Domenica mattina.
Simone porta Niccolò in città, io prendo Matteo e lo porto con me in rosticceria.
La rosticceria è un buco superaffollato di gente.
L’attesa del nostro turno è estenuante: ben 40 minuti prima di essere serviti.
Matteo, aspetta pazientemente senza mai lamentarsi, senza muoversi, senza toccare niente.
Tre signore, in momenti diversi, gli fanno i complimenti:
– mamma mia, come sei bravo!
– ma sei proprio educato tu!
– sarà contenta la mamma di un bambino così!
E li fanno anche a me:
– signora, davvero, complimenti per come ha educato questo bambino.
Se non avessi avuto Niccolò, me ne sarei tornata a casa con la ruota a mo’ di pavone, molto fiera del mio piccolo ometto ed estremamente soddisfatta di me stessa e dei miei metodi.
Ma a casa ho Niccolò, che ormai avete imparato a conoscere (e se ancora non lo conoscete, potete aggiornarvi QUI e QUI).
Un’attesa così con Niccolò avrebbe comportato un passaggio ospedaliero in Diagnosi e Cura prima del rientro a casa.
Niccolò avrebbe disintegrato tutte le bottiglie esposte, battuto sui vetri, reclamato il suo turno, rotto la cornice digitale che mostrava i menù, si sarebbe infilato dietro al bancone e avrebbe reclamato "un pessetto di pappa".
Le signore mi avrebbero guardato inorridita, scuotendo il capo e lanciandosi occhiate pietose (ah, queste mamme moderne senza polso!).
Riflettevo, rientrando a casa, su come nell’immaginario (e nell’ideale) collettivo, il bambino "bravo" (ma cosa significa poi "bambino bravo"?) sia quello che non si muove, che non fiata che non fa capricci. Il bambino "buono" è quello che a 4 anni attende il suo turno senza protestare, quello che parla sottovoce.
Il bambino "buono" è quello che si comporta come un adulto. Quello che NON DISTURBA.
Secondo le suddette signore, cosa sarebbe Niccolò dunque?
Un bambino cattivo o semplicemente un bambino?
laura dice
Lo stesso metro di giudizio delle maestre dell’asilo di Enrico, che segnalano all’ASL tutti quelli che si muovono, parlano, si alzano, corrono troppo, non sanno disegnare e vanno fuori dagli spazi quando colorano (o, come è capitato a una mia amica, quelli che non sanno fare le palline di carta…). Però un bambino che sta TUTTA LA MATTINA all’attaccapanni, perché lì c’è il suo zaino, e chissà cosa gli possono rubare, uno che tra i due e i 6 anni l’ho visto sorridere una volta sola, uno che si presenta a un compleanno con una scatola piena di giochini e BANCONOTE DA 10 EURO, e non gioca con nessuno per non farsi rubare la scatola, quello no, non lo segnalano, perché sta zitto e non rompe i coglioni. Anzi, ti consigliano anche di invitarlo alle feste, perché è tanto buono.
Silvia dice
Sono tornata in rosticceria con Niccolò.
L’attesa è sata SOLO di 10 minuti, durante i quali:
– ha battuto ripetutamente sui vetri con un mazzo di chiavi
– si è arrampicato sulla sedia (la stessa su cui Matteo è stato immobile per 40 minuti), si è impossessato del POS e guai a levarglielo
– si è infilato sotto la catena in direzione cucina
– ha buttato per terra (involontariamente) due bottiglie di vino (che per fortuna non si sono rotte).
La gente sorrideva imbarazzata. Nessun complimento alla mamma oggi!
Mondopapy dice
Ci sono innegabili difficoltà comunque….i figli educati e rispettosi non sono adatti all’arena nella quale li buttiamo….ehhh…un discorso lungo e penoso…
Silvia…fai un post sulle scuole che così mi sfogo dai!
