Comincio da un pensiero di Maria Rita Parsi: “i nonni sono coloro che vengono da lontano e vanno per primi, ad indagare oltre la vita; sono i vecchi da rispettare per essere rispettati da vecchi; sono il passato che vive nel presente ed i bambini sono il presente che vedrà il futuro”.
Nel nostro menage familiare i nonni rivestono un ruolo di primaria importanza, sia da un punto di vista affettivo che organizzativo.
La potenza dell’affezione è costantemente sotto i nostri occhi perché, sia Matteo che Niccolò, li cercano, li nominano, li pensano più e più volte al giorno.
Domenica sera, dopo una giornata trascorsa da nonno A. e da nonna E., i bimbi vanno a dormire.
Il tempo di socchiudere la porta e sento Matteo gemere, un lamento soffocato e pigolante.
Entro nella stanza buia, dove Niccolò già dorme, per cui non accendo la luce.
Matteo si lamenta, gli tocco il viso: piange.
– Cosa succede Matteo?
– Voglio i miei nonni, voglio stare con loro, io gli voglio bene ai miei nonnini.
L’ho rassicurato e sono fuggita dalla stanza a gran velocità con una tenaglia alla gola.
Mi ha scombussolato questa sua nostalgia violenta, mi ha fatto pensare all’inevitabilità di una futura mancanza di queste persone così fondamentali per il suo equilibrio emotivo.
Devo dire che i miei figli sono fortunati, hanno nonni speciali. Disponibili e molto ben assortiti: nemmeno a farlo apposta bilanciano alla perfezione eccessi e difetti l’uno dell’altro.
Nonna T.
Mia mamma leggeva la Montessori quando nessuno sapeva chi fosse, quando rientravo dalla scuola materna, davanti ai miei vestiti troppo puliti osservava: “come mai non ti sei sporcata? Non ti sei divertita oggi?”. Era un madre buttata sul tappeto a giocare, una madre che 30 anni fa, quando non si sapeva cosa fosse l’inserimento a scuola, me lo fece di sua spontanea volontà, facendosi aprire la scuola materna una settimana prima, per portarmi tutti i giorni a prendere confidenza con l’ambiente. (!!!) È stata una madre creativa: niente Barbie, poche bambole, ma pongo, creta, das, e pennelli. È stata una mamma speciale e ora è una nonna speciale.
Nonno A.
Mio suocero ama i bambini come pochi uomini (sessantenni) sono capaci di fare. Ha la pazienza di Giobbe e l’umiltà tipica del nonno dell’immaginario collettivo, quello che concede molto, forse anche troppo (ma va bene così), quello che si fa fare tutto, quello che “le parole dei bambini sono un ordine”. È un nonno che gioca, ma soprattutto, che si diverte a farlo.
Nonno F.
Mio papà è un medico chirurgo e lavora tanto, la mattina opera e il pomeriggio fa ambulatorio. Ha pochissimo tempo, ma quel poco che ha lo dedica volentieri.
Il venerdì ha il pomeriggio libero, prende Matteo a scuola e se lo porta in giro: vanno dal meccanico a vedere le auto, vanno a prendersi un aperitivo al bar, vanno dal barbiere, oppure stanno in casa a fare lavori “da uomini”: si occupano del giardino, sistemano la legna, fanno bricolage.
Nonna E.
Mia suocera è altresì disponibile, a lei il gioco dei ruoli famigliari ha affidato il compito della cura “materiale” (oltre che affettiva): è lei spesso che si occupa dell’abbigliamento dei bimbi, è lei che compra mutande, canottiere e body, è lei che si occupa del cambio di stagione, dei pigiamini e delle lenzuola.
È un affetto davvero meritato quello che i bimbi nutrono per questi 4 nonni che insieme formano 260 anni di vita.
Io credo che nemmeno loro potessero immaginare la portata e la potenza del rapporto con un nipote.
E io nemmeno, a dire il vero, anche a causa del fatto che l’unica nonna che avrebbe potuto farmi da nonna stava a 400 km da qui.
Quasi sempre si sceglie di diventare genitori ma mai si sceglie di diventare nonni. Diventare nonni è una scelta obbligata, che nel caso dei nostri 4 si è trasformata in entusiasmo: a vederli insieme traspare l’unicità di un rapporto speciale.
Talmente speciale da rimuovere la fatica degli anni che avanzano, talmente trascinante da far tornare bambini anche loro.
in questo post così positivo sui nonni ho quasi paura a scrivere dei sentimenti ke vivo io…..
L’equilibrista ha 3 nonni i miei 2 gen e la nonna paterna, mio suocero non c’è più da 15 anni ormai io non l’ho nemmeno conosciuto.
Io lavoro 8 ore al giorno e vivo a 7 km dai miei e a 7 metri da mia suocera quindi tutte le mattine alle 9 lo porto da lei e il pomeriggio si alternano suocera e mia madre.
