accetta le coccole solo da pochi mesi (ora ha due anni e sette mesi), cmq è sempre stato fin troppo autonomo.
Secondo cesareo, programmato, 9 mesi fa. Tutto ok in sala parto, sono stata meglio assistita. Dopo il periodo di controllo post operatorio mi hanno dato subito la bambina, che si è attaccata immediatamente. Ho avuto sensazioni meno dolorose alla ferita, però ho avuto complicanze (rischio trombosi) e sono svenuta varie volte. Allattamento per 7 mesi e mezzo, finito naturalmente. Bambina dolcissima, amante delle coccole.
Sono contenta di non aver provato i dolori del parto, certo che vedere uno dei filmati sul parto cesareo caricato sul tuo sito mi ha fatto pensare "poveri piccini, tutti soli ed indifesi". Ma forse esagero.
Silvia dice
Ciao Lisa bella. Come mai era in patologia la bimba?
Io sono stata separata dalla mia mammaper 3 giorni per lo stesso identico motivo.
Al corso ISPEE è stata una delle prime domande che mi hanno fatto.
Sono creciuta bene ugualmente no?
lisa2007 dice
ciao silvia 😉
Non so se te ne ho mai parlato, ma io (ho avuto due cesarei), per la primogenita ho subito un piccolo trauma: mia figlia è nata il venerdì alle 17.35 e io l’ho vista per la prima volta la DOMENICA, sì, hai capito bene, 48 ore dopo. Perchè io ero cesareizzata e quindi a letto, e lei era in reparto di patologia neonatale e non poteva essere portata fuori da lì. E, dulcis in fundo, in tutta la mangiagalli non c’era una SEDIA A ROTELLE PER ME, per andare a vederla, ad allattarla, ad abbracciarla. Pur essendo al Santa Caterina come degente, quindi A PAGAMENTO.
Per tutta la vita mi rimarrà questo tarlo terribile.
Silvia dice
Paola, si probabilmente è vero, io non lo farei per paura mia personale, non per valutazione del rischio.
Anna, è proprio quello che ha detto la mia amica appena partorito.
Monica, allora spetto il tuo racconto.
Stefi, non ho mai detto che quella sia una fonte scientifica, anche se dietro "Respiro Consapevole", forse non lo sai, ma c’è anche l’A.M.I.R, ossia l’associazione MEDICA Italiana Rebirthing.
Quel pezzo è tratto da un articolo di Eugenio Vignali, curatore del sito, che si occupa da più di 30 anni di Rebirthing ed è autore di molte pubblicazioni anche internazionali.
la.stefi dice
Sono giunta qui passando dal blog di Wonderland. Ero curiosa di leggere questo poso. Condivido molti dati SCIENTIFICI, ma di sicuro non le considerazioni un tantino esagerate di questi di Respiroconsapevole. Ma davvero li vogliamo considerare affidabili, come fonti?
Tutte queste storie e queste previsioni su come sarà l’individuo nel suo futuro mi sanno molto di astrologia, e poco di scienza.
Monica dice
silvia, oggi non ho tempo, ma ti prometto che ti riscrivo tutto il papiro dei miei due cesarei (1 singolo e 1 gemellare)
ciaooo
Anna dice
Denise, io ho giocato d’anticipo e a tutti quelli che mi chiedevano del mio parto esordivo dicendo: "Se trovo qualcuno che mi dice che vuole il cesareo per non soffrire, lo mando a quel paese!"
Purtroppo è vero, è diffusa questa convinzione e nessuno pensa a cosa vuol dire sentire i morsi uterini sopra una ferita fresca fresca e sentirsi rabbiose e impotenti perchè devi farti aiutare per prendere in braccio tuo figlio. Per alzarti, per sederti, per andare in bagno etc etc.
Ma ti assicuro che la convinzione che il cesareo sia un parto "facile" se la sono tolti immediatamente tutti quelli che mi hanno visto il giorno dopo l’intervento. Ho visto lo sconcerto sui volti di chi veniva a trovarmi…
Silvia… complimenti all’ostetrica!! una maestra di empatia direi
paola dice
Per quanto riguarda il VBAC so che ha si dei rischi maggiori, ma avevo letto che anche in un secondo cesareo possono esserci comunque complicazioni in piu`, piu` o meno con la stessa percentuale (lo ho letto da un’unica fonte).
Silvia dice
Credo sia capitato, per un verso o per l’altro, a tutte.
Ah, hai dato le aggiunte?
Ah, hai svezzato a 5 mesi?
Ah, Niccolò l’hai allattato solo 7 mesi?
A me è capitato anche in sala parto.
L’anestesista fora la schiena per il catetere dell’epidurale e l’ostetrica:
"Mi avevano detto che sei una tostissima, a quanto pare non è vero".
GIURO.
Tanto ha gufato che poi l’epidurale non ha fatto effetto ahahhah!
Denise dice
Tornando indietro con la memoria e rivivendo le emozioni che hanno accompagnato la nascita dei miei tre tesori, purtroppo ho riesumato anche ricordi che sono poco piacevoli da ricordare. Soprattutto dopo il primo cesareo,la frase che più spesso mi sentivo rivolgere nel momento in cui dicevo come era nata la mia bambina era:" Ah, hai fatto il cesareo (sguardo di commiserazione) beata te che non hai sofferto! Io invece ……." , e via con una descrizione del suo travaglio minuto per minuto, contrazione per contrazione. E io, creatura assolutamente estranea alla sofferenza che occorre per mettere al mondo una creatura, lì ad ascoltare zitta (anche un pò umiliata) senza avere neanche la forza di dire che il cesareo non è esattamente una passeggiata, e che non è il massimo quando, nel momento in cui ti portano il bambino, non sei neanche in grado di prenderlo decentemente in braccio perchè sei imbragata con la flebo e ti fa un male cane la ferita, perchè nel frattempo l’effetto dell’anestesia si è esaurito. Se poi ci aggiungiamo una buona dose di "baby blues" allora il quadretto è completo! Ditemi che è capitato anche a voi e che i mostri insensibili non li incontro solo io!