Gio dice
Gio dice
Domenica ero a casa di una mia amica, con un ‘simpatico’ bambino di quasi 6 anni, che giocando con lui nella camera dei giochi si è messo a calciarmi le mani.Io lì per lì ero tentata di sgridarlo, ma quatta quatta, ho pensato fosse meglio trasferirmi in cucina dove la mamma stava preparando il the, e senza dirle niente, l’ho lasciato giocare da solo.Uffa, sì io non ho figli e magari non ho capito nulla, ma noto spesso che quasi tutti i figli delle mie amiche sono inavvicinabili, pestiferi e alla fine, sfortunati loro, risultano anche antipatici..e le loro mamme, come diceva mondopapy, molto tranquillamente li lasciano fare, poi li scusano, li riprendono dolcemente (senza traumatizzarli) li riempiono di complimenti cosa che dico sì ok li gratifichi li rendi sicuri, ma cavolo mi pare troppo…A me lasciano sempre molto perplessa questi comportamenti …mentre quello che dite voi qui su, te Silvia ‘Rottermaier’ e mondopapy mi rincuora, insomma il futuro sarà formato dai piccoli uomini e donne di adesso…uuuu terrore
baciiiii gio
extramamma dice
Purtoppo troppo spesso un bambino buono -nella mentalità comune- è quello che non disturba. Per i bambini fa particolarmente impressione, ma è così orami per tutto: il cane buono che non abbaia/corre, il gatto buono che non graffia, la nonna buona che non brontola, ecc. Insomma un bel mondo di manichini e siamo tutti più sereni !
🙂
Mondopapy dice
Io non mi sono soffermato su buono/cattivo, è chiaro che è solo un modo per definire calmo/agitato…e poi come definire un bambino?
Il problema è però che troppi genitori non sono in grado di imporre alcunchè di regola ai loro figli…ma al parco qualcuno ci va? No perchè è evidente cosa si trova…e se ci fate caso, i bambini prepotenti, rissosi, irrispettosi e maneschi…hanno sempre al seguito care e dolci mammine che chiacchierano facendo finta di nulla…e più spesso più ignoranti del figlio stesso! E meglio non incrociare i padri a scuola…classista? Si, forse..scusate….
Ora vorrei capire….ma anche qui conta solo il carattere? O l’esempio e le regole sono forse indispensabili???
Si differenziano bene i bambini estroversi e confusionari rispetto ai mini bulletti che parlano e agiscono rozzamente…
I primi parlano e agiscono in un certo modo, con rispetto perdipiù….i secondi invece sono prepotenti e agiscono come gli è stato insegnato!
Io rispetto chi dice che ognuno ha il suo carattere…ma per carità…non fanno certo tutto da soli!
E insegnare l’educazione non è volerli grandi, è prepararli ad esserlo!
E tanto per non essere frainteso, educazione non significa saper stare 40 minuti in rosticceria, quella è certamente un indole calma aiutata da genitori calmi e riflessivi che problabilmente dialogano molto e soprattutto lo hanno fatto moltissimo in passato, spiegando al proprio figlio il perchè e per come delle cose….che ne dici Silvia?
Eh eh…i tuoi post mi incasinano le dita sulla tastiera!!!!!ah ah ah!
Silvia dice
Emily ahahahhahah! Erano le 11…non avrei più fatto in tempo!
emily dice
io ringrazio il mio secondo figlio xkè se mi fossi limitata alla prima figlia avrei pensato di essere una madre perfetta e un’educatrice infallibile.
invece i bambini sono figli dei genitorie ma hanno la loro personalità e carattere e guai a pensarli come un conto matematico, tanto do e tanto torna.
ma la maleducazione è un’altra cosa. imparare il rispetto degli altri…questo lo possono fare tutti i bimbi, a prescindere dal carattere
ma tu come hai fatto ad aspettare 40 minuti? facevi prima a cucinare ihihihih
chiara dice
nessuno però può negare che non viviamo in un paese a misura di bambino: tutti dicono di amare i bambini, molti li guardano sorridenti quando sono tranquilli su un passeggino, alcuni fanno loro i complimenti se sono silenziosi e non disturbano, ma non vi è mai capitato di vedere il terrore negli occhi di una commessa quando entrate con il vostro piccolo per mano in un negozio? O l’insofferenza di un vicino di casa perchè il piccolo ha le coliche di notte? Quante strutture pubbliche hanno luoghi in cui i bambini possono stare serenamente mentre aspettiamo insieme a loro il nostro turno?
