Mellin vi invita a raccontare la vostra storia di mamma (compilando questo form) sul sito Cuore di Mamma.
Per ogni storia raccontata Mellin devolverà il contributo di 1 € alla Fondazione Magica Cleme Onlus che offre a tutti i bambini in cura e alle loro famiglie un momento di svago al di fuori delle mura ospedaliere.
Più nel dettaglio, il vostro aiuto contribuirà a dare il via a “Matita Magica“: un progetto di arte terapeutica tenuto da Dario Brivio che per un giorno alla settimana si impegnerà a seguire i bambini ospedalizzati andandoli a trovare direttamente in corsia, dando loro supporto e svago attraverso un progetto di disegno e scultura che proseguirà per alcuni mesi.
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Questa settimana, commentiamo due delle storie che Tina e Giovanna hanno lasciato sul sito Cuore di Mamma.
Quando ho saputo di essere incinta ho pianto tanto, e non sapevo neanch’io perchè…Se era la gioia o la paura. (Tina)
Una gioia spaventata, fin dal primo momento in cui ho saputo che un esserino cresceva dentro di me. (Giovanna)
L’indescrivibilità della gravidanza sta tutta nello spazio che corre tra queste due parole: gioia e paura. Quello che ci passa in mezzo è la potenza della consapevolezza di una vita tutta nuova. Consapevolezza ondivaga che sbatte una volta sulla sponda della felicità più totale e dopo qualche minuto sulla sponda dell’inadeguatezza.
È giusto, credo, che sia così. Paura e felicità. Insicurezza e onnipotenza. Precarietà e gioia. È questa fusione di sensazioni antitetiche che dal test di gravidanza in poi impregnerà testa e pancia di una madre.
Che tipo di paura è quella che prende, non tutte le gravide, ma la maggior parte?
Paura di non farcela? Paura che non vada tutto alla perfezione? Paura del parto? Paura che cambi qualcosa nella relazione di coppia?
La gravidanza è forse l’unico momento della vita in cui gioia e paura corrono, per un tempo così prolungato, parallele e vicine. Come i binari, senza toccarsi, si alternano. Momenti di euforia, momenti di terrore. Momenti di onnipotenza e momenti di insicurezza.
La mia paura era legata alla salute dei bambini, complice il primo figlio che, a proposito di movimenti fetali, è rimasto praticamente immobile per tutta la gravidanza e complice la seconda gravidanza dove il test combinato ha restituito un pessimo risultato.
Cosa sta alla base della paura? Io credo l’ansia. Esistono antidoti? Forse si. Almeno per me, una cosa ha funzionato molto: parlare.
Con il medico, con qualche amica rassicurante (cercate di evitare di condividere le vostre paure con persone ansiose perché non fareste che alimentare lo stato di tensione), con il vostro compagno o marito, con vostra madre. Con chi volete, ma fatelo: parlate, parlate, parlate.
Io ho trovato il corso preparto piuttosto inutile, però, il lato relazionale è stato prezioso perché, appunto, mi ha dato la possibilità di parlare con persone nella mia stessa situazione con le stesse identiche paure. È diventato, sostanzialmente, una sorta di contenitore emotivo che mi ha permesso di far detonare e placare paure e ansie.
Dunque, mamme, parlate. E se volete, fatelo anche inviando i vostri racconti direttamente sul sito www.mellincuoredimamma.it/Le_storie, c’è tempo fino al 15 luglio!
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