Silvia dice
Oddio, Monica mi spiaceeee! Mi è successa la stessa cosa su un altro blog oggi. 🙁
Monica dice
noooo, la maggior parte del commento è andata perduta…
Monica dice
Leggo solo oggi questo interessantissimo post e ti racconto i miei parti cesarei.
Il primo nel 2002, avrei tanto voluto fare un parto naturale, ma il bimbo era in una strana posizione \
Silvia dice
Ciao aliena! 😀 Chiedetemi tutto ma non di allattarne due ahahhahaah!
Il vBac non lo farei nemmeno io, ad ogni modo. Avrei troppa paura. Paura di mettere in pericolo due vite per vivere un’emozione. No, decisamente non ce la farei.
vale dice
Ciao,
ho letto il post quando ancora non aveva commenti, ora ci ritorno, con anche una citazione di Silvia (presente, sono l’aliena che ha allattato i due gemelli per tanto quasi esclusivamente al seno). Premetto che io non ho preconcetti, parto naturale, parto cesareo, epidurale, no, allattamento, no, non ho teorie assolute, credo che ognuno, con onestà, debba fare ciò che si sente e che possa rendere più consono al suo essere mamma. Io ho fatto cesareo con il primo (podalico) e cesareo con i gemelli, anche se entrambi in posizione cefalica, per necessità di farli nascere. Sinceramente, se anche il secondo fosse stato uno solo, avrei scelto un cesareo ugualmente, anche se fosse stato cefalico, perché l’idea di beccarmi sia le contrazioni sia, molto probabilmente, l’operazione, mi sembrava, per me, assurda. Con questo non mi è piaciuto il parto cesareo, sopratutto il primo l’ho vissuto male, non psicologicamente ma fisicamente, nel durante ma soprattutto nel dopo, che mi è pesato tantissimo. In entrambi i parti sono stata fortunata, ho avuto i bambini subito, e ho avuto una super montata se pur, la prima volta, in ritardissimo. Da entrambe le mie sperienze, di parto e di allattamento, dico soltanto (tra le varie rifilessioni che potrei fare), che non credo sia giusto guardarsi indietro per cercare quello che si è perso, ma guardare avanti, e considerare invece quello che si è vissuto. E’ vero, non ho fatto il parto naturale, non vivrò quasi sicuramente quest’esperienza, ma ne ho vissute delle altre, intense e, se pur dolorose, impagabili. E altre ne vivrò, sicuramente. Solo questo.
Angela dice
Ah scusate se ho scritto così grande, ho sbagliato!! non sono un asso al computer..
Angela dice
Ciao. Ho partorito Andrea ormai 3 anni fa con cesareo urgente dopo 15 ore di travaglio. Mi dilatavo lentamente e il piccino ad un certo punto ha iniziato a risentire di ogni contrazione..se ne è accorto mio marito (l’ostetrica no..!!) e ha chiamato il medico. Così in un attimo terribile -perché proccupata per il piccolo (non perché non partorivo naturalmente..), ecco il taglio e finalmente LUI, LA MIA GIOIA. Eh sì come avete detto, in qualunque modo arrivino..sono i nostri tesori. Il travaglio era stato terribile, seguito male e senza tatto dalle ostetriche, ma illuminante per 2 motivi: 1) ragazzi, ma che forza hanno le donne, di tutte le razze, di tutti i ceti, di tutte le epoche? 2) Mio marito è un angelo per come ha saputo aiutarmi in quelle ore..e poi anche come papà..confermo!!
Alice è arrivata quasi 4 mesi fa con cesareo programmato: la carica di adrenalina non c’era questa volta: ho sentito l’epidurale, il calo pressorio, ma poi: ECCOLA LI’ il mio tesoro urlante!! Bellissimaa e soffice. Come l’altra volta: equipe chirurgica meravigliosa; i miei bambini li ho toccati subito e allattati senza problemi da subito. In entrambi i casi tutta la prima notte, immobile e dolorante da cesareo, nel letto con il neonato/a..che bello ma che fatica!! Forse hanno un po’ esagerato, no? La gestione del post-parto è essenziale, sono d’accordo Silvia. Invece o ci buttano addossso tutto o non ci danno niente..e i papà..che abbiamo capito essere così importanti..non possono neppure andare nel nido a prendere ecambiare i bimbi (a Reggio).
Il tuo articolo è bellissimo Silvia, ma c’è la parte sul come saranno i nati da cesareo che sento un po’ perentoria… So che ci sono gli studi..eccecc, ma mi sembra attribuiscano al modo in cui si nasce una importanza eccessiva nel determinare comportamenti, caratteri, componenti dell’essere uomini e donne, che invece derivano più o meno direttamente da tanti di quei fattori..genetici, genealogici, psicologici, esperienziali, emotivi,,, Sembra che, come sempre, la scelta (dove è stata una scelta- ripeto) o la “sfiga” (passatemi questo termine poco scientifico)di una donna debba essere responsabile di tutto. La responsabilità maggiore coi nostri figli è prima e dopo il parto–il durante..mah..almeno quello ogni tanto lasciamolo al fato…o come lo vogliamo chiamare. Forse è per quello che qualcuna si è sentita ferita e sminuita..Non so, provo a capire.
Se fai il cesareo per non rischiare (podalismo-precesarizzazione-gemelli-paura…) vedrai le conseguenze. Se fai l’epidurale vedrai ..(sapete che una delle terribili leggi talebane contro le donne diceva che non bisognava sprecare soldi per l’anestesia per qualunque intervento anche cesareo..? era nel 2000) Se dai latte in polvere, ah dio..vuoi già prenotare le visite dall’allergologo!! E via così..