Premetto ke io non ho mai avuto una buona opinione di mia suocera perchè non mi è mai piaciuto il suo modo di fare e di pensare….troppo presente nella vita dei figli (non gli ha insegnato il rispetto degli orari ad esempio…appuntamento alle 18?se li chiamavi alle 18.30 perchè erano in ritardo lei diceva ke erano già andati via…bugia erano ancora nel letto a dormire…). Da quando è morto il marito lei non esce da sola…non va nemmeno a trovare i fratelli se non l’accompagnano i figli…lei non cucina per se stessa…cucina solo se c’è qualcuno a pranzo (quindi ogni giorno siamo a pranzo a casa sua…comodità per me si…ma a volte vorrei poter parlare con mio marito senza le sue continue interferenze e senza i suoi sguardi di disapprovazione se mi permetto di “sgridare” mio marito).
Lei è affettuosissima con l’equilibrista e so che fa tutto con grande amore perchè lui (primo nipote) è diventato la sua nuova ragione di vita.
E perchè allora io vivo male tutto questo???
Perchè non riesco a sopportare le sue continue intromissioni, mentre parlo, gioco, coccolo ecc ecc con mio figlio???
Perchè mi infastidisce se quando torno dal lavoro e mi abbraccio mio figlio lei è dietro di me ad accarezzargli piedini e manine???
Perchè mi sento in continua sfida con lei come se dovessimo dimostrare ki è più brava delle due???
Perchè non sopporto che se cerco di spiegare qualcosa al nano (14 mesi) lei si intromette sempre e comunque sminuendo e annullando quello che ho detto??
Perchè ho paura che il nano si affezioni di più a lei che a me che sono quella dei “NO”?
Perchè devo vivere sempre nell’ansia e la notte devo ritrovarmi a piangere da sola…visto che non posso parlarne nemmeno con mio marito ke la compiatisce e giustifica sempre e comuque?
(scusate lo sfogo)
Grazie di essere passata e di avermi fatto leggere questo meraviglioso quadretto familiare.
Sei una mamma davvero Grande
Buona serata
una nonna
Commuovente! Penso sempre che i nonni sono persone fondamentali per la crescita dei miei figli. Quando c’era solo Michela provavo davvero tanto gelosia nel vedere quanto amore provava lei per la sua nonna (mia suocera). Arrivato Alberto, ho capito che è importante che crescano con l’amore di altre persone oltre al mio e a quello del loro papà. Peccato che i miei genitori siano lontani e li vedano poco.. troppo poco.
Io ricordo bene mia nonna che mi ha accompagnato fino ai 27 anni. Me la ricordo soprattutto negli ultimi anni, malata di Alzaimer e tornata piccola e indifesa. Mia figlia ha la fortuna di avere una nonna (mia madre) che è molto di più che nonna. Passa con lei delle ore e non la senti mai dire che è stanca, mia figlia la adora e spero che il loro rapporto duri per ancora molto molto tempo. Mio padre è sempre stato un uomo buono, ma rigido, con la puledrina si scioglie in abbracci che forse neanche io ho mai avuto. I nonni paterni sono un’altra cosa. Mia suocera completamente assente, mio suocero fa la visita giornaliera, ma non potrei mai affidargli la puledrina, almeno fino a quando non avrà 5 anni!! Silvia hai una grande fortuna, anche se io non posso lamentarmi!
Ciao Michela, sono curiosa (così ti faccio un po’ di pubblicità 😉 ): cos’è il sito nel tuo profilo?
ho scoperto oggi il tuo blog, complimenti!
questo post mi ha fatto venire i lacrimoni, ogni tanto e’ importante fermarsi a pensare.
i miei figli (3anni e 10 mesi) hanno un bellissimo rapporto con i nonni (soprattutto i miei genitori) e sono sociura che per questo cresceranno ancora meglio!
Ciao Luisa, grazie per il passaggio.
Un bacio alle bimbe.
Ciao Silvia!
Sono fortunati i tuoi bimbi. 4 nonni così presenti, così attenti e disponibili. Non è cosa da tutti.
Le mie bimbe possono contare "solo" sui miei genitori. I miei suoceri non fanno i nonni. Peccato. Sono anziani ma molto attivi in campagna, nell’orto. Penso che alle miei figlie sarebbe piaciuto stare a sentire divagazioni circa il momento migliore per seminare questo o quell’ortaggio oppure quali cure riservare alle varie piante. C’est la vie. I nonni, come i genitori, non ce li possiamo scegliere. Ma va bene così. Ti invidio la mamma tutta pongo e pennarelli però. Penso che siano stimoli importantissimi.
Un bacione ai piccoli!
Luisa
Anche a me Michela fa un po’ (tanta) paura…
Più passa il tempo e più mi rendo conto di quanto siano fondamentali i nonni e di quanto i bambini li amino.
Li amano incondizionatamente, al di la delle tante o poche ore che trascorrono insieme e questo mi commuove e mi fa paura al tempo stesso.
Ciao Levanto.
E’ proprio così che immagino un futuro rapporto tra questi 4 nonni e i miei bimbi: un rifugio.
Tiziana, tocchi un tasto dolente. Non faccio che pensare alla gioia che avrebbe provato mia nonna davanti ai miei figli…
Piattini, che non si sceglie di diventare nonni è riferito al cambiamento di status. Quello non lo si sceglie. Ci si diventa e basta.
