 Domanda
Domanda
Buonasera Dr. Torcetta.
Mia figlia Martina (21/01/2010) ha  frequentato l’asilo nido dall’età di 9 mesi cominciando da subito a soffrire  di catarri, broncospasmo, tosse generalmente grassa, il tutto trattato  con areosol e talvolta Bentelan e antibiotici. 
Dopo 6 mesi di 2/3  episodi mensili la pediatra ci ha consigliato di tenerla a casa fino a  maggio e le ha prescritto il Montelukast (ha anche escluso qualsiasi  allergia). 
Uno stop che ci è sembrato un po’ tardivo visto i disagi che  lei come bambina e noi come genitori abbiamo accusato. Quello che ora mi  chiedo è la reale efficacia di questo farmaco per il suo sistema  immunitario e se è opportuno per il prossimo anno rimandarla al nido o  piuttosto lasciarla a casa con una babysitter. 
Avevamo provato il nido  per la sua socializzazione e per ovvi calcoli economici. La ringrazio di  tutto quello che potrà dirmi e la saluto cordialmente. 
Monica
Risposta
Gentile Monica,
Quelle che lei mi descrive sono affezioni delle vie respiratorie che riconoscono solo in parte una componente broncospastica . Tali manifestazioni sono anche dovute alla particolare conformazione  delle vie aeree dei bambini (per il calibro) che risultano quindi  maggiormente suscettibili  alle infezioni virali. Queste malattie sono  abbastanza comuni nei primi due anni di vita e non sempre riconoscono  una causa allergica anche se una parte di questi bambini può sviluppare  successivamente un asma bronchiale.
Veniamo ora al punto della sua domanda. La molecola che lei mi descrive è ben tollerata nei bambini ma generalmente le indicazioni sono nei bambini dopo i due anni nei quali non si riesce a avere un controllo della sintomatologia con le terapie normali. Nello specifico gli episodi si manifestavano spesso ma è abbastanza tipico dell’introduzione in un ambiente promiscuo come l’asilo. La sospensione dell’asilo può anche essere positiva ma bisogna sempre tenere conto che non si fa altro che ritardare il problema in quanto Martina dovrà pur essere nuovamente inserita nella comunità e non è certo possibile mantenerla in un ambiente asettico.
Cercherei sicuramente di approfondire la natura allergica o meno degli episodi facendo test specifici non prima dei due anni. Nel frattempo gestirei gli episodi acuti con le normali terapie e userei il farmaco in questione solo nei periodi di massima frequenza degli episodi o se questi non sono controllati a sufficienza dalle normali terapie. Nel caso si continuino a ripetere affezioni respiratorie di questo tipo non escluderei un approfondimento da uno specialista pediatrico di malattie respiratorie.
Dott. Francesco Torcetta – Pediatra

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