In moltissimi casi il cesareo è una necessità e grazie al cielo c’è, perché spesso evita tragedie e danni irreversibili per bimbi e famiglie. Faccio la neuropsichiatra, ne ho viste tante. La mia sì è una visione di parte, purtroppo. Ed è vero che appena c’è un dubbio molti medici ne approfittano, come dimostrano le percentuali che hai citato, per motivi legali, per proteggersi.
Invece pochi dicono che dal punto di vista fisico sembra che il parto-in particolare se non avviene o avviene male il passaggio nel canale materno- sia un importante fattore che condiziona patologie croniche successive tipo Reflusso GE, disturbi della regolazione, disturbi ORL, perché è mancato il giusto modellamento delle ossa craniche. Secondo la medicina osteopatica ciò comporterebbe una iperstimolazione e con qualche seduta di trattamento si migliora molto. Ma questo non lo dicono i miei colleghi..perché è più facile buttare TOH una affermazione pesante come il piombo che guardarsi intorno e vedere cosa succede e cosa si può fare..
Baci. Angela
Silvia dice
Ciao Arianna, hai letto il libro?
Io l’ho letto quelche mese fa.
Ora so che lo fanno anche al Santa Maria.
Denise dice
Ho tre splendidi bambini nati tutti con parto cesareo. Non è stata una mia scelta, ma dal momento che la prima bambina si presentava podalica e non ne voleva sapere di voltarsi, dopo averle provate tutte, ho dovuto sottopormi all’intervento. Per quanto riguarda gli altri due cesarei, li ho fatti perchè non me la sentivo di affrontare i rischi e le complicazioni che un parto naturale avrebbe potuto causare a me e ai miei bambini. Dopo il primo cesareo mi sono sentita defraudata di qualcosa, non sopportavo l’idea di non avere partorito naturalmente e non avendo avuto successo neanche con l’allattamento per motivi non legati al cesareo ma fisiologici, ho vissuto mesi di non ben definiti sensi di colpa (e noi mamme siamo molto brave a crearceli!). Con gli altri è andata molto meglio , probabilmente perchè ero più matura e più preparata all’evento. Certo non è il massimo convivere per giorni con flebo, cateteri, drenaggi e quant’altro, però una cosa è certa: nel momento in cui hanno avvicinato il viso dei miei bambini al mio e ho visto i loro occhi "guardarmi" , ho sentito il loro odore, il calore della loro pelle, in quei momenti, che conservo nel mio cuore, ho veramente sperimentato la felicità e la sensazione di sentirmi finalmente completa e appagata che prescinde dal fatto di avere dato alla luce i tuoi bimbi in un modo piuttosto che in un’altro.Denise
paola dice
Una cosa che mi pare di notare nelle varie risposte al tuo articolo e` che molto dipernde dalla struttura ospedaliera in cui si partorisce. Gli standard di molti ospedali sono molto lontani, non tanto dall’ideale per mamma e bambino, ma anche da quanto consigliato ad esempio dalla WHO.
Anna dice
Sono molto di fretta. Ti lascio il mio commento velocissimo.
Anche io cesareo per bimba podalica.
Subìto e digerito male.
Il post operatorio pesantissimo.
Un velocissimo contatto subito dopo la nascita e nessuno che mi abbia aiutata ad attaccare la bimba al seno il giorno stesso dell’operazione e nei giorni successivi. Dimessa dopo 3 giorni che a mala pena riuscivo a camminare.
Però ora sto allattando e mi rimane il rimorso di non aver sperimentato un parto naturale.
Silvia dice
Intanto grazie davvero per questi pezzi di vita.
Non sono commenti, sono racconti. Racconti di momenti intimi, delicati, meravigliosi e dolorosi.
Saranno di grandissimo aiuto a tutte le mamme che leggeranno.
Leggo anche di molta difficoltà nell’allattamento dopo un cesareo e questo mi dispiace (se non è questo che la mamma desiderava). Credo che i fattori di questa difficoltà non siano legati all’intervento chirurgico ma alla gestione dell’immediato post partum.
I movimenti sono difficoltosi, serve sempre l’aiuto di qualcuno. Per questo dopo un cesareo consigliano uso “massiccio” di cuscini per l’allattamento, asciugamani arrotolati, sostegni di ogni tipo che evitino gli sforzi alla madre.
Infine il contatto e di primaria importanza per l’avvio dell’allattamento. Se, come spesso accade, il bambino cviene separato dalla mamma per ore (a volte giorni) allora l’avvio della lattazione può essere compromesso.
Con il sostegno giusto si può allattare dopo un parto cesareo, dopo un parto pretermine e dopouna nascita gemellare.
Sentire le definizioni “mamma di serie B” mi provoca disagio emalessere. Ogni mamma è la migliore madre per il suo bambino. Lo è stata la mia, che mi ha partorito con cesareo e non mi ha allattato.
Xina, io credo che tu lo possa trovare. Indispensabile è che l’ospedale sia dotato di quello di cui ho parlato nel pezzo.
Igra, io credo che non stia alle mamme lasciarli andare. Credo che se ne vadano da soli a volte. La maggior parte dgeli aborti precoci sono dovuti a problemi genetici o malformazioni. E’ una sorta di selezione naturale.
Erica, 20 minuti in 4 giorni???? Sono queste le dinamiche contro cui combattere. Due bambini sani con alto peso per essere gemelli, te li portano 20 minuti in 4 giorni? Ci credo che il latte è andato via, mi pare il minimo! E a quella persona…io avrei risposto che non creda lei di essere qualcosa in più.