Tra "essere nonno" e "fare il nonno" poi passano abissi…
non credo che diventare nonni sia un obbligo. anche quella è una scelta. i miei nonni abitavano nell’appartamento accanto e non li vedevo mai…
che bel post…io ho avuto solo una nonna, quella paterna, perchè il nonno era morto due anni prima la mia nascita, e mia madre è rimasta orfana da bambina…però quell’unica nonna abitava in montagna, a 75 km da qui, ed anche se andavamo spesso a trovarla, e passava l’inverno con noi, non era una presenza costante, e mi è mancata…però è vissuta abbastanza da veder mio figlio, e di questo sono felice, so di averle fatto un regalo…ogni tanto guardo il filmino di quando andammo a trovarla con Lorenzo di 2 mesi…purtroppo dopo 6 mesi se n’è andata…
Lorenzo invece ha un ottimo rapporto con i miei, e ne sono felice perchè al di la dell’aiuto pratico il rapporto coi nonni è importante…mentre la nonna paterna la vede pochissimo (al contrario di mia madre che adora i bambini lei non ne va matta) e il nonno paterno non c’è più da molti anni.
W i nonni! Un abbraccio a tutta la tua splendida famiglia
Igor, nuora e suocera è da manuale che abbiano da ridire.
Kiwi, anche io ho avuto la mia adorata nonna distante 400 km. Non so cosa avrei dato per averla qui. Quando ero piccola veniva spesso, ma, non abitando qui, era sempre di passaggio, anche se stava due mesi.
Barbara, spesso i nonni "imperfetti" sono stati genitori "imperfetti".
Mi viene da pensare che io sarò una pessima nonna, ma tanto con due maschi il problema non si pone, ci sarà l’altra nonna ad occuparsi dei nipoti!
Mammafelice, mi spiace molto leggere quello che scrivi. Molto. Perchè un bambino dovrebbe avere il diritto di essere amato, di essere felice, di ridere con i suoi genitori, di vivere attimi spensierati. Un abbraccio.
Provo un po’ di ‘invidia’, perchè so che per Dafne questo rapporto speciale non ci sarà mai, almeno con i miei genitori.
I miei suoceri sono adorabili, lei li adora… ma siamo lontani 400km e, chiaramente, il tempo condiviso è poco, anche se, adesso che sono in pensione, mi auguro di cuore che passino sempre più del tempo qui da noi.
Con i miei è diverso… sono io che non voglio un rapporto troppo intimo, tra loro. La mia è stata una famiglia violenta, con un padre manesco e traditore, a cui sinceramente non mi sento di concedere la necessaria fiducia per tutelare Dafne.
Anche se ce la mette tutta, e questo glielo riconosco, vedo in lui un amore malato, lo stesso che ha rovinato la mia infanzia, e che non voglio intacchi quella di mia figlia.
Mi dispiace molto, questo, perchè io per i miei nonni ho avuto un’adorazione, da piccola, e li ho amati (e li amo ancora) moltissimo.
Penso che sia una gran fortuna, per i tuoi figli, che i loro nonni, prima di essere diventati dei bravi nonni, siano stati delle brave persone.
Ci sono anche i "nonni imperfetti", i nonni diversi da come li vorremmo, i nonni assenti, i nonni distratti. Eppure i nostri figli sanno rimettere in fila le pecche, perdonare gli sbagli e le manchevolezze, amandoli indistintamente seppur in modo diverso. Una lezione importante, a cui assisto spesso, e che mi ha fatto pensare quanto l’amore puro, quello svincolato dal senso di colpa e dai doveri, sia presente solo nei bambini, per poi perdersi nei meandri tortuosi della vita.
1 a 0. Per loro.
Le mie piccole purtroppo hanno solo i miei suoceri e per giunta loro a Roma, noi a Torino. Due nonni che le adorano e una brutale distanza a separarli…e un peso nel mio cuore perchè darei qualunque cosa perchè mia mamma potesse conoscerle e dar loro il suo fondamentale contributo e amore. I nonni sono un immenso patrimonio, immenso!
Devo dire che anche noi siamo fortunati con i nonni, anche se mio suocero è scomparso da tempo.
Spesso ci sono conflitti tra mia moglie e i miei genitori, ma fortunatamente mio papà compensa gli eccessi di "affetto" di mia mamma.
Tanto brontolone con me e mio fratello quanto dolce e affettuoso con il nipotino…
Grazie nonni!!
Bella questa presentazione dei nonni, e la descrizione di tua madre mi ha incantato.. Anche qui i nonni hanno un ruolo fondamentale, tutti e quattro, e pensa che insieme formano ben 290 anni!
Lo posso solo immaginare, ma, te l’avrò detto già alla nausea, per qualcosa che togli, c’è qualcosa che dai.
Un bacio.
SuperT ha solo i miei genitori come nonni. La mia più grande preoccupazione dello stare lontano, te lo posso giurare, è questo rapporto a distanza con i nonni.
E’ difficile e te lo scrivo con le lacrime agli occhi…