Mi è capitato che mi facessero passare avanti alla cassa di un supermercato una sola volta: l’unica volta che Giulia, spazientita, a 9 mesi ha cominciato a piangere disperata: allora tutti mi hanno fatto passare non per attenzione, ma perchè dava fastidio. Anche io sono d’accordo che al primo posto venga l’educazione, sono una mamma severa che porta i suoi due piccoli sempre con sè, ma educazione è anche quella degli adulti che fanno passare una mamma con un bambino piccolo e comprendono che se un adulto spazientito sbuffa, un bambino piange o punta i piedi.
Barbara dice
40 minuti di attesa avrebbero snervato me ancor prima di mio figlio. Matteo ha dimostrato di essere un bambino paziente e la pazienza è una virtù rarissima negli adulti. Davanti al commento del medico, fossi stata un bambino, avrei preso il cestino a cannonate. Se non ti togli certe soddisfazioni da piccolo, quando ti ricapita? ;-)))
vale dice
Come sempre centri il punto. Se fossi stata lì con mattia, avrebbe fatto più o meno come Niccolò….
marzia dice
io sono mamma di un bimbo di 9 mesi ed è presto per esprimere qualsiasi parere su di Lui.Sono Però anche una figlia ed ho un fratello più piccolo. Mia madre mi racconta che da piccola per la vivacità ho rotto le sponde del lettino e che fermavo la gente per strada.Dal canto suo mio fratello, per quanto silenzioso e calmo,spesso e volentieri veniva" dimenticato" nel box…e nei viaggi in macchina sembra esserselo scordato a casa..e Nessuno si è mai lamentato della nostra educazione anzi!Figli unici o primogeniti ,ultimi della cucciolata..secondo me non conta.
Infine perchè tanta fretta di far assomigliare i bambini ai grandi? Ogni età ha le sue regole, le sue forme di espressione!possibile che non riusciamo ad accettarlo? educati si, ma pur sempre bimbi.
Silvia dice
Il fatto è anche che a 2-3 anni è difficile scindere la maleducazione dall’esuberanza.
E poi a 2 anni si può parlare di maleducazione?
Non so. Io propendo per il si.
Io sono molto rigida e abbondantemente normativa con i miei figli perché all’educazione e al rispetto non rinuncio.
Ho visto troppi bambini fotocopia della maleducazione dei loro genitori.
Dei miei figli nessuno potrà MAI dire che sono maleducati e irrispettosi.
Nessuno che abbia un’elasticità mentale adeguata però.
Perchè appunto è molto facile confondere l’esuberanza con la maleducazione.
In dicembre ho portato Matteo con me ad una visita cardiologica. Come ho già scritto ha atteso un’ora, seduto e paziente.
Aveva accanto al piede un cestino e ad un certo punto (dopo 40 minuti!) ha dato un calcetto spostandolo.
Il medico ha detto subito: "e meno male che eri quello tranquillo".
Ci rendiamo conto?
E questo medico è anche padre di due figli piccoli. O non li ha mai tenuti con sè in una situazione del genere o ha figli che sono come marionette (oddio, guardando lui non è che mi stupirei molto).
Tutto questo per dire che spesso nemmeno un genitore sa distinguere tra maleducazione ed esuberanza. Figuriamoci il resto del mondo.