Papy, il termine che hai usato, “asportazione chirurgica” la dice lunga. Io, ad ogni modo, fino a prima di rimanere incinta, ho sempre detto (fin da piccola) che avrei assolutamente voluto il cesareo.
Gra…sai qual è il primo imprinting per un figlio? Il desiderio.
Marina, sembrano cose del secolo scorso, invece hanno i nostri anni.
Marina dice
Ciao Silvia!
sul parto gemellare volevo raccontarvi un aneddoto. Nel 1971, mia zia ha scoperto solo al momento del parto (naturale), nonostante fosse ingrassata a dismisura, di aspettare due gemelle monozigote. Il ginecologo se ne è accorto perché alla nascita della prima bambina, è rimasto un "bozzo" sulla parte sinistra della pancia… oggi queste cose sembrano fantascienza, e non riesco davvero a immaginare lo shock di mia zia, che pensava di tornare a casa in tre e invece è tornata in quattro 🙂
Gra dice
Ciao Silvia,
leggo davvero volentieri il tuo blog perchè noi mamme abbiamo sempre tanto da imparare…alla 42 settimana poichè non ne potevo più mi sono presentata spontaneamente all’opsedale san pietro di Roma e si sono accorti che mai avrei potuto partorire naturalmente con una figlia praticamente in piedi! Effettivamente ricordo le esclamazioni su quanto fosse una pupona (ti credo ormai era di 4,200 kg alla 42 sett.na) una volta estratta e questa cosa ancora mi fa sorridere…me l’hanno messa davnti al viso per qualche minuto ma niente coccole! E poi, a causa della spinale, ti mettono in una stanza per farti attendere il ritorno alla sensibilità (ecco quello è un ricordo pessimo!) per cui prima di abbracciare tuo figlio passano almeno 45 minuti…il resto è noto…l’imprinting nel mio caso è stato un colpo di fulmine pazzesco, un innamoramento fulminante. E’ stato bello e stò cercando da tempo di poter ripetere l’esperienza: naturale o cesareo non importa.
Un abbraccio
Graziella
Mondopapy dice
Mia moglie ha provato entrambe le esperienze. Rispetto al parto, il cesareo è un’operazione chirurgica….ovviamente manca tutto l’apporto della madre allo scopo ultimo, cioè quello di partorire i propri figli.
Lei ha sofferto molto il fatto di non poter partorire naturalmente e tra le due cose non ha dubbi: Il parto!
Comunque oggi il bambino viene dato e attaccato subito, non ci sono allontanamenti di alcun genere.
Io, in quanto uomo non capisco come si possa preferire una grande sofferenza ad una semplice asportazione chirugica….semplice e indolore…però è evidente che la componente emotiva ed il legame siano più forti, intensi e prusomo indescrivibili!
EricaML dice
Ho avuto i miei gemelli il 19 agosto scorso con tc a 33 settimane.
Che dire?? Dopo 20 giorni di ospedale(avevo le contrazioni già a 30 sett.) dove mi hanno fatto la terapia di cortisone per sviluppare i loro polmoni le contrazioni sono riprese.Lorenzo aveva la testa incanalata gaà da un mese Manuel continuava a cambiare posizione fino a mettersi di traverso sotto il costato a travaglio iniziato. Ho avuto l\’anestesia totale e dei grossi problemi di risveglio. Ho visto i miei ragazzi dopo 13 ore quando mi hanno tolto le flebo perchè loro essendo prematuri sono stati portati nel reparto di Tin.
Mi ritengo fortunata perchè loro erano comunque “grossi” 2180 kg e 1975 kg e nn sono stati intubati x respirare. Dovevano solo crescere di peso.
A quelle settimane però non avevano lo stimolo per succhiare neanche al biberon e venivano nutriti con gavage. Io,una volta dimessa facevo 45km per andare da loro tutti i giorni ( e 45 x tornare) da sola. Non ho avuto tempo di pensare al taglio e al male. Latte?? ho tirato giorno e notte ogni 3 ore x portargli il mio al massimo me ne è venuto 60 ml in un giorno. Però in quel reparto ci tenevano molto al contatto fisico. Io Loro li tenevo tutto il tempo con me e gli davo anche il latte con il sondino. Poi sono stati trasferiti nell\’ospedale vicino casa: altre regole altra mentalità . Io x 4 giorni li ho visti solo 20 minuti. Li si che ho sofferto e il latte se ne è andato .Poi se non insistevo quando loro sono arrivati alla 36 settimana nn gli davano ancora il biberon. Le brave donne delle infermiere mi hanno risposto ” eh ma SAI SONO TANTI I BAMBINI DA FAR MANGIARE COL BIBE . CON LORO FACCIAMO PRIMA COL SONDINO! “.
Io ritengo che i traumi ce li fanno venire chi ci segue.
Poi qualche gg fa una persona mi ha chiesto se allatto io… Alla mia risposta mi ha detto allora sei mamma a metà.
Cesareo , Latte artificiale…. ho tutto che non va allora…
Igraine dice
oggi ho saputo che una parente ha perso il quarto figlio al settimo mese…che cosa tremenda. ma mi ha colpito ancora di più la frase della persona che mi ha dato la notizia: "la mia mamma diceva, lasciateli andare i bambini quando ci sono minacce di aborto…significa che comunque c’è qualcosa che non va..". Un’idea spaventosa, che mi ha turbata. Lo pensate anche voi? che quando le cose non vanno non bisognerebbe forzarle? a me si sono rotte le acque due giorni prima che partisse il travaglio, significa che la mia bambina aveva qualcosa che non va? razionalmente mi dico di no, ma soprattutto sul discorso delle minacce di aborto, questo discorso fa risuonare delle strane paure…che ne pensi Silvia?
