Matteo
Matteo è sempre il solito bambino sensibile. Quello che ti scruta tra le pieghe del viso, ti guarda dritto negli occhi, quello che ti domanda: “mamma perché non ridi?” se ti vede pensierosa, quello che ti abbraccia stretto stretto e ti dice “ti adoro”, quello che come ti vede comparire sulla porta passa al metal detector le tue espressioni.
Ma è anche il solito bambino geloso, quello che vuole che gli venga fatto tutto ciò che viene fatto al fratello, quello che è sempre in competizione, quello che senza il fratello è un angelo e con il fratello diventa nervoso, quello un po’ insicuro, forse, dell’affetto nostro, quello che quando attacca con la lagna ti taglia i nervi, quello che punisci per aver risposto sgarbatamente (morendo poi sepolto sotto i sensi di colpa), quello con gli occhi buoni e le emozioni altalenanti a fior di pelle.
È il bambino delle mille e ininterrotte domande:
Perchè l’acqua che nella bottiglia sembra poca, una volta messa nel bicchiere diventa tanta?
Il bambino delle frasi che ti scuotono:
Disegna. D’un tratto alza il capo, mi guarda, con i suoi occhi buoni e dice:
“mamma, a me piace molto quando tu sei in pigiama e ridi”
Quello delle frasi buffe, velate di realismo:
– Mamma il maestro di sci più giovane era alto vero?
– Si, Matteo, era altissimo, quasi due metri.
– Ma era così alto perchè è rimasto troppo tempo nella pancia della sua mamma?
Niccolò
Niccolò è quello dal carattere sempre lineare, dal sorriso sempre pronto, dalle poche o brevissime lagne. Niccolò è quello sicuro, che prende il mondo di petto e lo fa suo.
È diventato molto coccolone ultimamente. Sia al nido, sia a casa: si stringe alle gambe dicendo: cota-cota-cota (ascolta) e rimane avvinghiato come un piccolo macaco.
Fino a poco fa era un bambino che non amava essere abbracciato, né toccato, né maneggiato, ora è lui che viene cercare il contatto e quando ne sente il bisogno si accoccola sulle gambe a fare le fusa.
Parla sempre a suo modo. È buffo. È un attore. Per farci ridere a tavola fa il mimo: capovolge gli occhi, si dondola, fa gli urletti: un teatrante.
Le sue parole must del momento sono anche-chio (anch’io) e chitto-chitto (piccolino), che pronuncia ravvicinando i due piccoli indici.
Ha una passione sfrenata per Oleanna, (che vuole sentire 50 volte al giorno), per i (pe)Santi Teletubbies e per Pingu.
Mangia sempre moltissimo e di tutto, verze crude, insalata, carote, fagiolini, legumi. Non fa una piega. Fortunatamente è stazionario con il peso da qualche mese.
Adora suo fratello, quando riesce a strappargli un sorriso, un gioco in comune, un abbraccio ha gli occhi che davvero comunicano gioia forte e vera.
Ha imparato, per forza di cose, a farsi rispettare, ma anche a difendere il suo territorio. Quando vede avvicinarsi Matteo e non capisce subito il motivo, allora attacca per primo.
Presi singolarmente sono due bambini da manuale: ragionevoli, piuttosto tranquilli, educati, rispettosi.
Insieme invece credo siano pronti per il brevetto come tortura per i detenuti di Guantanamo.
e io li adoro entrambi
così diversi e così fratelli!
io non oso pensare all’uragano nche ci sarà qui tra un anno…
Ross, sei perfetta.
Mammafelice, grazie. ^_^
Monica, ci credo che sia un mondo a sè…
Io trovo che tu sia fantastica… hai fatto due creature meravigliose!
In pigiama sono discretamente pacioccona e ho un sorriso accogliente…tu dici che piacerò al mio amato?
(senti un po’: la tortura di Guantanamo la sottoponi tu a Niccolò, con quelle verze crude…ma non ti vergogni?) 😀
Ciao Marì.
Elena, quel manuale mi sa che è fuori catalogo!
Io prendo nota. Poi se magari passi al manuale su come tenere a bada due figli, te ne sarò molto grata…
Ho una fifa!!!!!!!!!!!
Ohhhh finalmente li vedo e li leggo..
Nicchino è fantastico con quei capelli lunghini 🙂 e Matteo, Matteo è dolcissimo.
Un bacione a entrambi.
Rape, li brevettiamo? 😀
Anna…sei viva cara? Come procede?
ormai sono fermamente convinta che avere più di un figlio è un percorso spirituale che ti fa capire che tu come madre sei sempre limitata. non sei tu che educhi loro quanto loro che educano te…a sopravvivere
Anche i miei: individualmente eccezionali, insieme due strazianti strumenti di tortura!!!