Papy, in parte può essere corretto il tuo ragionamento (io l’ho traslato sulle autonomie), ma non nel nostro caso perchè Niccolò con il carattere che si ritrova potrebbe essere anche figlio unico ma sarebbe esattamente così.
wwm dice
è vero, per tutti il bambino buono è quello che non si muove, che non fiata. anche se l’attesa in rosticceria di 40 minuti onestamente avrebbe innervosito anche me!!
e forse anche noi ci sentiamo a disagio se nostro figlio protesta e fa casino in queste situazioni…
ma cavoli è vero! SONO BAMBINI!!!! e ognuno al suo carattere. sì è questione di carattere. non è che uno è buono e l’altro tremendo.
sono bambini…
beba dice
E’ vero Silvia… come l’idea di un bambino cambi solo se esso è vivace o paziente da bambino bravo o cattivo. Ma è bruttissimo perchè un bambino è un bambino e non dovrebbe essere sottoposto a questi metri di giudizio adulti. Anzi forse gli adulti piuttosto di giudicare un bambino vivace che non attende 40 minuti (come avrebbe fatto Nichino e molti altri bambini) dovrebbero giudicare che l’impazienza e la sofferenza dei bambini è quella che noi stessi vorremo manifestare ma che garbatamente secondole regole dell’età adulta tratteniamo sommessamente.Un abbraccio al paziente matteo e al selvaggio nichino
Stefania dice
Niccolò è un bravo bambino come Matteo, solo con un carattere diverso. Eppoi sono convinta che dei bambini così piccoli non abbiano ancora sviluppato quel concetto di cattiveria come la intendiamo noi adulti, ergo che tutti i bambini sono buoni, spetta ai genitori insegnargli l’educazione ma lasciando che esprimano il loro temperamento senza relegarli al ruolo di marionetta. Devo dire che di primo impatto anche io subisco il fascino del "bambino buono" ma poi penso a quella tarantola inghiottita da un vulcano attivo che è mia figlia Vittoria e sono orgogliosa di questo suo carattere così ribelle, così autonomo e caparbio che, sono sicura l’aiuterà ad affrontare la vita di petto senza farsi mettere i piedi in testa, ma che è anche capace di una dolcezza infinita.
Stefania mamma di Vittoria
Rossana dice
Ah, Silvia! Inutile dire che questi discorsi mi hanno sempre fatto parecchio innervosire. Se pensi che a tre anni l’asilo ci ha consigliato di aspettare ancora a mangiare insieme agli altri bambini perché era troppo vivace…! Cambiando asilo, invece, mi hanno spinta a farla partecipare alla tavola più presto possibile, infatti, stando con altri bambini, ha imparato ad aspettare, a stare composta, e soprattutto a mangiare in compagnia (cosa che ora mi chiamano per farmi i complimenti, perché mangia tutto, compresa ogni tipo di verdura) 🙂
La realtà è che la gente, se vede un bambino immobile tende a magnificarne le lodi (ma forse "bravo" è un termine ormai usato senza troppo pensare), mentre un bambino che si agita, che parla molto, che corre, che non sta fermo, viene sempre visto come un "discolo". Questa è davvero un’assurdità. Io ci rido volentieri sopra.
paola dice
Posso dire un po` OT, che sarebbe stato un bell’esempio di educazione se qualcuno ti avesse fatto passare avanti….
Mondopapy dice
Aggiungo che concordo molto con Carla, penso anche io che in giro ci sia molto poco polso sull’argomento educazione, anche se non è il caso specifico di cui parli in questo post.
Mi permetto di rispondere a Serena…
Ovviamente il mio era un commento parziale, concordo che maleducazione sia ben altro e che il carattere conta molto. Ovviamente mi baso sulla mia esperienza personale e posso dire che le differenze tra le mie figlie sono perdipiù riconducibili al grado di attenzione che poniamo noi…questo è un fatto che ti dico in totale autodiagnosi…eh eh! E poi non sono convinto che i bambini che non stanno fermi un momento domani diventeranno dei benigni…se così fosse….mi sembra più un voler giustificare, un pò come diceva Carla no?
Comunque Silvia…40 minuti di rosticceria sono una prova difficile persino per un bambino "buono" eh eh eh! Non credi?
Sere dice
Ciao Silvia, sono piacevolmente immersa nella lettura del tuo blog. Non ho ancora vissuto la gioia di essere mamma (nonostante ci si stia lavorando da un bel pò :-() e leggerti mi fa sognare e mi fa credere che un giorno farò le stesse cose che fai tu e sarò orgogliosa dei miei bambini come lo sei tu.