Ciao, un bacione
piattinicinesi dice
molto interessante questo post Silvia, e mi hanno colpito molto anche i commenti.
io ne ho avuti due, di cesarei.
complicati da una placenta accreta che ha reso tutto più doloroso, quindi non faccio testo per tempi di recupero e altri dati.
ma sicuramente capisco quella sensazione di aver perso qualcosa. nel primo parto mi ero talmente gasata con i libri e le fantasie che il fatto di non avere avuto un parto naturale l’ho vissuto come una perdita, poi non sono riuscita ad allattare e non ti dico lo sconforto. a ripensarci ora mi viene da ridere. come al solito l’immagine della mamma perfetta, nutrice, naturale, ci fa credere che la nostra specificità sia da considerare fuori dalla norma.
crdo che non esista un parto uguale all’altro, un allattamento uguale all’altro.
oggi ringrazio la medicina che mi ha permesso di avere il secondo figlio. senza la tecnica del cesareo e la bravura dei medici non l’avrei potuto avere.
e il rapporto con i propri figli si costruisce giorno per giorno.
michela dice
ciao
io ho fatto due cesarei a distanza di 2 anni e 1/2 l’uno dall’altro.
Il primo nel 2005 a Londra perche’ il bimbo era podalico. In un ospedale privato, esperienza fantastica. Sono andata in sala operatoria con le mie gambe e accompagnata da mio marito. Mi hanno fatto anche scegliere la musica di sottofondo. Appena e’ nato il piccolo (apgar 9 a 1 minuto) me lo hanno messo accanto e non ci siamo mai separati fino alla mattina dopo quando gli hanno fatto un bel bagno. Si e’ attaccato addirittura durante il periodo di monitoraggio post-operatorio, circa 20 minuti dopo.
La seconda nel 2007 a Milano ala San Pio X, cesareo perche’ la prima esperienza era stata ottima. Quindi ti fidi di quello che conosci. Parto veloce ma da sola, marito in camera ad aspettare. La bimba con apgar 10 e’ stata messa 2 ore in culla termica, ma credo che succeda anche ai bimbi partoriti naturalmente.
La seconda volta mi sono ripresa addirittura piu’ velocemente, sara’ stata la tranquillita’ con cui allattavo e un minore scombussolamento ormonale.
Io sono conteta, so che mi manca un’esperienza come il parto naturale. Ma non importa, non mi sono mai sentita una mamma di serie B per questo.
Per fortuna ho potuto pi’ o meno scegliere tutte e due le volte, credo che questo faccia la differenza.
La scelta consapevole della mamma.
ciao
barbara dice
Leggendo l’articolo (chiamarlo post mi sembra davvero riduttivo, per la completezza, per la ricchezza delle fonti, per l’approccio scientifico) con lucidità non riesco a trovare manomissioni del punto di vista. Molto interessante anche per chi, come me, non conosce l’argomento avendo partorito naturalmente e leggo altrettanto interessante per chi ha vissuto l’esperienza del cesareo.
Questo equilibrio di pareri già basterebbe a sancire l’oggettività dell’approccio.
Credo davvero che la "bellezza sia negli occhi di chi guarda": sono le nostre esperienze a fornirci di volta in volta le chiave interpretative di ciò che leggiamo.
Wonderland dice
Bo, era la mia impressione.
Forse hai solo toccato un nervo scoperto.
E’ un periodo difficile…
xina dice
Ciao! Sono nuova…mi piace il tuo blog!
E mi piace tanto tanto questo post sul cesareo. Io ne ho avuto uno 3 anni e poco più fa, perchè il mio bimbo era podalico?
Premetto che non mi sono mai sentita mamma di serie B, non ho mai avuto sensi di colpa (il bimbo che era a testa in giù, si è rigirato mettendosi seduto dopo un mio week end al mare molto stressante….forse è stato quello? boh!), insomma l’ho vissuto serenamente.
Però…appena nato me l’hanno fatto guardare (non me l’hanno dato in braccio) e poi via a fare il bagnetto e tutto il resto.
Però….mio figlio non si è mai attaccato bene al seno (infatti dopo un mese sono stata costretta a mollare): forse perchè tra la nascita e la prima poppata son passate ore?
Però…il primo giorno ovviamente non potevo alzarmi, ma anche il secondo e il terzo io ero molto debole e non riuscivo ad andare al nido da sola. Dovevo farmelo portare….ovviamente quando avevano voglia di portarmelo….
Risultato: l’ho vissuto serenamente, ma con una prossima gravidanza mi piacerebbe poter provare il parto naturale…ma troverò un ginecologo disposto a seguirmi? Non è così semplice!
paola dice
Ciao Silvia, io ho partorito con TC 19 mesi fa ed adesso sto piangendo. Come ho pianto quamdo ho letto l’intro della Ibone. Non ho mai pensato di essere una mamma di serie B, questo TC mi ha solo lasciato una profonda ferita nell’anima che non accenna a rimarginarsi.
Leggo con interesse tutto cio` che riguarda il cesareo e le conseguenze sui bimbi perche`e` cio` che e` successo al mio bimbo ed anche se doloroso, oramai non posso cambiarlo (Wonderland capisco bene la tua soffferenza!). Credo pero` fortemente che tutto l’amore, il rispetto e l’attenzione che diamo al nostro piccolo lo aiutera` a vivere e magari superare qualsiasi conseguenza di quei momenti.
Ecco il mio parto:
mi si rompono le aque ed andiamo in ospedale. Sono senza contrazioni ma gia` dilatata di 3-4 cm. Via di ossitocina! Arrivano le contrazioni e dopo 2 ore sono gia` a 7-8 cm ma il bimbo non scende e cosi il dottore (non il mio, era il lungo week end precedenteil 1 maggio) decide per il cesareo. io piango!
