Il laboratorio dei Cristalli di Clementoni è esattamente ciò che si propone di essere: un vero e proprio kit di sperimentazione scientifica con tanto di sostanze chimiche, attrezzatura necessaria e libretto di istruzioni per la preparazione di cristalli.
È un gioco scientifico (gioco? forse è più appropriato chiamarlo viaggio!) per bambini e bambine dagli 8 anni in su che in alcune fasi richiede la supervisione di un adulto, poiché qui si crea niente meno che dei veri e propri cristalli, con vere e proprie sostanze chimiche!
Ma voi sapete cos’è un cristallo? Sapreste spiegare come si forma? Se lo sapete bravi! Ma se come me siete digiuni in materia niente paura, è tutto scritto lì, nel libretto di istruzioni, che oltre a spiegare nel dettaglio le diverse tipologie di esperimenti e informare adeguatamente circa il corretto impiego delle sostanze, fornisce anche informazioni di base sulla composizione chimica dei cristalli e il loro studio nella storia. Poche informazioni ma chiare, che possono fare da trampolino di lancio nell’affascinante mondo dei minerali.
Il Laboratorio dei Cristalli contiene tutto ciò che occorre per la realizzazione di veri cristalli bianchi e colorati, persino fosforescenti.
Nello specifico le sostanze chimiche proposte sono solfato di calcio (noto anche come gesso), solfato di alluminio di potassio (noto anche come allume), diidrogeno fosfato di potassio e alluminato di stronzio.
La prima, il Solfato di alluminio di potassio, è la sostanza del kit che, correttamente miscelata con acqua alla giusta temperatura, permette la formazione di cristalli trasparenti. E’ possibile sperimentare la creazione di cristalli dalla forma regolare o irregolare, piccoli e grandi e in seguito colorarli con apposite pastiglie di colori alimentari in 5 possibili tinte.
Il Diidrogeno fosfato di potassio è invece la sostanza del kit grazie alla quale è possibile decorare piccole sagome in carta assorbente speciale (due alberelli e un pappagallo), semplicemente mescolandola ad acqua e facendola riposare su un’apposita base in plastica.
Avete presente gli oggetti che si illuminano al buio? Ecco, devono l’effetto a una sostanza che prende il nome di Alluminato di stronzio. Anche i cristalli che avrete realizzato potranno diventare fosforescenti e quindi illuminarsi al buio!
Il kit non si limita a contenere le sostanze chimiche e le indicazioni per svolgere gli esperimenti, ma fornisce già anche tutta l’attrezzatura complementare necessaria: pinzette, mascherina per gli occhi, pipetta, guanti, spazzolino e contenitori. Le sostanze sono suddivise in bustine, generalmente una per esperimento: non è quindi un gioco che si esaurisce in una sola seduta scientifica, ma consente di creare più cristalli, con modalità differenti.
Ad esempio i cristalli possono essere creati singolarmente o con l’ausilio di piccole rocce sulle quali questi si formeranno.
Ma non è finita e qui viene il bello: ci sono persino dei piccoli stampi con la forma di animali, stelle, conchiglie per creare piccoli oggetti di gesso da far poi “cristallizzare”: anche questi potranno essere in seguito colorati o resi fosforescenti.
Perché trovo che questo gioco (viaggio!) sia valido? Tre ragioni su tutte:
- Allena alla precisione
Gli esperimenti sono abbastanza semplici, ma non è scontato che riescano al primo colpo: occorrono rigore e attenzione, esattamente come in un vero esperimento scientifico. E, proprio come nella realtà, è grande la soddisfazione nel vedere il proprio esperimento perfettamente riuscito e il primo cristallo creato. - Allena alla pazienza
Questo non è un gioco alla “mordi e fuggi”: richiede un po’ di tempo per ottenere risultati, talvolta qualche ora, a volte qualche giorno. È un’attività che incoraggia l’attesa e allena la pazienza. E di pazienza, aihmé, ne abbiamo bisogno un po’ tutti! - È un gioco versatile
L’attività non si riduce semplicemente alla creazione di singoli cristalli fini a se stessi, ma ne incoraggia la colorazione (per immersione o con l’uso di un pennello) e la realizzazione su diversi supporti (su pietre, su carta assorbente, su forme di gesso), declinandone l’uso per la realizzazione di piccoli oggetti “preziosi”.
Vi lascio qualche immagine dei nostri esperimenti, ma ci stiamo prendendo gusto e ho il sospetto che il nostro viaggio nella scienza non finirà qui!
Arianna Meli
In collaborazione con Clementoni
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