Scrivi cose bellissime.. Grazie
Carla dice
Non so, io mi sento fuori dal coro: mi sembra che sempre più spesso quando si vedono bambini vivaci in giro, gli adulti li guardano sorridendo e giustificandoli, e non parlo solo di genitori e nonni (al parco questi ridendo dicono ai propri pargoli "ma daaaaiiii, non si spinge il bambino dalle scale dello scivolo!").
Alcune volte io mi sotterreri per ciò che combina il nano, per come urla per quanto fa rumore e magari anche danni ed invece vedo che intorno a me, sono tutti molto più comprensivi di me ed addirittura gli sorridono e gli fanno i complimenti: certo la cosa mi risolleva, ma nello stesso tempo mi domando se giustificando tutto ai bambini prima o poi non passi l’idea di far passare tutto anche agli adulti.
Però concordo con Serena: bisogna distinguere tra vivacità e maleducazione, la prima va indirizzata e con il crescere probabilmente si mitiga da sola, la seconda una volta impostata ben poco si può fare.
biancaneve dice
Silvia cara… tu almeno puoi riflettere sul fatto che, secondo il senso comune, hai ALMENO un "bravo" bambino… io in rosticceria 40 minuti con i miei, TUTTI e due… sarei stata cacciata fuori e giudicata una mamma alquanto imperfetta.
paola dice
Tempo fa avevo letto un estratto da "Besame mucho", sul blog di Ecomamma. Lo abbiamo trovato meraviglioso (ma ancora non sono riuscita a leggere il libro), tanto che il mio compagno lo ha stampato ed appeso in ufficio.
Serena dice
Cara Silvia, non sai quante volte mi pongo la stessa domanda. I bambini non si devono sentire ne vedere, sennò sono "cattivi" o "maleducati". Mi dispiace ma non concordo affatto con Mondopapy: non è un problema di primogenito o meno, sono differenze dovute al carattere e basta. Ci sono bambini che non riescono a stare seduti per più di 30 secondi, perché hanno una carica nel corpo che non glielo consente. Sono quelli che da grandi agitano la gamba sotto il tavolo facendo tremare la sedia del compagno di banco, o che diventano dei Roberto Benigni. Sono quelli che poi ci fanno ridere, che prendono la vita con una carica che ci trascina. La maleducazione è un’altra cosa. Secondo me devi solo essere orgogliosa di entrambi 😉
lorenza dice
… Hai ragione tu, il bambino bravo è quello che si comporta come un adulto…
paola dice
Il Bebone e` un angioletto (anche nell’aspetto…) ed anche io mi prendo spesso dei complimenti per come e` ‘paziente’. In realta` credo che sia proprio una questione di carattere, lui e` un bimbo pacioso, punto e basta. E credo che si noti anche la differenza tra un bimbo cosi` ed uno che lo e` per imposizione dei genitori.
Staremo a vedere cosa e se ci riservera` il futuro…
Mondopapy dice
MMM….Silvia!
Il primo figlio è spesso quello maggiormente responsabilizzato, seguito, educato con paziente abilità da genitori freschi e volenterosi…
Il primo figlio è quello con il quale hai tutte le energie per far fronte ai capricci e alla sua educazione fin nel dettaglio più insignificante…
E poi?
Poi il tempo e le forze si riducono e l’indole del nuovo arrivato sembra diversa…
Invece il nuovo arrivato prende ad esempio il fratello più grande e cresce più vispo, più furbo….il primo non guardava i cartoni animati fino a 2 anni di vita? Il secondo li vede fin dal primo mese perchè c’è il fratello più grande…e così via.
Quindi si, econdo me qualcosa cambia in ciò che noi facciamo, in parte è il carattere, per carità…ma è pur vero che è una rarità sentire qualcuno dire il proprio secondo figlio è più calmo del primo…normalmente è sempre il contrario…
Non credi?
PS. Comunque i tuoi figli son così belli che secondo me gli si può perdonare ogni cosa! eh eh!