Mi fanno una spinale, mi bloccano il braccio sx con un lenziuolo ed il dx con la flebo. il mio bimbo nasce a mezzanotte. me lo avvicinano un attimo mentre piange, prima di portarlo via (ma ha gli occhi chiusi). Stara` un po` col papa ma poi lo rivedro` la mattina alle 6.
Non ho allattato, ma questa e` un’altra storia.
In ospedale mi sono scoperta piu` debole di quanto credessi (psicologicamente), ho avuto gli unici due attacchi di panico della mia vita. Fisiscamente mi sono ripresa quasi subito ma la degenza (4 giorni) e` stata un inferno. Non credo che tornero` mai li.
Qualche giorno fa sono andata dal ginecologo che ha controllato la cicatrice e mi ha assicurato che viste le condizioni ed il fatto che il cesareo non era dovuto a patologie mie, ma solo al mancatoo impegno del piccolo, non ci sono motivi per non provare un VBAC. Io co spero anche se sono spaventatina.
Anyway, grazie per lo sfogo, mi studiero` bene tutti i tuoi documenti.
Gabry dice
Mamma mia quanta carne al fuoco e quanto materiale di riflessione mi dai! Avrei tanto da dire, ma mi mancano le parole e il tempo.
Sono contenta di una cosa però, di aver potuto baciare Pietro subito e di averlo attaccato dieci minuti dopo. Non so se il modo brusco con cui è venuto al mondo incide su come mi pongo nei suoi confronti (mi rileggerò attentamente tutto ma non mi pare di averne scorto traccia) ora come ora, l’amore che provo per lui mi pare incontenibile. Grazie Silvia, sai sempre andare al cuore delle cose e delle persone.
Igraine dice
per solita: secondo me non è che sia tutto sto pathos il parto naturale…io ad esempio ho sofferto dell’assenza delle ostetriche, in generale ho sofferto come un cane, non ho fatto epidurale perché mi hanno mandata tardi in sala parto…non ti dico i santoni che ho tirato…
poi è stato abb veloce, so che c’è di peggio, non mi hanno aperta, è andato bene. ma dire che è stata una figata, assolutamente no. lo rifarei, ma come una tappa obbligata
Igraine dice
ah scusa, leggo ora…anche io in incubatrice. poi, negli anni, due genitori disfunzionali hanno completato il danno!
meno male che poi se ne esce…almeno spero…
Igraine dice
grande silvia! per dare il mio modesto contributo di nata con cesareo (podalica) e non allattata al seno (ma mia figlia è nata con il parto naturale e allattata al seno fino a 9 mesi), posso confermarti che: appartengo al gruppo di adulti alla ricerca di scorciatoie, e di contatto fisico. anche temo di non essere in grado di fare da sola, ma l’aiuto altrui lo richiedo e non lo scanso, anzi!
a seguito di tutto ciò, solo il pensare a un cesareo mi mette un’ansia folle. e non lo farei mai (diciamo al 99%) su richiesta.
Bacioni, Igraine
Ps: tu invece? nata parto naturale?
kiaretta dice
Bellissimo pezzo, come tutti gli altri.
Per mia esperienza posso dire che Carlotta mi è stata portata via immediatamente, ho dovuto chiedere all’ infermiera di turno di fermarsi un attimo sulla soglia della sala per farmela almeno vedere in faccia !!!! Talmente repentinamente che ho seriamente pensato ci fosse qualcosa che non andava. Mio marito mi ha poi detto che l’hanno portata a fare la prima visita di routine. Nel frattempo mi hanno richiusa e, solo dopo che sono rientrata in camera me l’hanno finalmente fatta abbracciare ed attaccare al seno!
Rossana dice
Al messaggio di Cristina cosa si può aggiungere? È perfetto.
È chiaro che Silvia ha scritto questo pezzo considerando tutte le fonti scientifiche, ma anche e soprattutto "dalla parte della mamma", indipendentemente da come essa può aver partorito.
Ho visto anche i video dei cesarei: qualcosa di forte e di incredibile. Inutile, quando al mondo viene un bambino, in qualsiasi modo arrivi, c’è sempre da commuoversi e festeggiare.
Cristina dice
All’inizio di un mio lavoro scrissi
" A tutte le mamme …
Che sono sempre adeguate
Che sono sempre belle
Che sono sempre amabili
Che hanno fatto la scelta giusta
Quando sono mamme col cuore"
Ed è questo, mi pare, quello da dovere tenere presente innanzi tutto. Chiaro che ogni vissuto personale ha degli echi profondi; si parlava proprio ieri durante un corso di formazione (docente la STUPENDA Mariangela Bucci) di quanto i nostri legami, distacchi e abbandoni ci "imprintino" per tutta la vita.
E un parto? E il sentirsi adeguate, inadeguate, seriamente in crisi?
Certo che il valore iniziatico di un’esperienza che ci fa passare da "figli" a "genitori" segna in modo forte e deciso la nostra vita.
Ma l’adeguatezza e inadeguatezza come vissuto personale sono ben diversi, a mio modesto parere, dal riportare concretamente notizie scientifiche.
E’ vero che ci sono studi che puntano la prua verso una cosa piuttosto che un’altra, ma, e questo è importante, gli studi citati da Silvia non sono "contraddicibili" e contraddetti.
Nonostante questo una madre cesarizzata è altrettanto madre, anche di più, qualora veda e accudisca i piccoli segni che un distacco chirurgico possa apportare.
Nulla di irreparabile, quindi, solo attenzione.
Come amo dire: il cammino per l’integrazione passa attraverso la consapevolezza.
Con amore
una doppia cesarizzata
Silvia dice
Le fonti sono tutte nel pezzo.
Come immaginavo, tu parti da un senso di colpa personale (e facilmente intuibile) per aver partorito con cesareo, però, appunto, è un punto di vista tuo, non mio.
