Domanda
Gentile Dott.ssa,
mio figlio Francesco ha 4 anni ed è al secondo anno di scuola materna.
L’ inserimento dell’ anno scorso è andato bene: solo dopo un paio di mesi il bambino ha espresso un disagio che poi abbiamo scoperto essere il desiderio di non dormire più nelle prime ore del pomeriggio alla scuola materna. Da quando lo abbiamo tolto dal gruppo dei bambini che dopo pranzo andava a dormire, tutto si è risolto.
Quest’ anno non vedeva l’ ora di cominciare a frequentare l’ asilo.
Ultimamente, però, ogni mattina piange e dice di non volerci andare.
Inoltre, non vuole frequentare il corso di musica che l’ anno scorso gli era piaciuto tantissimo (durante le ore dell’ asilo).
Io non insisto, ma mi dispiace molto perchè non capisco se la sua è pigrizia o se si tratta di altro. Spesso si sveglia di notte dicendo di non voler frequentare il corso (e addirittura parla già del saggio di fine anno, dicendo di non volerlo fare…)
Inoltre, non vuole frequentare la piscina (anche l’ anno scorso avevo dovuto interrompere perchè il suo maestro era cambiato ).
In generale, è un bambino che socializza bene. Anche la maestra dice che in classe va tutto bene (mentre quando aveva avuto problemi lo scorso anno, era diventato un po’ violento con gli altri bambini).
Secondo lei è una fase normale? E, soprattutto, come devo comportarmi?
Io sono separata, il padre del bambino vive ad un’ oretta di distanza da noi ( per questo lo frequenta nei week-end ). Entrambi abbiamo dei compagni con i quali viviamo e con cui nostro figlio non ha problemi.
Ringraziandola anticipatamente, porgo cordiali saluti,
P.
Risposta
Nella sua lettera descrive suo figlio come un bambino molto socievole, che normalmente frequenta la scuola con piacere così come le altre attività extrascolastiche proposte.
Nonostante ciò possono capitare dei periodi di stanchezza in cui si fatica un pò di più a seguire il ritmo delle giornate.
Sarebbe importante continuare a tenere la situazione monitorata insieme alle maestre, per vedere se questa stanchezza e insofferenza a frequentare la scuola si manifesta anche durante l’attività didattica. Un’altra piccola attenzione sarebbe quella di assicurarsi che suo figlio riposi a sufficenza evitando così la fatica di alzarsi la mattina senza il pieno di energie.
Per quello che riguarda le attività extrascolastiche, la mia idea è quella di non forzare mai il bambino, a meno che l’attività proposta non sia dettata da precise indicazioni terapeutiche (per esempio piscina per favorire lo sviluppo); nel qual caso è giusta una medizione tra quello che piace e quello che si deve fare. Suo figlio sta formando il suo carattere, scoprendo anche insicurezze come la paura di un’ esibizione musicale in pubblico; sono paure normali; ogni bambino è diverso e diversi sono i tempi per acquistare fiducia in se stessi e vincere le proprie paure.
Sarebbe comunque importante chiedere a suo figlio in che modo vorrebbe impiegare il periodo extrascolastico frequentando o meno attività strutturate. Facendo scegliere a lui lo si invita a responsabilizzarsi impegnandosi in qualcosa che piace e cercando di portare a termine tutta l’esperienza. E’ importante comunque che ci sia una linea comune tra i genitori.
Mancando l’osservazione diretta questi miei suggerimenti sono solo spunti di riflessione che spero possano esserle utili.
Lara Pistone
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