Chi mi conosce almeno un po’ (o mi legge attentamente) sa che io sono ben lontana da posizioni fondamentaliste (anche sull’allattamento, ad esempio).
Le mie opinioni personali però sui pezzi più prettamente scientifici e informativi non c’entrano, tanto che pur non essendo una fanatica della tetta ad oltranza, ho la capacità di capirne l’importanza e il pezzo sull’allattamento al seno è statato tagliato sull’importanza di questo gesto d’amore, gesto che, ripeto, io ho fatto solo ed esclusivamente per loro ma da cui non ho mai tratto particolare piacere.
Ci sono evidenze scientifiche che io credo valga la pena di diffondere; la citazione della Fois, ad esempio, sul fatto che il neonato da TG presenti nel post partum una concentrazione ormonale differente e che produca poca adrenalina fetale è indubbio. Piaccia o non piaccia.
Così come il fatto che un neonato infastidito dall’anestesia non presenti il riflesso di strisciamento: è un’evidenza scientifica che non piace nemmeno a me (che una bella botta di morfina e lidocaina gliel’ho data), ma che non mi impedisce di riconoscerne l’evidenza.
Io ho parlato di umanizzazione del cesareo, di addolcimento, di sostegno ostetrico protratto, più positiva di così non saprei. Se poi, come scrivi, avresti voluto leggere un inno al cesareo, allora capisco che questo pezzo ti possa sembrare di parte nonostante parta da tutt’altro presupposto.
Anzi, ti dirò di più, prima di pubblicarlo l’ho pesantemente modificato, perché temevo che il Dott. Pietrangeli potesse arrivare qua e dirmi che spingevo per il cesareo.
Vedi un po’ quanto è diversa la tua lettura dalla mia realtà.
Mammalquadrato, ecco appunto. Io ho un’amica che ha fortemente desiderato partorire i suoi due gemelli con parto naturale. E ce l’ha fatta. Li ha anche allattati al seno entrambi (come Valewanda).
Per me sono aliene, stimabilissime, ammirevoli aliene.
Per quanto riguarda l’attaccamenteo immediato, non è così spontaneo nemmeno con il naturale, a volte…
Grazie per il tuo bel racconto.
Wonderland dice
Non so, Silvia, dipende che fonti scientifiche si citano.
Io l’ho avvertito un po’come un monito contro il parto cesareo, non e’particolarmente piacevole leggere di bambini disorientati e piangenti, quasi "violentati" dall’esperienza del cesareo quando se n’e’ fatto uno da poco.
Quello che mi e’ passato dal tuo articolo e’ fondamentalmente questo.Un senso di colpa sottile,quando colpa non ce n’e’… saro’ io…. bo…gia’ una si sente abbastanza incapace a non partorire naturalmente come tutte, poi leggere queste cose nn fa certo bene…per carita’, parole che verranno da esimi scienziati, ma ci sono anche scienziati con opinioni opposte… per questo dico che e’ un pochino di parte.
Magari orientando la ricerca sul tema del cesareo positivo si ottenevano parole diverse.
Tutto qua.
Comunque, con grande simpatia eh! Non e’ una critica, soltanto un’osservazione da una diretta interessata… 🙂
Silvia dice
Solita, io dopo aver downloadato il mio vitello l’avrei sganciato giù dalla finestra ahahhahah! Altrochè!
Io sono stata separata da mia madre per giorni . Messa in incubatrice (per un peso che ora non è considerato nemmeno a rischio) per 2 settimane…mi sembra di percepire la mia paura di neonata…
mamma al quadrato dice
I miei gemelli sono nati con TC d’urgenza alla 35+5 con una settimana di anticipo rispetto alla data programmata. I bambini li ho visti in sala operatoria (me li hanno avvicinati e li ho solo baciati). Me li hanno portati molte ore dopo perchè li hanno messi nelle culle termiche ma ero al corrente di questa cosa per cui non l’ho vissuta male. Sapevo che stavano bene e mio marito li ha tenuti in braccio un bel po’ prima che li trasferissero al nido.
Un’esperienza che ricordo come NON traumatica e che rifarei.
Sono contenta che alla fine il giorno della nascita lo abbiano "deciso" loro. L’idea di stabilire a tavolino quando dovessero venire al mondo non mi piaceva molto.
Quello che forse (sottolineo forse) il cesareo mi ha tolto: 1) il legame viscerale al primo istente (credo che in un parto naturale sia immediato) 2) la consapevolezza della propria forza per aver superato una prova così estrema.
Spero di essere stata chiara.
solita dice
ciao Silvia 🙂
io ho fatto cesareo d’urgenza perchè mentre attendevo di essere indotta (a 41) il tracciato ha segnalato la sofferenza fetale (battito scendeva drasticamente 🙁 ). Dopo 20 minuti era nato il mio bambino. Me l’han fatto solo vedere, non toccare. Poi me l’han portato dopo il bagnetto….diciamo 40 min dopo la nascita. L’ho subito attaccato e poi è stato sempre con me. Ho avuto una montata lattea gigante in seconda giornata e l’allattamento è andato molto bene.
Al quarto giorno sono andata a casa con le mie gambe ed ero in forma. In camera con me due ragazze lacerate da parto naturale camminavano a stento,si sedevano solo su ciambelle e sono state 1 giorno in più perchè di fatto non erano ancora in grado di occuparsi del piccolo.
Psicologicamente invece l’ho vissuto malissimo…avevo passato 9 mesi a "farmi andar giù" l’idea che dovevo partorire…….mi ero preparata talmente tanto che a questo punto ci tenevo parecchio…….e invece.
Per quanto riguarda i 40 min di "ritardo" con cui ho avuto il bimbo in braccio………….posso dire la verità? non mi han turbato più di tanto.
Voglio dire…..sarà stata l’urgenza (ero spaventata a morte, è successo tutto in 20 minuti……….20 min prima mi stavo addormentando sul letto di una camera silenziosa….!!!)…sarà che il cesareo non è paragonabile al parto naturale. Immagino che nel parto naturale il pathos e la fatica e la passione profuse facciano si’ che poi abbracciare il piccolo sia "il premio" di tutto, l’obiettivo raggiunto o non so cosa. Nel parto cesareo tutto sto pathos non c’è: lo tirano fuori, sai che sta bene, ti cuciono, lo lavano, e poi te lo danno.
Sinceramente, davvero, non è stato un problema. Anzi….sapevo di esser li’ con la pancia aperta……..voglio dire, finite un lavoro per volta :-D, poi parliamo del bambino.
ciao Silvia!!!!
Cristina dice
Io ho avuto due cesarei; non avverto il pezzo come di parte. Credo sia una lucida analisi.
Grazie per portare avanti seriamente e con una COMPETENZA che spesso non si trova in rete studi a 360°.
Spesso, circa il parto, si leggono cose che ci toccano profondamente, che acutizzano nostri vissuti personali o li contengono bonariamente.
Ancora grazie.
Silvia dice
Mah, l’intento era un altro.
Una persona che partorisce con parto spontaneo e si prende la briga di studare una settimana sopra il cesareo riportando trsversalemnte ogni sffaccettatura, evidenziando che il vbac è possibile, il cesareo dolce anche, sostenendo il ruolo attivo dell’ostetrica soprattutto dopo la nascita con parto cesareo, ponendo l’accento su ogni aspetto con lo scopo di dare voce a tutte le sperienze non mi pare proprio possa essere definita di parte.
Io stessa sono nata con cesareo.
Forse l’hai sentito di parte tu perchè proviene da una donna che ha partorito naturalmente. Se io avessi avuto un cesareo non credo avresti potuto dire che è un pezzo di parte. Anche perchè è un pezzo scientifico, rielaborato da studi medici.
Ad ogni modo, prendo atto del tuo commento.
Io aggiungo che non sempre ci si lacera. Io sono minuta e Niccolò pesava 3.700 gr.
Wonderland dice
Ah, aggiungo che mia figlia pesava 3.520 kg e io di costituzione sono minuta… posso immaginare la lacerazione!
Wonderland dice
Io ho partorito con TC lo scorso 4 settembre.
Diciamo che ero alla 41 settimana con poco liquido, mi hanno indotto il parto ma dopo 10 ore di contrazioni molto forti io non mi dilatavo… il battito della bimba ha iniziato a scendere e ci siamo preoccupati… abbiamo deciso per un tc. Risultato: una scelta rivelatasi fondamentale per me e per lei, perche’ aveva il cordone intorno al collo e un pezzo anche tra la testa e il collo dell’utero. Sarebbe stato un parto rischioso.
Devo dire che non ho avuto problemi. Sono entrata in sala operatoria con una forte epidurale, ho visto e sentito tutto e mi hanno dato mia figlia vicino non appena e’ venuta alla luce. Era presente anche il mio compagno. Ovviamente eravamo dietro il telo verde…
Dolore forte soltanto la prima notte, dal giorno dopo mi sono alzata, dopo due giorni qualche passo, dopo una settimana camminavo, dopo dieci giorni stavo abbastanza bene. Ho ripreso completamente in circa venti giorni.
Ho avuto da subito tantissimo latte,alla faccia di chi dice che le cesarizzande ne hanno meno.
Che dire.. un esperienza diversa da quella che mi aspettavo ma positiva.
Penso che il tuo articolo sia un tantino di parte,come se noi cesarizzande fossimo mamme di serie B… non credo sia cosi…
Silvia dice
Ti sarai lacerata moltissimo Alessandra! :-/
Alessandra dice
Ciao, io ho avuto due parti naturali tremendi. Ma li rifarei. nemmno io lo diro’ mai a mio marito pero’…
Confermo quanto detto da Chiara, se non fai l’anestesia totale il bimbo lo abbracci subito. Tutte quelle col cesareo in camera con me se ne sono andate a casa mooolto prima di me, questo vi fa capire i danni dei miei due nani, una di 3.8kg e l’ultimo di 3.6, non giganti ma grandi quanto basta per far guai.
Silvia dice
Luca grazie.
Racconta pure tutto quello che vuoi, vorrei che questo post diventasse come quello sul reflusso. Sono pezzi di vita importantissimi.
Chiara, sei stata fortunata. Non succede sempre.
chiara dice
Il bambino viene dato subito alla mamma!
Ho tre figli , due nati con parto cesareo perchè avevo delle patologie legate alla mia gravidanza, placenta previa.
Quando tirano fuori il bambino lo abbaracci subito,lo coccoli, poi come per il parto naturale viene portato via per la visita, per il bagnetto…
Lo abbarccia il papà, finchè la mamma è in sala operatoria , ma appena si esce, ti restituiscono subito il bebè.
Luca dice
mia moglie ha avuto in entrambi i casi un cesareo. Con la prima per problemi sorti all’ultimo momento, con le 2 pupette invece era programmato fin dall’inizio proprio perchè la primogenita era nata col cesareo.
Mia moglie ancora non ha superato psicologicamente il primo parto, perchè voleva partorire naturalmente ed invece fu costretta a "subire" il cesareo.
La primogenita le è stata portata dopo un paio d’ore circa mentre le gemelline dopo circa 11 ore, anche perchè mia moglie aveva perso parecchio sangue durante il cesareo e le 2 puffette erano nella culla termica.
Ci sarebbe ancora molto da raccontare…
ciao
Luca e dolcemetà
Silvia dice
Grazie! Ho studiato una settimana!
Rossana dice
È un pezzo stupendo.